Firmato il nuovo Dpcm: ecco i negozi in cui non servirà il green pass

Firmato il nuovo Dpcm: ecco i negozi in cui non servirà il green pass

AttualitàDall'Italia

Il premier Mario Draghi ha firmato il Dpcm con la lista dei negozi in cui non è richiesto il green pass. “Non è richiesto il possesso di una delle certificazioni verdi Covid”, si legge, peresigenze alimentari e di prima necessità“. Per “esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie e sociosanitarie”.

Stesso discorso per “esigenze di sicurezza“, negli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali e per “esigenze di giustizia“. Senza il green pass non si potrà ritirare la pensione all’ufficio postale o andare dal tabaccaio: per queste attività, bisognerà munirsi di certificato verde – anche base, da tampone negativo – o utilizzare i distributori automatici, nel caso delle sigarette.

I NEGOZI DOVE NON SERVE IL GREEN PASS. Nell’allegato al decreto l’elenco delle attività in cui si potrà entrare anche senza certificato verde:

  • Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto.
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati, di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati.
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati e di articoli igienico-sanitari.
  • Medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica).
  • Articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, materiale per ottica, combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

AL SUPERMERCATO SI POTRÀ ACQUISTARE QUALSIASI PRODOTTOColoro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal citato decreto del presidente del Consiglio dei ministri”. È quanto rende noto il Governo circa le F.A.Q. per la parte che riguarda gli acquisti nei supermercati dopo che il premier Mario Draghi ha firmato il Dpcm con la lista dei negozi in cui non è richiesto il green pass.

Agenzia DiRE – www.dire.it

Calcio, Draghi telefona a Gravina: non si esclude la chiusura degli stadi

Calcio, Draghi telefona a Gravina: non si esclude la chiusura degli stadi

Calcio

In Lega Calcio si doveva parlare della situazione dei diritti audiovisivi nell’area del Medio Oriente e del Nord Africa ma, come era facilmente prevedibile, il tema principale di cui hanno parlato le società di Serie A è stato quello relativo all’emergenza Covid in ottica campionato. L’aspetto più importante è stato quello relativo alla telefonata che il premier Mario Draghi ha fatto al presidente della Federcalcio Gravina, telefonata il cui contenuto è stato poi riportato nell’assemblea della Lega Serie A dal numero uno di Via Rosellini Dal Pino a tutti i presidenti. Nel colloquio, informale e nell’ottica della collaborazione tra le istituzioni, Draghi ha manifestato la preoccupazione del Governo in merito ai numeri sempre più pesanti della pandemia, chiedendo notizie su come il mondo del calcio intenda affrontare le prossime settimane. Gravina ha ribadito lo stop ai campionati dalla Serie B al calcio giovanile e dilettantistico (se pur con tempi differenti, la B ripartirà il 14 gennaio), ma ha anche fatto presente che la Lega Serie A non intende fermarsi, come è stato anche ribadito nella successiva nota diramata al termine dei lavori.

La Lega Serie A, al termine dell’Assemblea odierna – si legge -, ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire lo svolgimento delle proprie competizioni come da programma, grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato ieri dal Consiglio di Lega. La Lega Serie A auspica inoltre che nella riunione governativa di mercoledì prossimo (la Conferenza Stato-Regioni, ndr) si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle ASL territoriali per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da covid-19 nelle squadre”. Dal Pino, in assemblea, ha anche proposto ai presidenti di valutare l’ipotesi di un’autoriduzione spontanea della capienza degli stadi, anche se per il momento le società hanno espresso parere negativo. Il rischio, come ha fatto capire lo stesso Draghi a Gravina, è che se la situazione dovesse peggiorare il Governo possa decidere di far disputare le prossime gare a porte chiuse.
(ITALPRESS).

Covid, via libera all’obbligo vaccinale per gli over 50. Draghi: “Provvedimenti  necessari”

Covid, via libera all’obbligo vaccinale per gli over 50. Draghi: “Provvedimenti necessari”

AttualitàDall'Italia

Si è conclusa a Palazzo Chigi, dopo circa due ore e mezzo, la riunione del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto che prevede nuove misure anti-Covid, con l’obbligo della vaccinazione per gli over 50. Secondo quanto si apprende, l’ok al decreto è arrivato all’unanimità.
I provvedimenti approvati introducono l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. I lavoratori sono controllati con il green pass.

I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche”, ha dichiarato il premier Mario Draghi, aprendo i lavori del Consiglio dei ministri per le nuove misure anti-Covid. “Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite”, ha aggiunto.

Grande soddisfazione per le decisioni approvate oggi in Consiglio dei ministri”, è stata espressa dal ministro per la PA, Renato Brunetta, al termine del Cdm.

