Forestali: Fai, Flai e Uila illustrano ipotesi di piattaforma per rinnovo Ccnl 2025-2028

Forestali: Fai, Flai e Uila illustrano ipotesi di piattaforma per rinnovo Ccnl 2025-2028

Politica

È stata presentata ieri, al Centro Congressi Cavour di Roma, l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del CCNL 2025-2028 per i lavoratori idraulico-forestali.

Nel Sannio, questa ipotesi di piattaforma interessa circa 400 addetti, tra lavoratori a tempo indeterminato e determinato, dipendenti della Comunità Montana Fortore, Taburno, Titerno Alto Tammaro, della Provincia e della Regione Campania.

Il rinnovo del contratto nazionale è importante, poiché dovrebbe in parte attenuare le note e dannose problematiche del settore, tra cui:

– Ritardi nei pagamenti a causa del solito scaricabarile tra Enti Delegati e Regione Campania.
– L’attesa agognata della stabilizzazione da parte dei lavoratori OTD.
– Il turnover necessario a causa dell’esiguo numero di addetti, ormai al lumicino, per poter garantire al meglio la manutenzione e la tutela del territorio.

È fondamentale trovare soluzioni definitive per un settore importante per la collettività e per i lavoratori idraulico-forestali, le sentinelle del territorio.

Mancata autorizzazione alle emissioni in atmosfera: sequestrato opificio

Mancata autorizzazione alle emissioni in atmosfera: sequestrato opificio

CronacaProvincia

Nell’ambito di servizi congiunti dei militari dell’Arma Territoriale e dei Reparti Speciali Forestali e del Tutela Lavoro di Benevento, a seguito di un controllo del territorio finalizzato all’accertamento di potenziali compromissioni e deterioramento delle matrici ambientali, si è proceduto al sequestro preventivo, successivamente convalidato dal Tribunale Benevento, di un opificio di circa mq. 500 e dei relativi macchinari, ubicato nel Comune di San Salvatore Telesino.

I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Telese Terme intervenuti hanno verificato che il titolare dell’opificio stava esercitando attività di manutenzione e riparazione di silos in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, della documentazione attestante lo smaltimento dei rifiuti (anche speciali pericolosi) dei sistemi di captazione, convogliamento e allontanamento delle polveri di lavorazione.

Queste le motivazioni della denuncia del titolare dell’opificio alle quali si aggiungono contestazioni per la presenza di un lavoratore senza regolare permesso di soggiorno e senza la dovuta formazione per garantire la propria e l’altrui sicurezza nel ruolo svolto. Per queste condotte hanno proceduto separatamente i militari del Tutela Lavoro di Benevento e del Nucleo di San Salvatore Telesino.

Gli stessi militari del Nucleo CC Forestale di Telese Terme in un’altra operazione hanno posto sotto sequestro, anch’esso convalidato dal Tribunale di Benevento, un’area privata di circa 500 mq, in Melizzano (BN), dove erano presenti cumuli di materiali ferrosi provenienti dallo smontaggio di materiale elettronico dal quale veniva ricavato materiali di recupero nobili, nonché numerosi pezzi e parti meccaniche di autovetture sia di motori che parti meccaniche per il riciclaggio.

Nell’area circostante l’abitazione erano sparsi bidoni di oli esausti, carcasse di autovetture ed un locale adibito ed attrezzato ad officina meccanica priva di autorizzazioni. Il proprietario dell’area è stato deferito all’A.G. per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi. Ancora una volta raggiunti importanti risultati grazie alla sinergia tra Specialità dell’Arma dei Carabinieri.

I provvedimenti già eseguiti sono una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Cava abusiva, estratti circa 10.000 metri cubi di marmo: scattano i sequestri

Cava abusiva, estratti circa 10.000 metri cubi di marmo: scattano i sequestri

CronacaProvincia
Scoperti anche sversamenti illeciti nel fiume Fortore.

Il rafforzamento delle attività preventive mirate al controllo sull’uso del suolo, più precisamente di aree particolarmente sensibili ai fenomeni di dissesto idrogeologico, su tutto il territorio della provincia Sannita ha dato esito a due importanti interventi.

