Non poteva chiudere peggio questo 2022 il Benevento, uscito sconfitto dal Ciro Vigorito per mano dell’allora fanalino di coda Perugia.
Una prestazione gravemente insufficiente sotto tutti i punti di vista e che ha lasciato l’amaro in bocca ai circa 8 mila tifosi giunti all’ex Santa Colomba ma anche al tecnico e all’intera squadra.
Una situazione che sta diventando, di settimana in settimana, sempre più insostenibile e preoccupante.
Una brusca frenata proprio nel momento in cui la Strega sembrava stesse riuscendo a tirarsi fuori dalle secche: i 7 punti conquistati nelle precedenti 3 giornate avevano assunto le sembianze di una giusta medicina per una pronta guarigione. E invece no.
Non è bastano nemmeno il cambio di guardia in panchina per sovvertire le sorti di una stagione iniziata male e che sta proseguendo peggio. La media punti tra Fabio Caserta e Fabio Cannavaro è praticamente identica (1,17 per il tecnico di Melito Porto San Salvo e 1,15 per il Pallone d’Oro).
E’ chiaro quindi che, al netto degli errori e delle responsabilità dei due allenatori, il male che attanaglia la Strega è molto più profondo e va ricercato – anche – altrove.
Quando parliamo di una stagione iniziata male non possiamo non far riferimento ai quei giorni di fine maggio quando, come un fulmine a ciel sereno, il presidente Vigorito annunciò le proprie dimissioni – poi, per fortuna revocate – . Preoccupazione, dubbi, sconforto: questi alcuni degli stati d’animo più diffusi tra chi ha a cuore le sorti della Strega.
Noi, purtroppo, e avremmo sperato di sbagliarci, dobbiamo dire di aver provato nel nostro piccolo ad avvisare tutti circa il tipo campionato che stava per iniziare titolando chiaramente “Al via il campionato più difficile degli ultimi anni. Non si dia nulla per scontato” (leggi QUI).
E’ chiaro che quanto successo in quella settimana non creò le migliori condizioni per procedere a un’analisi lucida della stagione appena conclusasi e, soprattutto, per gettare le basi di quella che di lì a poco sarebbe iniziata. A cominciare dalla conferma di Fabio Caserta in panchina, avvenuta tra lo stupore generale stante l’evidente poca fiducia riposta dalla società nel tecnico calabrese, come dimostrato dal fatto che già nel corso della sua prima stagione ai piedi della Dormiente era stato messo in discussione, così come dopo la sconfitta all’esordio stagionale contro il Cosenza. Segno evidente di come il matrimonio tra il Benevento e il tecnico andasse avanti per inerzia ma senza più convinzione.
Una confusione generalizzata che ha influenzato negativamente la costruzione della squadra, sia per quanto concerne il lato tecnico-tattico e sia in termini di mercato, che ha visto un cambio di passo e di rotta da parte del ds Foggia negli ultimissimi giorni di mercato e dopo la svolta tattica operata da Caserta per la trasferta del Ferraris contro il Genoa in cui il tecnico calabrese abbandonò definitivamente il 4-3-3 per passare al 3-5-2. Di lì la svolta anche sul mercato con gli arrivi di giocatori di nome per la categoria e potenzialmente funzionali al progetto tecnico ma giunti nel Sannio con un grave ritardo di condizione anche per essere stati lontani dal campo per diversi mesi (vedi Schiattarella e Simy, ad esempio). Poi il cambio di allenatore e l’arrivo di Cannavaro, che ha sempre giocato con il 4-3-3 (sistema cui è giunto anche in giallorosso dopo un iniziale adattamento) con il mercato ormai chiuso e senza la possibilità di dare al tecnico gli uomini con le giuste caratteristiche per il suo credo.
Una rosa, comunque, sulla carta di valore per la cadetteria, che però dà la forte sensazione di non essere riuscita a diventare squadra.
Nemmeno il lavoro di Fabio Cannavaro ha prodotto risultati in tal senso. E allora la domanda da porsi è una soltanto: si è certi di aver capito qual è il problema; perché magari non è la medicina ad essere sbagliata ma la diagnosi. Ma questo è un qualcosa che può essere verificato solo dall’interno, sperando si riesca quanto prima perché il tempo stringe e la classifica fa paura.