Nonostante le diverse posizioni di partenza all’interno della maggioranza, è stata accettata all’unanimità, in una logica di responsabilità e collaborazione – ha sottolineato -, la proposta del presidente Draghi di introdurre l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50 dal 15 febbraio, primi e unici in Europa. È stato, altresì, deciso di introdurre l’obbligo di green pass standard (3G) per l’accesso ai servizi alla persona, agli uffici pubblici, ai servizi postali, bancari e finanziari e alle attività commerciali, con le sole eccezioni delle attività primarie ed essenziali che saranno individuate con apposito Dpcm. Anche questo è un grande passo in avanti, che favorirà, ovviamente, la vaccinazione. Ancora una volta il Governo è riuscito a trovare il giusto equilibrio per tutelare la salute dei cittadini, che al 90% hanno già scelto responsabilmente di vaccinarsi, senza mettere a repentaglio il percorso di ripresa e di crescita del Paese”.
(ITALPRESS).

Mastella: “Se necessario, ritorno a scuola da posticipare”

Mastella: “Se necessario, ritorno a scuola da posticipare”

AttualitàBenevento Città

Si dice pronto anche a porre in essere provvedimenti in contrasto con le decisioni del Governo, Clemente Mastella, qualora la situazione epidemiologica nel Sannio dovesse aggravarsi ulteriormente. “In linea tendenziale non ho intenzione di pormi in contrasto con il Governo e intendo adeguarmi alle loro decisioni. Detto ciò, qualora dovessi percepire la necessità di tutelare diversamente la salute pubblica della mia città sarei pronto a farlo, ritardando il ritorno a scuola. Sul tema credo che noi sindaci dovremmo essere più uniti: mi chiedo come sia possibile, stante l’elevato numero di positivi anche nel mondo della scuola, pensare di ritornare in classe il 10“.

De Luca contro il Governo: “Misure non sufficienti: obbligo vaccinale o lockdown per i No-Vax!”

De Luca contro il Governo: “Misure non sufficienti: obbligo vaccinale o lockdown per i No-Vax!”

AttualitàDalla Regione

Non si dice soddisfatto delle nuove misure adottate dal Governo (leggi QUI), il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, “Al di là delle misure relative a tamponi e tempi di quarantena che prendono atto della realtà di fatto -afferma il Governatore-, le misure del Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile. Dopo un analogo atteggiamento a fine novembre, anche oggi si decide di rendere esecutivi i provvedimenti fra 15 giorni. È proprio inevitabile questa irresponsabile perdita di tempo?“.

Si chiede De Luca, che prosegue: “Dal punto di vista della Campania – la regione a più alta densità abitativa e perciò a più alto rischio – non si riscontrano decisioni utili e ragionevoli per frenare il contagio, senza penalizzare né i vaccinati né l’economia. È indispensabile decidere subito l’obbligatorietà della vaccinazione, o, comunque, un lockdown per i No-Vax “lungo, serio e controllato”. È vero che l’enorme crescita dei positivi non si traduce automaticamente in ricoveri ospedalieri. Ma c’è un punto limite oltre il quale la quantità di contagi può portare al collasso degli ospedali. Già registriamo questa tendenza, soprattutto perché il personale a disposizione è inferiore a quello di un anno fa. Ricordo, inoltre, che un anno fa, per fronteggiare l’emergenza si decisero chiusure drammatiche di reparti ordinari. È questa la prospettiva che dobbiamo scongiurare oggi”, conclude.

Niente più quarantena per i vaccinati: le decisioni del Governo. Ridotta anche la capienza degli stadi

Niente più quarantena per i vaccinati: le decisioni del Governo. Ridotta anche la capienza degli stadi

AttualitàDall'Italia

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria.

Il testo prevede nuove misure in merito all’estensione del Green Pass Rafforzato (che si può ottenere con il completamento del ciclo vaccinale e la guarigione) e le quarantene per i vaccinati.
Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di emergenza, si amplia l’uso del Green Pass Rafforzato alle seguenti attività: alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere;
centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Inoltre il Green Pass rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.

Il decreto prevede che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.
Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso.
Infine, si prevede che la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza sopradescritta consegua all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza.

Novità anche per quanto concerne le capienze per gli impianti sportivi e non. Il decreto prevede che le capienze saranno consentite al massimo al 50% per gli impianti all’aperto (finora era al 75%) e al 35% per gli impianti al chiuso.

Terza dose, De Luca: “Il Governo dorme in piedi”

Terza dose, De Luca: “Il Governo dorme in piedi”

Politica

“Il Governo dorme in piedi ed arriva sempre con due mesi ritardo.