Nello specifico nei giorni scorsi, per disposizione del Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento, gli uomini del Nucleo CC Forestale di Pontelandolfo di concerto con personale del Genio Civile di Benevento, hanno effettuato un sopralluogo di verifica in un’area di circa 3000 metri quadri per la quale era stata fatta richiesta di autorizzazione alla costruzione di un capannone agricolo.

Dal controllo è emersa la totale difformità dei lavori in essere rispetto all’autorizzazione in possesso ed anzi le attività rilevate di taglio e prelievo di materiale litoide hanno portato i militari ad evidenziare come la tipologia di lavori eseguiti fosse tipica del lavoro di estrazione del marmo e quindi si potesse configurare un’ipotesi di “cava abusiva”.

Era infatti presente uno scavo profondo circa 5 metri dal quale erano stati estratti più o meno 10.000 metri cubi di materiale lapideo. È stata quindi posta sotto sequestro l’intera area, e deferiti all’Autorità Giudiziaria i tre proprietari del terreno oltre al titolare dell’impresa edile esecutrice dell’attività di cava.

Sempre in provincia in proseguimento dei mirati e meticolosi controlli legati alla prevenzione e repressione di illeciti ambientali, i Carabinieri Forestale del nucleo di San Bartolomeo in Galdo, hanno potuto verificare l’improvvisa presenza di una strana sostanza di colore bianco sulle acque superficiali del Fiume Fortore, alla Contrada Capo Grande in Baselice. I militari notata la vicinanza alla sponda del fiume di una ditta di lavorazione di materiali inerti, hanno effettuato i relativi controlli.

Evidente la presenza di uno scarico che, dalla ditta in oggetto, riversava le acque utilizzate per la lavorazione degli inerti in un rivolo naturale che si immette nel fiume Fortore. Constatato l’assenza di autorizzazione dello scarico lo stesso è stato sequestrato e deferito all’Autorità Giudiziaria l’amministratore unico dell’azienda per il reato di sversamento di acque reflue industriali non pericolose. Entrambi i sequestri sono stati convalidati dalla Procura della Repubblica di Benevento.

I provvedimenti già eseguiti sono una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Sostanze inquinanti nel fiume Sabato: denunciato  titolare azienda lavorazione castagne

Sostanze inquinanti nel fiume Sabato: denunciato titolare azienda lavorazione castagne

CronacaRegione

I Carabinieri Forestali di Avellino hanno denunciato un imprenditore 60enne per distruzione o deterioramento di bellezze naturali a seguito di scarico irregolare di acque reflue nel corso d’acqua.

L’indagine dei militari sono scattate dopo che il corso del fiume Sabato per un lunghissimo tratto di circa Km 15 appariva ricoperto da diffuse coltri di schiume che facevano presagire serie minacce all’ambiente fluviale ed alle specie ittiche che popolano il corso d’acqua.

È stato accertato che l’inquinamento era stato provocato da un’azienda di Atripalda dedita alla lavorazione delle castagne, i cui reflui venivano convogliati indebitamente nella rete fognaria senza essere sottoposti preventivamente ad adeguato processo di depurazione.

In tal modo pervenivano al depuratore pubblico quantità di sostanze inquinanti superiori a quelle ammesse dalla capacità dell’impianto con il conseguente scarico di reflui non depurati nel corso del fiume. La condotta del titolare dell’azienda ha comportato un’alterazione dell’integrità del corso d’acqua ed il rischio concreto di compromissione dell’ecosistema fluviale per cui è scattato il deferimento all’ A.G.

Comunità Montana Fortore, ok per patrocinio a diversi eventi

Comunità Montana Fortore, ok per patrocinio a diversi eventi

Politica
Nella riunione di ieri, si è anche stabilito di anticipare ancora risorse del proprio bilancio per pagare una ulteriore mensilità (quella di maggio) a tutti gli operai forestali.

Neppure trascorsi un paio di giorni da Ferragosto, la Giunta della Comunità Montana del Fortore, presieduta da Zaccaria Spina con gli assessori Giuseppe Addabbo (vice-presidente) e Gianfranco Mottola, si è già rimessa al lavoro.