Foto: screen Sky Sport
Arbitri, il Benevento alza la voce. Foggia: “Chiediamo massima correttezza, già due anni fa in Serie A…”
“Saremmo potuti stare zitti – spiega in relazione al calcio di rigore concesso al Parma per un tocco di gomito di Masciangelo -, ma preferiamo parlarne, con garbo, senza puntare il dito contro nessuno, ma chiedendo la massima accortezza quando si prendono certe decisioni.
Sia in campo che in sala VAR. Tutti possiamo sbagliare, giocatori, allenatori, ma bisogna sempre ricordarsi che una decisione del VAR può danneggiare una società che fa enormi sacrifici per essere competitiva e che già due anni fa in serie A ha subito qualche torto evidente”.
Così il direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia, attraverso le colonne del Corriere dello Sport.
Calcio, squadra pugliese cambia nome e regione: dalla Puglia alla Campania
Per giocare in trasferta a Peschici, nella sua stessa provincia, la squadra di calcio di Celle San Vito doveva sobbarcarsi 145 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno: complessivamente, quasi 4 ore e mezzo di viaggio, per non parlare delle spese di carburante. Si fa prima a prendere l’aereo dall’aeroporto di Foggia, arrivare a Milano e tornare. Ecco perché la squadra di calcio del paese più piccolo della Puglia ha deciso, da quest’anno, di iscriversi al campionato di terza categoria (girone B) di Benevento. E non è questa l’unica novità per la formazione cellese che, oltre a cambiare regione, ha cambiato anche denominazione: non più “Sfinge”, d’ora in poi si chiamerà “Real Celle San Vito”.
“Per questo nuovo inizio, a nome di tutta la Comunità voglio augurare un percorso pieno di soddisfazioni e di sano divertimento a tecnico, calciatori e società”, ha dichiarato la sindaca del Comune di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini. “In Puglia o in Campania non fa differenza, questi ragazzi porteranno comunque la loro passione e la loro allegria nello stare insieme. Spero che anche le società campane, quando verranno a Celle, saranno piacevolmente colpite dalla bellezza dei nostri luoghi e dalla nostra ospitalità”. La Campania è a un passo da Celle di San Vito. “Ci siamo spostati in Campania per abbattere i costi delle trasferte, diminuendo i chilometri da percorrere – ha dichiarato il capitano e allenatore della squadra, Fabio Romano –. Dopo tanti ostacoli burocratici, abbiamo ottenuto il nulla osta per andare in Campania, anche se questo non significa che un giorno non si possa tornare in Puglia”.
Mettere su un club di calcio e, soprattutto, continuare a tenerlo vivo nel piccolo comune cellese è quasi un miracolo. Nonostante le difficoltà sia di natura economica sia di ordine logistico, anche quest’anno la società è riuscita a iscriversi al campionato. “Il calcio in una comunità piccola come la nostra acquisisce una rilevanza notevole da un punto di vista sociale – ha aggiunto la sindaca Giannini – questi ragazzi fanno un sacrificio importante e a loro va il ringraziamento di tutta la comunità”.
Sabato scorso il Real Celle San Vito ha debuttato a Casalbore contro il Comprensorio Miscano perdendo 6-2, ma il morale resta alto e c’è la voglia di giocarsela a viso aperto con tutti. Ora, però, c’è subito l’occasione per rifarsi: domenica 13 novembre, alle 14.30, per il Real Celle San Vito c’è il debutto tra le mura amiche, nel piccolo e grazioso stadio comunale “Argaria”. I ragazzi di Mister Romano dovranno vedersela con la compagine del Reino. Per quanto sia piccolo, tutto il paese parteciperà a questo debutto e, alla gente del borgo, si uniranno anche molte persone – amici, parenti e tifosi dei giocatori – che arriveranno da diverse parti della provincia di Foggia. Anche quest’anno il team è composto da un mix di gioventù ed esperienza fra vecchie conoscenze e nuovi arrivi. Alla presidenza del club, Consiglia Agrillo ha preso il posto di Michele Romano, mentre nella carica di vice-presidente Maria Cavoto è stata sostituita da Massimiliano Ciullo. Completano la dirigenza il team manager Roberto Gallucci e il dirigente Domenico Frisoli.