Mi spiegate perché non è stato ancora approvato l’obbligo della terza dose per il personale sanitario che ha fatto la prima dose tra gennaio e febbraio? È una cosa incredibile”.

Lo ha detto il governatore campano, Vincenzo De Luca, parlando con i giornalisti a Napoli. (ANSA).

Il Covid in Campania 365 giorni dopo: calo vertiginoso per t.i., decessi e percentuale di positività

Il Covid in Campania 365 giorni dopo: calo vertiginoso per t.i., decessi e percentuale di positività

Attualità

Nel periodo di riferimento, ben 331 morti in meno rispetto all’anno precedente. In calo anche le terapie intensive e la percentuale di positività.

Il Coronavirus torna a far paura in Italia. Un po’ la stagione estiva, un po’ la campagna di vaccinazione hanno contribuito a concedere qualche mese di tregua all’intero Paese e, di conseguenza, anche alla Campania e alla nostra Benevento. E’ già da qualche settimana, però, che il Governo e gli scienziati si interrogano sull’andamento dei contagi e sulle eventuali misure da assumere per contrastare la pandemia.

Tra disquisizioni sulla durata da assegnare al Green Pass, sulla necessità di introdurre un obbligo vaccinale, su un possibile lockdown per soli non vaccinati le ipotesi al vaglio sono diverse. Intanto, come emerso dal rapporto settimanale Gimbe (leggi QUI) il virus, favorito dal fattore climatico, ha ripreso a correre.

La Campania, difatti, in soli sette giorni ha registrato un aumento del 26,2% di nuovi casi. Numeri che se al momento non preoccupano particolarmente, in virtù di una saturazione degli ospedali ancora sopportabile e al di sotto del livello di guardia indicato nel 10% per le terapie intensive e del 15% per l’area non critica (ad oggi rispettivamente al 3,8% per le t.i. e al 8,6% per l’area non critica) devono essere comunque attenzionati.

Ma qual era la situazione in Campania 365 giorni fa?

Il 17 novembre 2020 in Campania vennero accertati 3019 positivi su 16178 tamponi analizzati per una percentuale di positività pari al 18,6%. Un anno dopo, il 17 novembre 2021 (cioè, ieri) il bollettino emesso dall’Unità di Crisi della Regione Campania riportava 871 casi Covid a fronte di 30.583 test effettuati. E’ facilmente intuibile come la percentuale di positività – data dal rapporto tra casi e tamponi – abbia subito un fortissimo decremento, attestandosi ieri al 2,84%.

Quello appena riportato è un andamento che è confermato per tutto il periodo preso ad esame. Nell’arco temporale di 15 giorni, dal 2 al 17 novembre, nel 2020 in Campania la percentuale di positività variava da un minimo del 15,1% del 15.11.2020 a un massimo del 21% accertato il 3.11.2020. Diversamente, nello stesso periodo ma 365 giorni dopo, la percentuale di contagio oscilla dal 4,4% calcolata il 15,11,2021 al 1,6% del 9.11.2021.

Le differenze sono ancora più nette se si paragonano i dati delle terapie intensive e dei decessi (sempre nel periodo che va dal 2.11 al 17.11). L’anno scorso le persone che si ammalavano gravemente, tanto da necessitare le cure della terapia intensiva, erano molte di più di oggi: ad esempio, il 3 novembre 2020 erano ben 227 i pazienti costretti in t.i.; un anno dopo 21. Così come ventuno erano ieri (17.11.2021), quando, invece, 365 giorni prima il dato era evidentemente più alto e pari a 201.

Per non parlare dei decessi: nel 2020 -sempre nel periodo di riferimento – si viaggiava sempre in doppia cifra, arrivando anche a contare 40 vittime in un solo giorno (il 13.11.2020); per un totale di 385 (mortalità al 0,6%) persone morte a causa del virus in soli 15 giorni (in Campania). I dati, anche in questo caso, evidenziano un netto calo di mortalità nel 2021, quando nello stesso periodo non si è mai arrivati alla doppia cifra in quanto a decessi, toccando un massimo di 7 il 2 e il 15 novembre 2021. Chiaramente, anche la curva dei decessi ha subito un calo vertiginoso (per fortuna), essendo in totale (sempre nell’arco temporale dal 2 al 17 novembre e sempre solo in Campania) “solo” 54 (mortalità allo 0,4%). Ben 331 morti in meno rispetto all’anno precedente.

Ora, pur non volendo essere questo necessariamente uno spot per la campagna di vaccinazione, una motivazione plausibile, credibile e riferibile a dati certi pur bisogna trovarla per “giustificare” delle differenze così profonde ed evidenti tra il 2020 e il 2021. A ciò va aggiunto, per un’analisi quanto più completa e aderente al contesto cui sono riferiti i vari numeri, che nel 2020 la prima arma utilizzata per prevenire il contagio era quella delle chiusure. La situazione, da questo punto di vista, oggi è agli antipodi visto che non sono stati adottati simili provvedimenti.