Ieri l’Esecutivo ha, tra le altre cose, deliberato in primis il proprio patrocinio e sostegno ad un evento importante quale la quarta edizione della “Festa della Transumanza sul Regio Tratturo”, organizzata dalla Parrocchia di “Nostra Signora di Fatima – Oratorio e Circolo Concetta Blatta” di San Giorgio La Molara.

La rassegna in questione è in programma il giorno 3 settembre 2023 (domenica) a partire dalle ore 7.00 del mattino: vi parteciperanno le locali aziende zootecniche di ovini con la presenza di circa 600 capi di razza Laticauda e Bagnolese insieme ai tradizionali musici itineranti ed ai cavalieri che, come da tradizione, accompagnavano la transumanza.

Sarà anche ripercorso l’itinerario storico del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela nel tratto che attraversa il comune di San Giorgio La Molara, da contrada Centrale al fiume Tammaro, in località Calise, dove si terrà la “Prima asta regionale degli arieti di razza Laticauda e Bagnolese presenti nel comune di San Giorgio La Molara”, il rituale bagno delle pecore, la tosatura e la mungitura, la celebrazione della Santa Messa e il conviviale Pranzo del Pastore. 

La Giunta dell’Ente montano ha altresì deliberato il patrocinio al Circolo Arci-Uisp di Montefalcone Valfortore, per la manifestazione “Terre di Fortore: A Piedi nel Fortore lungo i sentieri del vento” in programma il prossimo 10 di settembre, come pure al “Rotary Club Morcone-San Marco dei Cavoti” che, dopo aver organizzato la “Biennale d’Arte 2022- 2023 di Poesia e Pittura”, intende realizzare un catalogo con le opere poetiche e pittoriche finaliste.

“Tutti gli eventi – spiega il presidente Zaccaria Spina – sono stati ritenuti meritevoli in quanto attrattivi per la realtà territoriale: hanno finalità culturali, religiose e di promozione sociale, e l’obiettivo di pubblicizzare e incentivare le risorse del territorio fortorino. Ben vengano questi tipi di manifestazioni, che dimostrano che il Fortore è vivo, dà segnali di un rinnovato attivismo e non si piega, vuole affermarsi senza lasciarsi travolgere dalla crisi. Anzi, prova a rilanciare col desiderio di tornare protagonista”. “La Comunità Montana – conclude Spina – è sempre sensibile nei confronti di eventi di questo tipo, che vanno nella direzione di valorizzare e mettere in vetrina le eccellenze territoriali. Il nostro compito è anche quello di supportare e incoraggiare iniziative virtuose e coraggiose, che hanno una significativa ricaduta sull’economia, sul paesaggio e sulla popolazione”.

Unitamente ai responsabili del servizio Agricoltura e Foreste ed Economico Finanziario, si è anche stabilito di anticipare ancora risorse del proprio bilancio per pagare una ulteriore mensilità (quella di maggio) a tutti gli operai forestali nelle more di ricevere finalmente il primo accredito sul progetto 2023 da parte della Regione Campania.

Giovane lupo trovato morto: si indaga

Giovane lupo trovato morto: si indaga

CronacaProvincia

Nel corso di servizi di istituto predisposti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati di carattere ambientale ed alla tutela flora-faunistica del territorio compreso nel Parco Regionale del Matese, qualche giorno fa, una pattuglia di emergenza ambientale 1515 della Stazione Carabinieri forestale di Benevento su segnalazione della centrale operativa 112, rinveniva morto un giovane lupo di sesso femminile in località Ponte di Lavello nel Comune di Cusano Mutri.