Il girone B della terza categoria Benevento è composto da 11 squadre. Oltre al Real Celle San Vito, sono presenti il Comprensorio Miscano, l’Academy Pesco Sannita, l’Atletico Foiano, il Farnetum, il Reino (prossimo avversario del Real), l’Atletico Buonalbergo, il San Giorgio la Moiara, il T.S. Insieme per lo Sport, il Baselice ed il Castelfranco calcio.
Benevento, Foggia: “Ora dobbiamo stare vicini alla squadra, per i processi aspettiamo la fine”
Il Direttore Sportivo del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Ottochannel nel post-gara contro il Pisa.
Pasquale Foggia si è detto soddisfatto della prestazione odierna, vedendola come un passo avanti rispetto alla scorsa settimana. Il DS ha poi parlato di mercato e delle difficoltà che la compagine sannita sta vivendo attualmente, oltre che delle dimissioni di Fabio Cannavaro.
Queste, dunque, le parole del Direttore Sportivo della Strega dopo l’1-1 contro i neroazzurri al Ciro Vigorito:
SULLA SFIDA CONTRO IL PISA: “E’ stato un passo avanti rispetto alla settimana scorsa. Dal campo si aveva la sensazione di stare sempre in partita, soprattutto nel primo tempo dove è mancata sempre l’ultima situazione per finalizzare. Faccio i complimenti al Mister ed alla squadra per tutto quello che hanno messo in campo e per tutte le difficoltà che ci portiamo dietro“.
SUL MERCATO: “Non si può giudicare il mercato adesso, prenderesti in considerazione solo una parte. All’inizio eravamo partiti con un’idea di mercato differente, puntando comunque sui giovani. L’ultima settimana abbiamo dovuto cambiare strategia, prendendo gli ultimi due giorni giocatori d’esperienza che erano fuori dai progetti delle proprie squadre. Sapevamo di aver bisogno di tempo, poi ci si è messa la sfortuna. Erano giocatori che dovevamo inserire pian piano, gradualmente, ma poi sono arrivati gli infortuni e si sono ritrovati a fare quattro-cinque-sei partite consecutive quando fisicamente non ne hanno ancora. Il mercato si valuterà alla fine, a chiusura era stato definito tra i più importanti della B“.
SUL MOMENTO ATTUALE: “Oggi è il momento di incassare, con la giusta voglia e determinazione; va riportato tutto sul campo. Quello che io chiedo è che si stia vicino ai ragazzi, che ne hanno bisogno soprattutto in questo momento. Mi ha fatto piacere il gesto della Curva, che è venuta in ritiro incitando la squadra. Bisogna tenere botta qualche settimana, sperando di recuperare più giocatori possibili. Non è un’attenuante, ma va ringraziato qualche giovane che si ritrova ad essere titolare inamovibile anche se all’inizio avrebbe dovuto fare solo qualche spezzone. Va dato merito a chi ha giocato, il momento di soffrire arriva per tutti e noi dobbiamo soffrire insieme per uscirne insieme“.
SULLE DIMISSIONI DI CANNAVARO: “E’ stato un gesto apprezzato da me e dal Presidente, ma mai preso in considerazione. Cannavaro sta facendo il massimo con quello che oggi ha a disposizione. Va sostenuto lui, lo staff e la squadra. Fare processi ad ottobre serve a poco, mancano tante partite. Se diventa bella, spero sia bella per chi c’è sempre stato“.
SUL RITIRO: “Il ritiro se preso con la testa giusta serve. Noi abbiamo avuto modo di poter lavorare e stare insieme per condividere le cose positive ma soprattutto quelle negative. Adesso valuteremo cosa fare, i ragazzi hanno bisogno anche di un attimo di tregua a livello mentale. Vediamo, ma già dobbiamo pensare al Bari, altra partita importante in cui dovremo portare a casa punti“.
SUI GIOVANI: “Pastina va ringraziato, è uno di quei ragazzi che inizialmente formava quel pacchetto di quattro-cinque giocatori. Così come Capellini. Abbiamo giocato con quattro under, poi ne è entrato un altro. Vanno ringraziati ma fino ad un certo punto, perché sono giocatori e tali li consideriamo: quando servono sanno rispondere presente“.