Che il vaccino e la campagna vaccinale, che in Campania ha portato a immunizzare 4.305.797 persone con prima dose, 3.840.669 con seconda dose e 306.407 con terza dose, per un totale di 8.452.873. vaccinazioni, abbia svolto un ruolo (sia dal punto di vista del diminuire la carica virale facendo decrescere la curva dei contagi e sia dal punto di vista dell’abbassare la mortalità), dunque, appena innegabile.

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De Luca senza freni: “Siamo l’ultima Regione per dosi di vaccino ricevute. Zona rossa? Valutati con criteri demenziali”

De Luca senza freni: “Siamo l’ultima Regione per dosi di vaccino ricevute. Zona rossa? Valutati con criteri demenziali”

AttualitàDalla Regione

di Redazione

Nella consueta diretta Facebook del venerdì, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto il punto della situazione sulla campagna vaccinale. La prima considerazione del Governatore è relativa alle dichiarazioni del Premier Draghi, a cui, però, rivolge una domanda che nasconde -con molta fatica- una critica in merito alla distribuzione delle dosi di vaccino: “Bene con rispetto e parafrasando il grido di dolore di Draghi, mi rivolgo al presidente del Consiglio e a mia volta dico: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino? Mi auguro che il mio grido di dolore sia ascoltato. La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata“.

Sulla campagna di vaccinazione, invece, ha detto: “Noi dobbiamo completare la vaccinazione per i pazienti fragili. Dipende molto dalla disponibilità del vaccino, poi procedere per fasce economiche e di lavoratori che vanno protette, daremo priorità a trasporto pubblico e poi i dipendenti dei Comuni che ricevono il pubblico, delle Poste, le commesse dei supermercati. Tutta una serie di categorie che vanno vaccinate subito. Dobbiamo vaccinare per comparti economici, si parte a maggio nelle aziende perché non ci sono i vaccini, perché abbiamo nei settori economici accordi con albergatori delle costiere perché questi operatori mettono a disposizione da privati personale sanitario. È chiaro che dobbiamo dare priorità a questi settori al di là delle fasce d’età. Se avessimo oggi un vaccino somministrabile ai ragazzi di 16 anni noi avremmo fatto quella vaccinazione dopo aver garantito i fragili e gli ultra 80enni“.

La Regione -prosegue De Luca- ha raggiunto un primo traguardo: 1 milione di dosi di vaccino inoculate ai nostri cittadini. Quasi il 40% ha avuto la doppia dose. Stiamo andando avanti in maniera importante. Non abbiamo avuto problemi di particolare scorrettezza. Non c’è stato nessun accordo con categorie professionali o scavalchi. Tuttavia ancora oggi la Regione Campania è quella che ha ricevuto la dose più bassa in percentuale di vaccini rispetto alla sua popolazione. Siamo l’ultima regione d’Italia. Abbiamo 210mila vaccini in meno rispetto a quelli che dovremmo avere“.

Sulla zona rossa in Campania: “Alcuni dei criteri sono demenziali. I due criteri fondamentali sono l’occupazione delle terapie intensive ed i decessi per Covid. Su questi due parametri siamo all’avanguardia poi c’è l’R con T, demenzialità pura. E noi saremo valutati secondo criteri demenziali“.

Mastella: “Pronto allo sciopero della fame se Benevento resterà zona rossa”

Mastella: “Pronto allo sciopero della fame se Benevento resterà zona rossa”

AttualitàBenevento Città

Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, intervenuto nel corso del programma “Un giorno da pecora” in onda sulle frequenze di Radio 1 ha minacciato lo sciopero della fame se il Governo Draghi non si dovesse attivare per la predisposizione di nuovi e diversi criteri al fine dell’individuazione delle zone rosse.

Queste le sue parole: “Diamo una mano e iniziamo a dare qualche barlume di speranza alla povera gente che soffre facendo riaprire in sicurezza. Io chiedo che le province vengano considerate autonomamente e che non si ragioni nell’individuazione delle zone rosse solo su base regionale e, nel caso di specie, su tutta la Campania. Se Benevento non è nelle condizioni per cui è necessaria la zona rossa non capisco perché debba subirla. Perché ammazzare anche il commercio da me? Se il Governo non provincializzerà le zone rosse  ho detto ad una delegazione che faremo insieme sciopero della fame finché il Governo non ci ascolterà. Anche io farà lo sciopero della fame? Sì, certo anche io“.

Dal minuto 55.00 l’intervento del sindaco Clemente Mastella.