Comunità montana Fortore, indennizzi per i danni alle colture: tutte le info per richiederli

Comunità montana Fortore, indennizzi per i danni alle colture: tutte le info per richiederli

Politica

Il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina, rende noto che, da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, è stato attribuito il carattere di eccezionalità per i danni alla produzione causati dalla siccità nel periodo che va da maggio a settembre del 2022 e che ha interessato l’intero territorio dei dodici comuni di competenza dell’ente montano.

Pertanto, le imprese agricole ricadenti nei comuni di Apice, Baselice, Buonalbergo, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Val Fortore, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti possono proporre domanda di aiuto, indirizzata alla Comunità Montana del Fortore entro e non oltre il termine perentorio del 28 gennaio 2023 al fine di ottenere i previsti interventi compensativi.

Per la relativa modulistica, è possibile consultare il sito del fondo di solidarietà nazionale della Regione Campania (http://www.agricoltura.regione.campania.it/assicurazioni/interventi_compensativi.html). “Non possiamo che essere soddisfatti – spiega il presidente Spina – delle tempistiche con cui è stato attestato il carattere di eccezionalità agli aventi calamitosi dell’estate scorsa.

Di solito passano anni, stavolta invece, anche grazie alle ripetute sollecitazioni da parte della Comunità Montana del Fortore mediante la struttura tecnica e il Rup Pietro Giallonardo, il riconoscimento è avvenuto solo dopo pochi mesi. Invito pertanto tutte le aziende agricole e i coltivatori diretti che fanno impresa che insistono sul territorio sotto l’egida dell’ente montano, a presentare nei termini le domande per ricevere gli indennizzi economici per i danni incassati dalle colture e dalle produzioni”.

Tra i requisiti di ammissibilità della domanda di aiuto l’iscrizione nel registro delle imprese agricole (codice Ateco 01), titolarità del fascicolo aziendale debitamente compilato e aggiornato, essere in regola con gli obblighi previdenziali/contributivi, conto corrente bancario/postale implementato nel fascicolo aziendale SIAN. Per ulteriori informazioni e delucidazioni, c’è la facoltà di contattare l’ufficio agricoltura della Comunità Montana del Fortore dal lunedì al venerdì al numero 0824 967088 o via mail all’indirizzo info@cmfortore.net oppure recarsi in sede a San Bartolomeo in Galdo (Corso Roma n.5). 

<strong>Comunità Montana Fortore, la Giunta chiede alla Regione stabilizzazioni e nuove assunzioni</strong>

Comunità Montana Fortore, la Giunta chiede alla Regione stabilizzazioni e nuove assunzioni

AttualitàDalla Provincia

La Giunta della Comunità Montana del Fortore ha formalmente chiesto alla Regione Campania la stabilizzazione degli operai forestali a tempo determinato e l’incremento della forza lavoro attuale mediante l’attivazione del turn-over. 

L’Esecutivo presieduto da Zaccaria Spina con il vice-presidente Giuseppe Addabbo e l’assessore Gianfranco Mottola, ha preso atto della relazione del RUP Pietro Giallonardo sul fabbisogno occupazionale dell’ente da cui si evince chiaramente la necessità di integrare la forza lavoro che attualmente è rimasta in servizio.

Il documento redatto dal Responsabile Unico del Procedimento, in buona sostanza, dopo aver analizzato in maniera dettagliata il territorio di competenza della Comunità Montana del Fortore (62000 ettari circa ricadenti su 12 comuni interni e 4 esterni), identificato come “montano svantaggiato, caratterizzato da elevato livello di desertificazione, di natura prevalentemente argillosa, con diffusi fenomeni di erosione, instabilità e frane e soggetto a vincolo idrogeologico”, e dopo aver sottolineato come l’ente in questione sia delegato “in materia di economia, bonifica montana, difesa del suolo, gestione multifunzionale del patrimonio forestale con relative infrastrutture, nonché alle attività di previsioni, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”, delinea il computo dei dipendenti in forza alla Comunità Montana.

