I Carabinieri della Stazione Forestale di Cervinara, nell’ambito di mirati controlli, hanno rinvenuto in un fondo privato della Valle Caudina, un dispositivo elettroacustico finalizzato al richiamo della avifauna migratoria.
Essendo tali strumenti vietati dalla normativa vigente, si è configurata la violazione alle “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” previste dalla Legge 157/1992.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro ed è stata notiziata la Procura della Repubblica di Avellino del reato commesso da parte di ignoti.
Sono in corso indagini tese all’individuazione dei responsabili.
Maltempo, tre persone rimaste intrappolate nell’auto in panne: salvate dai Carabinieri
Provvidenziale l’intervento dei Carabinieri che hanno liberato i malcapitati dall’auto semisommersa.
A causa delle proibitive condizioni meteo dovute alla forte pioggia, due anziani coniugi della Valle Caudina e la loro figlia, rimasti intrappolati nell’auto in panne a seguito dell’esondazione del fiume Isclero, sono stati tratti in salvo dai Carabinieri.
È accaduto nel pomeriggio di ieri a Cervinara, in via Cardito.
Provvidenziale l’intervento dei Carabinieri della locale Stazione, intervenuti unitamente a personale della Protezione Civile, che hanno liberato i malcapitati dall’auto semisommersa.
Fortunatamente nulla di grave per quella famiglia: solo tanto spavento per il pericolo corso.
Spaccio di sostanze stupefacenti: questa l’accusa per D.B., 33 anni di Paolisi, fermato dagli agenti del Commissariato di Cervinara.
L’uomo, fermato mentre stava entrando nella propria abitazione, è stato dichiarato in arresto e sottoposto ai domiciliari, in attesa della convalida da parte del Giudice per le indagini preliminari.
Il 33enne è stato trovato con un grammo e mezzo di cocaina, di cui appena visti i militari ha cercato di disfarsi; mentre all’interno della sua abitazione, all’esito della perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti un bilancino e 7 grammi di anfetamine.
Corruzione nell’affidamento servizio rifiuti, nei guai imprenditore di Montesarchio
L’imprenditore, cui è stata notificata la sospensione dell’esercizio dell’attività imprenditoriale per la durata di 12 mesi, avrebbe messo in piedi, con la complicità di un pubblico agente, un vero e proprio sistema per eludere la legge.
MONTESARCHIO. Nella mattinata odierna, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione ad una misura cautelare interdittiva, di sospensione dell’esercizio dell’attività imprenditoriale per la durata di 12 mesi, nei confronti di un 51enne di Montesarchio, gestore di fatto di Società cooperativa sociale Onlus di Cervinara (AV), impegnata nella raccolta e trasporto dei rifiuti, nei cui confronti è stata ritenuta la gravità indiziaria in ordine ai reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis c.p.) e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (319 c.p.) in concorso.
Il provvedimento è stato adottato al termine di una complessa e articolata attività d’indagine, nata dalla denuncia di un imprenditore di Cusano Mutri (BN), che ha portato all’emersione di plurime condotte ritenute in contrasto con la normativa vigente in materia di appalti e contratti pubblici.
La ricostruzione puntuale delle singole vicende – su indicazioni documentali logicamente corroborate dalle dichiarazioni rese dai testimoni escussi e narrativamente sostenute dalle intercettazioni delle conversazioni intervenute tra l’interdetto ed i diversi soggetti (collaboratori, familiari o altri imprenditori) che con lui colloquiavano per motivi attinenti ai fatti contestati – ha evidenziato la gravità indiziaria in ordine alla natura corruttiva e collusiva dei rapporti tra l’imprenditore con il responsabile pro-tempore dell’Area Tecnica del Comune di Cusano Mutri e del Comune di Durazzano (BN), pur egli indagato.
In particolare, si acquisiva la gravità indiziaria in ordine alle seguenti circostanze:
a far data dal 2013 e fino al 2019, mediante accordi collusivi con il pubblico agente ed in concorso con quest’ultimo, turbava il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto degli atti di affidamento diretto e in proroga al fine di condizionare la modalità di scelta del contraente e favorire la Società cooperativa, legalmente rappresentata dalla cognata ma gestita di fatto dall’indagato, per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti differenziati (carta, cartone, vetro e plastica e fitto cassoni a tenuta) del Comune di Durazzano (BN), per l’importo complessivo di Euro 605.617,91, così eludendo il rispetto di una regolare procedura concorrenziale. Le stesse modalità ritenute illecite venivano adoperate per l’affidamento del servizio di “Raccolta (porta a porta), trasporto rifiuti, conferimento (e relativo pagamento) presso impianti autorizzati e gestione isola ecologica nel territorio del Comune di Cusano Mutri”, dal 04.01.2016 al 08.08.2019, per un importo complessivo di Euro 1.210.821,17.
Dal canto suo, il pubblico ufficiale, omettendo di espletare la procedura di evidenza pubblica, frazionava illegittimamente l’appalto relativo ai predetti servizi e lo affidava direttamente e in modo continuativo in favore della Onlus, mediante proroghe mensili motivate apparentemente dall’indispensabilità di garantire l’espletamento del prosieguo dell’attività di raccolta differenziata dei rifiuti.
Inoltre, il pubblico ufficiale, quale Responsabile dell’Area Tecnica dei citati Comuni, per compiere e per aver compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio, consistenti nell’adozione delle determine di proroga dell’affidamento dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nonché per l’accelerazione dei pagamenti dovuti per tali servizi, riceveva dal gestore di fatto della società utilità personali.
