L’ex Inzaghi in conferenza stampa: “Parma, Monza e Benevento sono un passo avanti”

L’ex Inzaghi in conferenza stampa: “Parma, Monza e Benevento sono un passo avanti”

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L’ex tecnico giallorosso Filippo Inzaghi, nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match tra il “suo” Brescia e la Ternana, ha parlato della lotta promozione.

Il nuovo allenatore delle Rondinelle ha indicato, dunque, anche il Benevento tra le favorite per l’accesso diretto in A.

Così Pippo Inzaghi: “Non vorrei fare griglie, ma Parma, Monza e Benevento sono un passo avanti. Se i Sanniti tengono i calciatori della serie A, sono superiori a tutte le altre. Noi speriamo di entrare nelle squadre che daranno filo da torcere a tutti. Vogliamo rendere la vita difficile a coloro che ci affronteranno“. 

Gianluca Di Marzio: “Il Brescia punta forte su Gaetano Letizia”

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Stando a quanto riportato da gianlucadimarzio.com, l’ex tecnico giallorosso Filippo Inzaghi avrebbe chiesto alla dirigenza delle Rondinelle l’acquisto di Gaetano Letizia.

Il Brescia, dopo aver ceduto il difensore Martella alla Ternana, vuole soddisfare la richiesta del proprio tecnico di avere a disposizione un terzino di qualità che lui ben conosce.

Il profilo individuato sarebbe quello del numero 3 del Benevento, che la scorsa stagione con Inzaghi ha disputato 24 partite in Serie A, condite da 3 gol.

La società giallorossa però, dal canto suo, difficilmente si priverà di uno dei punti di riferimento della rosa.

Nel corso dell’ultima amichevole contro il Frosinone, infatti, il giocatore napoletano ha indossato la fascia di capitano, di cui si è dichiarato grato ed orgoglioso.

Il suo contratto è in scadenza nel 2022, certo, ma presto la società di Via Santa Colomba avvierà la trattativa per il rinnovo.

Letizia, inoltre, ha anche preso parte alla presentazione delle nuove maglie firmate Nike, indossato la divisa “home”.

Difficilmente, dunque, il Benevento cederà al pressing del Brescia e di Pippo Inzaghi, confermando Gaetano Letizia come uomo simbolo del club giallorosso.

Ex – Viola nel mirino di una vecchia conoscenza giallorossa

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L’ex centrocampista del Benevento Nicolas Viola, ancora svincolato, sarebbe finito nel mirino di una “vecchia” conoscenza giallorossa.

Filippo Inzaghi, infatti, stando a quanto riportato da Bresciaoggi, sarebbe intenzionato a portare il suo ex numero 10 tra le file delle Rondinelle.

Per il giocatore si erano fatte avanti la Reggina, che sperava nel ritorno del centrocampista nativo di Oppido Memartina, e la Salernitana, neopromossa in A.

Nessuna delle formazioni sopra citate era riuscita a mettere sotto contratto con l’ex giallorosso, vedremo se la presenza del suo ex tecnico riuscirà a convincere Nicolas Viola al trasferimento in Lombardia.

Separazione imminente tra l’ex Pippo Inzaghi ed il Brescia di Cellino?

Separazione imminente tra l’ex Pippo Inzaghi ed il Brescia di Cellino?

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C’è il rischio di una rottura immediata tra l’ex allenatore del Benevento Pippo Inzaghi e la società delle Rondinelle.

Massimo Cellino, presidente del Brescia, è noto per le sue decisioni avventate ed impulsive: si dice provi piacere a cambiare spesso allenatore e, in effetti, l’ultima stagione sembrerebbe confermarlo.

La società ha infatti sotto contratto ben 5 allenatori: si tratta di Del Neri, Lopez, Dionigi e Gastaldello, messi sotto contratto la scorsa stagione, oltre, ovviamente, Pippo Inzaghi.

Il presidente ha anche, recentemente, chiuso i rapporti con quello che doveva essere il nuovo direttore sportivo, Roberto Gemmi, dopo appena 44 giorni.