Si tratta di 121 unità lavorative, distinte in 72 operai a tempo indeterminato, 5 impiegati a tempo indeterminato e 44 operai a tempo determinato per un totale di 30.668 giornate lavorative teoriche. “Considerato che molte unità lavorative hanno un’età media anagrafica superiore ai 60 anni – scrive ancora il Rup nella sua relazione – e che il 40% delle stesse registrano limitazioni alla idoneità lavorativa (così come certificato dal medico competente o godono delle agevolazioni previste dalla legge 104), le giornate effettivamente svolte risultano inferiori. Pertanto, si registra uno squilibrio nella distribuzione della forza lavoro e una drastica riduzione della stessa, che rendono sempre più complessa, la realizzazione delle perizie rispetto alla nuova fonte finanziaria, che dal 2022 è divenuta il FESR a regia regionale”.

Senza contare che “per le agevolazioni pensionistiche attualmente in vigore, si prevede nel prossimo futuro una ulteriore riduzione del personale”. Ragione per cui, rileva la relazione di Giallonardo, “in ordine al rapporto superficie/ettari, considerando l’indice medio della Comunità Montana del Fortore, appare evidente lo squilibrio e l’insufficienza della forza lavoro rispetto alla realizzazione dei progetti e alla salvaguardia territoriale anche ai fini della prevenzione anti-incendi boschiva e del rischio idrogeologico”. Mancano in effetti la bellezza di 31.332 giornate lavorative annue, di cui 7.084 andrebbero coperte con la stabilizzazione degli operai a tempo determinato (44 unità x 161 giornate e le restanti 24.248 verrebbero colmate dal turnover con 237 unità assumibili per 102 giornate.

“La nostra deliberazione – spiega il presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina – tiene conto, oltre che della predetta relazione, del contratto integrativo per gli addetti alla sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria e delle pregresse riunioni con le organizzazioni sindacali. È da tempo che solleviamo il tema della carenza di personale che si sta verificando, con cadenza sistematica,  in seguito ai pensionamenti degli operai ed anche per le limitazioni di natura medica. La carenza di personale, è comune a tutti i paesi della Comunità Montana. Allo stato siamo notevolmente sottodimensionati e facciamo fatica a garantire la gestione ordinaria, figuriamoci quella straordinaria. Il rischio è di non riuscire a fronteggiare problematiche, eventi e calamità”.

Abbate: “Depositata proposta di legge per includere Paduli e S. Arcangelo Trimonte nella Comunità Montana del Fortore”

Abbate: “Depositata proposta di legge per includere Paduli e S. Arcangelo Trimonte nella Comunità Montana del Fortore”

Politica

Depositata presso il Consiglio regionale della Campania la proposta di Legge per l’inclusione nella Comunità Montana del Fortore dei comuni di Paduli e Sant’Arcangelo Trimonte. Un’iniziativa che ho deciso di sposare e sostenere dal primo momento”.

A dichiararlo il consigliere regionale Luigi Abbate che in tema prosegue:

Per far si che i due centri sanniti possano entrare nella costituzione dell’ente montano è necessario modificare la legge regionale 30 settembre 2008, n. 12, in merito al ‘Nuovo Ordinamento e disciplina delle Comunità Montane’ che di fatto escludeva i due comuni poiché non completamente in linea con i requisiti necessari, come l’altitudine media e quella massima.

Da qui l’urgenza di un approfondimento, dal quale è emerso che sia Paduli che Sant’Arcangelo sono a vocazione in prevalenza montana e confinano con diversi comuni che fanno parte della Comunità Montana del Fortore.

Elementi fondamentali all’annessione. In particolare Paduli confina con Apice, Buonalbergo e San Giorgio La Molara, mentre Sant’Arcangelo Trimonte con Apice e Buonalbergo.

Due elementi importanti e determinanti per l’annessione.

A sostenere i lavori, la volontà dei rispettivi sindaci dei comuni interessati palesata attraverso note e delibere dei consigli comunali, alla quale si aggiunge la deliberazione del Consiglio generale della Comunità Montana del Fortore dello scorso mese di settembre – prosegue Abbate.

