Alessandrina Lonardo, Senatrice della Repubblica Italiana e moglie del Sindaco di Benevento Clemente Mastella, ha annunciato via social che domani presenterà un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Presenterò, domani, -scrive Lonardo- una interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, come titolare dello sport, anche se la delega è affidata ad un Sottosegretario, per chiedere di riferire, al Parlamento, sulla strana vicenda della presenza dell’arbitro di calcio Mazzoleni, sia a Napoli che a Benevento.
In entrambi i casi, era il Cagliari a giocare. E nei due casi, Mazzoleni ha annullato un goal regolare al Napoli, quindi agevolando il Cagliari, e questa volta, a Benevento, negando alla squadra di casa un rigore, favorendo, così, la squadra avversaria. Chiederò al Presidente del Consiglio di conoscere le ragioni di questa doppia presenza di Mazzoleni e se non ritenga che episodi come questi contrastino con la correttezza sportiva, demolendo l’idea, anche pedagogica, che lo sport rappresenta“.
Benevento-Cagliari non sembra, dunque, essere terminata sul campo al triplice fischio di Doveri, e l’operato di Mazzoleni avrà eco e ripercussioni dal punto di vista mediatico e politico.
Al termine della cocente sconfitta contro il Cagliari per 3 a 1, Pippo Inzaghi, evidentemente deluso e soprattutto arrabbiato, si è presentato ai microfoni di Ottochannel per rilasciare alcune dichiarazioni.
Queste le parole del tecnico del Benevento, che ha voluto tirar fuori liberamente ciò che aveva dentro:
“Sono qui per dire che sono orgoglioso della squadra, che oggi ha dato la risposta che cercavo ed ha lottato su ogni palla, avrebbe meritato di vincere. Ma oggi mi viene difficile parlare di calcio, ci sono episodi lampanti, mi dispiace che l’arbitro mi abbia detto che c’è stato contatto e che era lieve ma lui stesso aveva fischiato rigore. Il Var, come era stato domenica per Osimhen, non poteva intervenire; anche lo stesso Var (si tratta infatti dello stesso Arbitro Var sia in Napoli-Cagliari sia in Benevento-Cagliari, il Signor Mazzoleni, ed in entrambi i casi le sue indicazioni poi decisive hanno suscitato polemiche, ndr), e questo fa pensar male. Abbiam messo in difficoltà il Var, la designazione non era da ripetere dopo tutte le polemiche che c’erano state dopo il gol di Osimhen. Vedo i miei ragazzi che piangono, tutti si sentono defraudati. È brutto, nel bene o nel male noi vogliamo retrocedere con le nostre gambe. A me ed a Viola ha detto che non lo ha ammonito perché il tocco c’è, lui aveva dato rigore ed il Var non può dire quanta è l’entità, è il campo che decide.
Anche nel primo tempo è stato fischiato un fuorigioco a Caprari, e l’arbitro aveva dato rigore. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità e sarà dura, ho visto i ragazzi fuori di testa per quello che hanno subito ma dobbiamo crederci e dobbiamo sperare di vincere il più possibile in queste ultime tre partite e poi veder che succede. Ci tenevo a dire che la squadra non mollerà e ci proverà fino alla fine”.
Per poi concludere: “Ha già detto tutto il Presidente, quando succedono queste cose è difficile dover sempre accettare. Già domenica scorsa abbiamo accettato due episodi. Siamo piccoli e siamo nuovi per la Serie A, ma pretendiamo rispetto perché il Benevento merita rispetto”.
La partita con il Cagliari è una di quelle gare in cui ti giochi tutto: dentro o fuori, una sorta di finale. Per l’occasione, Filippo Inzaghi sembra intenzionato a tornare all’antico, non solo per quanto concerne il modulo che sarà, senza timori di smentite, che pure è pane quotidiano di chi prova ad anticipare le mosse dei tecnici, l’albero di Natale; ovvero, quel 4-3-2-1 che a detta del tecnico piacentino è l’abito che più si addice alla rosa giallorossa. Anche se, ed è una nota a margine, Super Pippo potrebbe anche farsi ingolosire dal mettersi a specchio qualora Semplici dovesse tornare al collaudato 3-5-2 dopo il 4-1-4-1 visto a Napoli.
Ma se il sistema di gioco non rappresenterebbe una novum ma solo una conferma di quanto già visto al “Meazza” con il Milan, la novità dovrebbe -il condizionale è d’obbligo- riguardare la cabina di regia dove Schiattarella pare indiziato a ritrovare una maglia da titolare a scapito di Nicolas Viola. Super Pippo, difatti, sembra ormai deciso a puntare sulle geometrie e sulla tempra del regista di Mugnano, a cui con ogni probabilità affiderà le chiavi del centrocampo nella gara più importante dell’anno. Per il resto la formazione è pressoché fatta, con la linea a quattro composta da Depaoli, Glik, Caldirola e Barba dinanzi a Montipò (in difesa la scelta è davvero ridotta all’osso e si spera di recuperare per la panchina Tuia e Letizia. Hetemaj e Ionita saranno le mezzali accanto a Schiattarella, con Insigne, favorito su uno Iago Falque in debito di condizione, e Caprari, pienamente recuperato, alle spalle di Lapadula che ancora una volta dovrebbe essere preferito a Gaich.
Punto importante quello conquistato dal Cagliari ieri al “Maradona” contro il Napoli. Evidentemente soddisfatto il tecnico rossoblù, Leonardo Semplici, che già dal post partita ha posto l’accento sull’importanza della sfida di domenica prossima con il Benevento: “Da qui alla fine del campionato ci aspettano tutte partite chiave, già è stato ottimo essere rientrati in corsa. La gara di Benevento potrebbe essere non dico uno spartiacque, dato che mancherebbero ancora tre partite, ma un impegno importantissimo senz’altro. Dobbiamo continuare su questa strada, abbiamo raggiunto il quart’ultimo posto ma ancora non abbiamo fatto niente“.
Nel corso dell’intervento a Radio Marte, il ds del Cagliari, Stefano Capozucca, ha parlato anche della sfida di domenica contro il Benevento: “Con i sanniti sarà il crocevia del nostro campionato. Joao Pedro preservato per domenica? Lui è il nostro fiore all’occhiello, era ammonito e diffidato, lo abbiamo risparmiato di comune accordo“.
SUL CAGLIARI – “Quando sono arrivato non mi spiegavo come mai fosse arrivato in quella situazione, anche se parto dal presupposto che la classifica non mente mai. Toccando con mano ho scoperto che avevamo delle problematiche, eravamo lì non per caso ma per demerito“.