Ad uccidere il lupo, secondo le prime analisi del veterinario che ha effettuato gli esami sul corpo, sono stati alcuni colpi esplosi da un fucile tipo carabina – circa quattro colpi -. Riscontri sono in corso da parte dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, presso il quale verrà effettuato l’esame autoptico ad opera del medico legale, che stabilirà la causa del decesso ed effettuerà l’accertamento caratteristico per confermarne l’appartenenza alla specie canis lupus. Svolte dunque le prime indagini di rito dai Carabinieri Forestale per scoprire chi abbia potuto mettere in pratica un gesto simile. Il lupo infatti è un animale sostanziale per l’equilibrio degli ecosistemi in cui vive. Nonostante sia stato a lungo percepito come un pericolo per l’uomo e per il bestiame, la ricerca scientifica ha dimostrato che il suo ruolo è cruciale per la conservazione della biodiversità.

Inoltre, è un importante predatore di specie sovrappopolanti che altrimenti potrebbero causare danni alla flora ed alla fauna; ad esempio i cinghiali sono diventati una pericolosa minaccia per gli ecosistemi a causa del loro elevato numero.

Il lupo, agisce come “ingegnere ecologico”, modificando comportamenti e habitat di altre specie che, a loro volta, hanno un impatto positivo sulla diversità biologica. L’uccisione di questo canide è un atto criminale che viola le leggi sulla protezione della fauna selvatica e la conservazione della natura, determinando altresì serie dinamiche sugli ecosistemi.

Il canis lupus è una specie protetta dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES). La Convenzione CITES più nota come Convenzione di Washington, è dunque un trattato internazionale che mira a proteggere le specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.

È fondamentale proteggere il lupo e promuoverne la presenza in natura, per garantire il benessere degli ecosistemi. Solo attraverso una maggiore comprensione e rispetto del suo ruolo del lupo, possiamo sperare in un futuro sostenibile per questo animale. Simbolo mitologico affascinante, basato sulla contrapposizione tra forza selvaggia e forza controllata al servizio del bene comune.

Provincia, dal 2 maggio al lavoro i 29 operai forestali a tempo determinato

Provincia, dal 2 maggio al lavoro i 29 operai forestali a tempo determinato

Politica

Per l’attuazione del Piano di forestazione saranno avviati al lavoro i 29 operai a tempo determinato della Provincia di Benevento a partire dal prossimo 2 maggio per 151 giornate.

Lo comunica Nino Lombardi, Presidente facente funzioni della Provincia, che sottolinea come sia stata rispettata anche quest’anno il cronoprogramma dell’avviamento al lavoro di questi categoria di lavoratori che svolgono un servizio essenziale per il territorio e la comunità tutta.

Operazione “Peste Suina Africana”, macellazione in nero di suini: denunciate tre persone

Operazione “Peste Suina Africana”, macellazione in nero di suini: denunciate tre persone

CronacaProvincia

SANT’AGATA DE’ GOTI. Nell’ambito dei predisposti controlli nel Settore Agroalimentare e con particolare riguardo al fenomeno del Piano di Sorveglianza Nazionale “Peste Suina Africana”, relativo alla macellazione ed al commercio in nero di suini, la Stazione Carabinieri Forestale di Sant’Agata de’ Goti di concerto con i militari del N.I.P.A.A.F, dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento, ha svolto in data 14 febbraio 2022 attività di controllo del territorio in agro del Comune di Durazzano ed in particolare all’esterno delle pertinenze di un’attività commerciale.

L’episodio, ha portato i militari a riscontrare una macellazione in nero di suini; infatti successivi accertamenti eseguiti con l’ausilio del personale dell’A.S.L. BN – U.O.S.T. Servizio Veterinario di Montesarchio (BN), hanno evidenziato che i maiali erano detenuti senza alcuna documentazione e privi degli identificativi, peculiarmente tatuaggi o marchi auricolari previsti dalle vigenti norme che regolano la materia.

Inoltre, i proprietari dei suini non sono stati in grado di mostrare alcuna tracciabilità. Le violazioni hanno interessato il Reg. CE 853/2004 ed il D.L.vo 193/2007 art. 6 c.1 in materia di sicurezza animale, pertanto le carcasse animali sono state sottoposte a sequestro penale ed i responsabili sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria.

La misura precautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, è stata sottoposta alla convalida dell’AA.GG: avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione. Le persone coinvolte sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi innocenti fino a sentenza definitiva.