SUGLI INFORTUNI: “In questo momento dare addosso a dei responsabili sarebbe la cosa più facile ma più stupida. Gli errori vanno divisi sempre tra tutte le componenti. Ci sono stati tanti infortuni muscolari, ricadute. Un numero così alto di giocatori fuori rende tutto più difficile, non solo a Benevento. Ora è inutile parlare del passato, dobbiamo restare uniti e provare a portare a casa qualche punto nelle prossime due. Poi ci sarà la sosta, e lì recupereremo qualche calciatori che darà respiro a chi ultimamente ha giocato spesso“.
SULL’ANNATA DI SOFFERENZA: “Le difficoltà si affrontano con la voglia di uscire da situazioni difficili. Le abbiamo vissute in precedenza con altre vesti, le affrontiamo oggi con responsabilità diverse ma con la voglia di combattere. Come ho già detto in conferenza, parlo poco ma non perché non ci voglia mettere la faccia. Bisogna lavorare in silenzio, in questo momento si possono dire tante cose che possono essere interpretate in qualsiasi maniera. Bisogna lavorare ed uscire da questo periodo difficile. Questa squadra ha dei valori, nella maniera più assoluta, non per difendere il mercato ma perché è evidente. Nel momento in cui avremo tutta la rosa a disposizione si vedrà. Mancano non dico trenta partite ma quasi, può essere smentito tutto in un mese-un mese e mezzo. Essere pessimisti fa male a tutti, la B è un bene per tutti, per la gente, perché è una realtà che merita questa categoria ma nei momenti difficili bisogna stringerci tutti attorno a questa voglia di riscatto. Se vogliamo dare colpe ed altro facciamo il gioco più stupido che si possa fare da Direttore e da calciatore: se vogliamo fare questo saremo pronti, ma quello che a me interessa è dare spinta alla squadra, ai giocatori. Dobbiamo stare vicino a questi ragazzi, che oggi nelle difficoltà hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia“.
Lavoratori sfruttati e in nero, denunciati in cinque: pioggia di sanzioni per cooperativa
Nel corso di controlli mirati al contrasto del fenomeno del “caporalato” ed alla verifica del rispetto delle norme in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo e quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Benevento hanno denunciato in stato di libertà cinque persone per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, occupazione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno, violazione degli obblighi del datore di lavoro e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
I militari nella giornata di ieri hanno effettuato un controllo presso un fondo agricolo privato in cui si stava effettuando la raccolta dei pomodori, al termine del quale hanno accertato che i conduttori del terreno un cinquantatreenne ed un quarantaseienne del posto, coadiuvati da un quarantanovenne di origini bulgare, residente in provincia di Foggia e titolare di una cooperativa, reclutavano, mediante un’illecita attività d’intermediazione ed approfittando del loro stato di bisogno dei braccianti agricoli allo scopo di destinarli al lavoro di raccolta, che veniva svolto in evidenti condizioni di sfruttamento in quanto gli stessi non usufruivano di una sorveglianza sanitaria ed erano sprovvisti di dispositivi individuali di protezione.
Nei confronti dei conduttori del fondo e del titolare della cooperativa foggiana veniva comminata un’ammenda di oltre diciassettemila euro. Veniva inoltre accertato da parte del titolare della cooperativa il reclutamento di due braccianti agricoli stranieri privi del permesso di soggiorno, motivo per il quale questo veniva deferito in stato di libertà per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno. Nei confronti di quest’ultimi veniva avviato l’iter amministrativo per le persone irregolari sul territorio nazionale.
Sempre nei confronti del titolare della cooperativa foggiana sono state elevate, altre sanzioni amministrative per oltre trentottomila euro per aver impiegato nove lavoratori “in nero”, con conseguente sospensione della sua attività imprenditoriale ed una sanzione amministrativa di quattrocento euro in quanto il furgone che usava per trasportare i braccianti era stato immatricolato in Bulgaria ma mai reimmatricolato in Italia nei tempi previsti, venendo quindi sottoposto a sequestro amministrativo.
L’opera di vigilanza al contrasto del fenomeno del caporalato da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Benevento è attenta e continua anche nel settore dell’agricoltura.