Il GIP del Tribunale di Benevento ha ritenuto attuale il pericolo di reiterazione del reato per l’imprenditore tenuto conto che si sono acquisiti gravi indizi in ordine alla sua massima disponibilitàverso il p.u. e le esigenze da questi prospettate tanto da essersi in ogni occasione dimostrato disponibile ad assecondarne le richieste in quanto foriere di possibile guadagno.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva
Processo “Orchi di Cervinara”, abusi sessuali su bimba di 5 anni: alla sbarra il nonno e uno zio
Sono stati sentiti ieri i testimoni della difesa, all’attenzione dei giudici è stata sottoposta la necessità di “analizzare anche il contesto della casa-famiglia”.
CERVINARA. Hanno abusato di una bambina di appena cinque anni, contando anche sulla connivenza della madre. Violenze gravi e ripetute che avvenivano tra le mura domestiche, in una palazzina di Cervinara, a cui – nel luglio del 2020 – hanno messo fine i carabinieri del Comando provinciale a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura di Avellino tra il 2018 e il 2019.
Come si ricorderà, tutto venne a galla nel luglio del 2020, quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, un cinquantaquattrenne di Cervinara e un trentenne di San Martino Valle Caudina, che avrebbero più volte abusato sessualmente di una bambina di appena cinque anni.
Per tali ragioni, ai due furono contestati i reati di violenza sessuale aggravata, contemplanti la pena edittale più alta per ipotesi delittuose del genere.
Ieri, presso il Tribunale di Avellino, si è celebrata una nuova udienza del processo che vede imputati il nonno 53enne della bimba e un uomo di 30 anni, di San Martino Valle Caudina, compagno di una zia della piccola.
Sono stati ascoltati i testimoni della difesa, come la giovane che svolgeva le mansioni di baby sitter, la quale ha affermato di non aver “mai visto un atteggiamento strano da parte del nonno. Le bambine erano molto legate a lui, anche perché era l’unica figura maschile presente in casa”. All’attenzione dei giudici è stata sottoposta anche la necessità di “analizzare anche il contesto della casa-famiglia. La bambina avrebbe potuto ascoltare dei racconti e rimanere suggestionata. Questi sono elementi che vanno approfonditi. C’è stato un errore procedurale importante che può aver alterato la testimonianza della bambina”, così come sottolineato dalla la dott.ssa Bruno, la quale ha ribadito l’importanza di approfondire il contesto della casa-famiglia. Un ambiente che, stando a quanto afferma la Bruno, vede anche la presenza di bambini più grandi che possono avere in qualche modo influenzato e alterato i ricordi della bambina. La prossima udienza, quella che vedrà la conclusione dell’istruttoria, è attesa per il 12 aprile 2022
Cervinara, giovane coppia sannita occupa abusivamente alloggio popolare: denunciati
I Carabinieri della Stazione di Cervinara hanno denunciato una coppia della provincia di Benevento per i reati di “Danneggiamento”, “Invasione di terreni o edifici” e “Furto aggravato”. L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri ha consentito di acquisire elementi a carico dei due giovani (entrambi poco più che ventenni) che, dopo aver danneggiato la porta d’ingresso, hanno occupato senza titolo un alloggio di edilizia popolare di Cervinara. I militari operanti hanno altresì accertato che, per la fornitura di acqua all’appartamento, era stato effettuato un allaccio irregolare, bypassando il contatore e collegando l’impianto domestico direttamente alla rete idrica. Ultimati gli accertamenti del caso, i due giovani sono stati quindi deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.
Promette posto in Guardia di Finanza in cambio denaro, indagato sacerdote dell’arcidiocesi di Benevento
CERVINARA. Denaro per aiutare una ragazza a superare il concorso per entrare nei ranghi della Guardia di finanza. Circa 30mila euro la somma pattuita, della quale la metà versata prima della prova scritta del concorso, e il saldo a esame superato.
A promettere il facile ingresso nelle Fiamme Gialle sarebbe stato un sacerdote dell’arcidiocesi di Benevento, che ha avrebbe intascato 15mila euro da un’anziana di Cervinara e si e’ poi dileguato, dopo aver appreso che la giovane donna, che avrebbe dovuto raccomandare in qualità del millantato incarico di cappellano militare, non ce l’aveva fatta a superare i test.
La nonna della candidata, dopo aver capito di essere stata raggirata e di aver perso i suoi soldi, ha presentato un esposto alla Procura di Avellino, ma la notizia è arrivata anche ai vertici dell’Arcidiocesi di Benevento, dalla quale dipende il sacerdote indagato. E l’arcivescovo Felice Accrocca ha disposto che venga aperta un’indagine interna per accertare i fatti.
CERVINARA. Alla luce del mutato quadro epidemiologico, in miglioramento rispetto alle scorse settimane, così come evidenziato dal tasso di incidenza dei contagi, tornato ad essere per il comune di Cervinara inferiore a quello regionale e provinciale, con ordinanza sindacale n. 6, adottata in data odierna, sono state revocate con effetto immediato le misure di contenimento precedentemente adottate. Allo stato, infatti, non permangono quelle condizioni di eccezionale e straordinaria necessità che ne avevano determinato l’adozione. Si rinnova l’invito al rigoroso rispetto di tutte le disposizioni nazionali e regionali emanate per il contrasto alla pandemia. Lo comunica il Sindaco Caterina Lengua.
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