La decisione finale spetta alla Regione, chiamata a decidere in merito al tema della riconfigurazione degli ambiti territoriali delle comunità montane. Come rappresentante del territorio io ci sono per dar loro voce”.

Così conclude il consigliere regionale Luigi Abbate.

Comunità Montana Fortore| Depositata in Regione proposta di legge per annessione Paduli e Sant’Arcangelo

Comunità Montana Fortore| Depositata in Regione proposta di legge per annessione Paduli e Sant’Arcangelo

AttualitàDalla Provincia

Depositata presso il Consiglio regionale della Campania, a firma dei consiglieri Giuseppe Sommese, Francesco Emilio Borrelli e Giuseppe Di Fenza, la proposta di Legge per l’inclusione nella Comunità Montana del Fortore dei comuni di Paduli e Sant’Arcangelo Trimonte.

L’obiettivo è quello di apportare una modifica alla legge regionale 30 settembre 2008, n. 12 “Nuovo Ordinamento e disciplina delle Comunità Montane” che di fatto escludeva i due comuni in quanto non rientranti in alcuni parametri di rilevazione fissati dalla stessa in relazione all’ altitudine media e quella della casa comunale, senza considerare quella massima.

Alla luce di un esame più approfondito del quadro normativo, è stato rilevato che sia Paduli che Sant’Arcangelo sono a vocazione in prevalenza montana e confinano con diversi comuni che fanno parte della Comunità Montana del Fortore.

In particolare Paduli confina con Apice, Buonalbergo e San Giorgio La Molara, mentre Sant’Arcangelo Trimonte con Apice e Buonalbergo.

Tra le altre cose, è stato appurato che l’inserimento dei due comuni in questione all’ interno dell’ambito territoriale dell’ente montano non comporterebbe alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale.

La proposta trae origine dalla volontà rappresentata dai due comuni con note dei rispettivi sindaci e con delibere dei Consigli comunali e deliberazione del Consiglio generale della Comunità Montana del Fortore dello scorso mese di settembre.

La proposta di legge si inserisce nel quadro delle competenze regionali in tema di riconfigurazione degli ambiti territoriali delle comunità montane.

Secondo l’articolo 27, comma 5, del decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 “La Legge regionale può prevedere, altresì, per un più efficace esercizio delle funzioni e dei servizi svolti in forma associata, l’inclusione dei comuni confinanti, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti, che siano parte integrante del sistema geografico e socio-economico della Comunità”. 

Attualmente fanno parte dell’ ente montano fortorino i comuni di Apice, Baselice, Buonalbergo, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Val Fortore, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti.

Ringrazio i consiglieri Sommesse, Borrelli e Di Fenza – ha dichiarato il presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina – per aver recepito  le istanze pervenute dai nostri enti locali ed aver sostenuto la nostra richiesta di annessione, che nasce da una reale esigenza territoriale naturalmente vantaggiosa per i cittadini dei comuni di Paduli e Sant’Arcangelo Trimonte, che in passato hanno già fatto parte dell’ambito della Comunità Montana del Fortore.

L’inclusione dei due comuni in questione, permetterebbe di superare quella che consideriamo una stortura legislativa, che alcuni anni fa portò alla loro estromissione per ragioni legate ad alcuni parametri senza considerare ad esempio numerose altre prerogative a cominciare dall’ altitudine massima e la superficie di aree boscate.

Ricordo anche che, di recente, analoga iniziativa è stata intrapresa da qualche altra Comunità Montana della nostra Regione per la quale, la Commissione regionale competente ed il Consiglio Regionale, si sono  già favorevolmente espressi.

Voglio infine dire grazie anticipatamente a tutti quei consiglieri che, attraverso il loro voto, sia nelle apposite Commissioni che in Consiglio regionale intenderanno supportare questa procedura di inclusione”.

Adesso la proposta di legge dovrà passare al vaglio della Prima (Affari Istituzionali, presieduta proprio da Giuseppe Sommese) e della Seconda Commissione (Finanze, Demanio e Patrimonio) prima di essere sottoposta al Consiglio regionale.