Le persone deferite in stato di libertà sono persone sottoposte alle indagini e pertanto presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Benevento, depositati i contratti di Leverbe e Schiattarella. Barba va al Pisa
Arriveranno a momenti anche i comunicati ufficiali: intanto, pochi minuti prima della chiusura della sessione estiva di mercato (terminata alle ore 20:00), il Benevento ha ceduto a titolo definitivo Barba al Pisa e acquistato, a titolo temporaneo, il difensore Leverbe (di proprietà proprio dei toscani).
Contratti depositati in Lega; così come quello di Pasquale Schiattarella che, dopo un solo anno passato al Parma, torna ufficialmente nella sua Benevento a titolo definitivo.
Benevento, un giovane polacco nel mirino per il centrocampo
Confermato Fabio Caserta in panchina almeno per la sfida contro il Frosinone, ora l’obiettivo del Ds Foggia è puntellare la rosa a disposizione del tecnico.
In queste ultime ore, stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, l’obiettivo numero uno per il centrocampo del Benevento è Krzysztof Kubica. Il classe 2000, nazionale polacco, gioca nel Gornik Zabrze, con cui ha messo a segno 9 reti e fatto registrare 3 assist in 60 presenze.
Alto 1,93, il giovane centrocampista è dotato di una grande potenza fisica ed un ottimo senso del gol. Il calciatore ha anche disputato due partite con la maglia della Polonia Under 21, e nel Sannio troverebbe il suo connazionale Kamil Glik.
Proprio per quanto riguarda il reparto difensivo, inoltre, non è stata affatto abbandonata la pista che porterebbe al ritorno di Luca Caldirola. Il difensore, attualmente di proprietà del Monza, sarebbe un tassello molto importante per la retroguardia giallorossa, soprattutto in caso di 3-5-2.
Infine, la società di Via Santa Colomba starebbe ragionando anche su un possibile rinforzo in zona offensiva. Attualmente in rosa ci sono già i vari Forte, La Gumina, Farias, Vokic ed Insigne, ma in caso di addio dell’ala napoletana il Ds non vorrebbe farsi trovare impreparato.
Foggia: “Siamo consapevoli dei nostri valori, le sensazioni sono positive. Sul mercato e sulla passata stagione…”
Il Direttore Sportivo del Benevento, intervistato da Gianluca Di Marzio, ha parlato della stagione ormai alle porte, del mercato e del suo rapporto con il Presidente Oreste Vigorito.
Queste, dunque, le parole di Pasquale Foggia, riportate da gianlucadimarzio.com:
SULLA NUOVA STAGIONE: “Sarà un nuovo inizio! Un progetto triennale nel corso del quale sono convinto che ci toglieremo belle soddisfazioni. Con il pres vogliamo allestire un Benevento 2.0 costruendo una base solida, duratura e dando spazio a tanti ragazzi giovani. E anche con mister Caserta siamo in piena sintonia, gioca un calcio moderno, dinamico, funzionale al nuovo corso“.
SUL MERCATO ANCORA APERTO: “Vediamo, il mercato è ancora molto lungo. Al momentola rosa è completa in ogni reparto, ma sicuramente qualora riuscissimo ad incastrare altre cessioni, faremo altre operazioni in entrata nel rispetto delle linee-guida che ci siamo prefissi con presidente e allenatore. Giocatori motivati, che abbiano voglia di correre e di mettersi in mostra“.
SUL SUPPORTO DEI TIFOSI: “Le sensazioni sono molto positive e voglio ringraziare i tifosi perché li stiamo sentendo davvero vicini. Loro sono fondamentali, se il Vigorito torna ad essere il ‘dodicesimo uomo’ e lo stadio si presta perfettamente a ciò, possiamo davvero far paura a chiunque“.
SUL PRESIDENTE VIGORITO: “Perdere uno come Vigorito sarebbe stato davvero da stupidi. Il pres è una persona che fa ancora calcio alla vecchia maniera, un romantico, un innamorato dello sport e di Benevento. La città deve tenerselo stretto. E il movimento tutto in generale. Ora è stato eletto a vicepresidente della Lega Be sono sicuro che darà un contributo importantissimo“.
SULLE CONTESTAZIONI DELLA PASSATA STAGIONE: “Facciamo chiarezza perché le cose vanno sempre analizzate a trecentosessanta gradi. In Italia, purtroppo, abbiamo la cultura di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto e, in generale, di criticare tanto per farlo. Nella testa di qualcuno l’anno scorso dovevamo vincere per forza, solo perché avevamo grandi nomi. Senza considerare innanzitutto il livello del campionato, con tante squadre che hanno speso più di noi e che hanno fatto anche molto peggio e in secondo luogo quale fosse il punto di partenza. Venivamo da una retrocessione sanguinosa, con tanti nostri calciatori che erano convinti fino a qualche mese prima di giocare in A e che poi sia per vicissitudini di campo sia per situazioni di mercato sono dovuti rimanere con noi. Siamo stati per tutto l’anno nelle primissime posizioni, ci siamo giocati la Serie A fino all’ultimo sia in regular season sia al playoff, dove siamo usciti solo per il peggior posizionamento in classifica. A gennaio eravamo secondi con tutte le difficoltà del caso, penso soprattutto alla situazione Lapadula, che fin lì era stato il nostro capocannoniere. Abbiamo fatto il massimo, come sempre ed è ingiusto parlare di fallimento, significa sconfessare i numeri“.
SUI PROSSIMI OBIETTIVI: “Ragioniamo step by step, senza porci obiettivi o limiti. Godiamoci questo campionato che per le piazze che ci sono sarà stupendo e ritroviamo quella serenità che può farci arrivare lontano. Siamo ben consapevoli dei nostri valori“.
SULLE SIRENE DI MERCATO DI FORTE: “Ci sono state tante voci di mercato su Francesco sì, ma per noi è un giocatore importantissimo e ci puntiamo molto tant’è che abbiamo rifiutato già alcune proposte. Se poi dovesse arrivare l’offerta della vita sia per lui che per il Benevento, si vedrà, ma ripeto noi siamo felicissimi di averlo con noi”.
Calcio, nuova avventura in panchina per l’ex giallorosso Franco Dellisanti
Il nostro amatissimo mister Franco Dellisanti è ormai il nuovo allenatore della primavera del Foggia.
Nato a San Giorgio Jonico, il mister ha allenato molte squadre negli ultimi 20 anni: Brindisi, Nocerina, Catanzaro, Taranto, Potenza e qualche anno fa anche la vicina Torrecuso in provincia di Benevento.
Mister Dellisanti è stato una pietra miliare della storia del Benevento calcio; la sua squadra era composta da Sasà Bertuccelli, del messinese Compagno, Pedro Mariani e Di Giulio, calciatori di un’altra epoca che hanno lasciato il segno al vecchio stadio “Santa Colomba”.
Probabilmente la sua impresa più grande è stata quella del 3 giugno del 1999: davanti a 10 mila spettatori presenti allo Stadio “Via Del Mare” di Lecce il Benevento batte 2-1 il Messina (ai supplementari) e vince la finale Play-Off (serie C2) conquistando la serie C1.
Manca ancora l’ufficialità ma, come riporta tuttocalciogiovanile.it, sarebbe tutto fatto tra il tecnico e la formazione rossonera.
Sono giorni intensi per il Ds Foggia ed il Benevento tutto, impegnati ad allestire una squadra competitiva per l’inizio del campionato. A circa due settimane dall’esordio stagionale, al Ferraris contro il Genoa in Coppa Italia, il futuro di alcuni giocatori è infatti ancora da definire.
Gianluca Lapadula, ad esempio, sembra molto vicino a lasciare i colori giallorossi per approdare al Cagliari, alla corte di Liverani. Se l’attaccante italo-peruviano dovesse partire, però, la Strega non vuole farsi trovare impreparata ed avrebbe individuato il suo sostituto.
Si tratta, come riportato da Alfredo Pedullà, di Antonino La Gumina, centravanti della Sampdoria. Il classe ’96 ha disputato l’ultima stagione in prestito al Como, con cui ha messo ha referto 9 reti e 3 assist in 34 presenze. L’ex Empoli, in un primo momento, aveva suscitato anche l’interesse di Ascoli e Bari in Serie B, ma nessuna delle due formazioni si è poi mossa concretamente.
L’attaccante palermitano, dunque, potrebbe andare a rinforzare il reparto offensivo di Fabio Caserta, che ha dovuto già salutare Moncini e Di Serio e saluterà, molto probabilmente, Lapadula. La trattativa con i blucerchiati sembra essere in via di definizione, c’è un accordo di massima, dunque ci si aspettano novità nelle prossime ore.
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