Ma le incomprensioni tra Cellino ed Inzaghi -secondo il collega Paolo Bargiggia- riguarderebbero principalmente il mercato delle rondinelle. L’ex tecnico giallorosso vorrebbe giocatori esperti, ed avrebbe voluto acquistare dal Benevento Insigne, Schiattarella e Letizia. I primi due sembrano destinati al Monza, sul terzino era forte l’interessamento della Salernitana. Il presidente Cellino, invece, vorrebbe rafforzare la formazione con giovani leve.

All’orizzonte, però, si profilerebbe un’altra “cellinata“: il presidente avrebbe pre-allertato Diego Lopez, nel caso in cui i rapporti con Pippo Inzaghi si deteriorassero ulteriormente.

Inzaghi “chiama” Viola e Schiattarella al Brescia

Inzaghi “chiama” Viola e Schiattarella al Brescia

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Secondo quanto riportato da Bresciaoggi, Filippo Inzaghi avrebbe chiesto alla dirigenza del Brescia di monitorare con attenzione due centrocampisti del Benevento: Nicolas Viola e Pasquale Schiattarella.

Il capitano e numero 10 giallorosso, in scadenza il prossimo 30 giugno, dopo una prima parte di stagione segnata dagli infortuni, nel girone di ritorno dello scorso campionato di Serie A ha disputato 17 partite, condite da 5 gol e 3 assist. L’anno precedente invece, in Serie B e sempre sotto la guida di Pippo Inzaghi, Nicolas Viola aveva contribuito alla promozione dei record con 27 presenze, 9 reti e 6 assist.

Diversa la situazione per il classe ’87 Pasquale Schiattarella, la cui scadenza naturale del contratto è tra un anno ma che, dopo aver giocato con continuità la scorsa stagione di Serie A, potrebbe sposare la causa delle rondinelle.

Entrambi gli elementi rafforzerebbero l’organico della formazione lombarda, aumentando il tasso qualitativo della rosa con l’obiettivo di concorrere per la promozione in Serie A.

Foto: Sky Sport

Inzaghi: “Orgoglioso della mia squadra, avremmo meritato la vittoria. Rigore? Fa pensar male…”

Inzaghi: “Orgoglioso della mia squadra, avremmo meritato la vittoria. Rigore? Fa pensar male…”

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Al termine della cocente sconfitta contro il Cagliari per 3 a 1, Pippo Inzaghi, evidentemente deluso e soprattutto arrabbiato, si è presentato ai microfoni di Ottochannel per rilasciare alcune dichiarazioni.
Queste le parole del tecnico del Benevento, che ha voluto tirar fuori liberamente ciò che aveva dentro:
Sono qui per dire che sono orgoglioso della squadra, che oggi ha dato la risposta che cercavo ed ha lottato su ogni palla, avrebbe meritato di vincere. Ma oggi mi viene difficile parlare di calcio, ci sono episodi lampanti, mi dispiace che l’arbitro mi abbia detto che c’è stato contatto e che era lieve ma lui stesso aveva fischiato rigore. Il Var, come era stato domenica per Osimhen, non poteva intervenire; anche lo stesso Var (si tratta infatti dello stesso Arbitro Var sia in Napoli-Cagliari sia in Benevento-Cagliari, il Signor Mazzoleni, ed in entrambi i casi le sue indicazioni poi decisive hanno suscitato polemiche, ndr), e questo fa pensar male. Abbiam messo in difficoltà il Var, la designazione non era da ripetere dopo tutte le polemiche che c’erano state dopo il gol di Osimhen. Vedo i miei ragazzi che piangono, tutti si sentono defraudati. È brutto, nel bene o nel male noi vogliamo retrocedere con le nostre gambe. A me ed a Viola ha detto che non lo ha ammonito perché il tocco c’è, lui aveva dato rigore ed il Var non può dire quanta è l’entità, è il campo che decide.

Anche nel primo tempo è stato fischiato un fuorigioco a Caprari, e l’arbitro aveva dato rigore. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità e sarà dura, ho visto i ragazzi fuori di testa per quello che hanno subito ma dobbiamo crederci e dobbiamo sperare di vincere il più possibile in queste ultime tre partite e poi veder che succede. Ci tenevo a dire che la squadra non mollerà e ci proverà fino alla fine”.

Per poi concludere: “Ha già detto tutto il Presidente, quando succedono queste cose è difficile dover sempre accettare. Già domenica scorsa abbiamo accettato due episodi. Siamo piccoli e siamo nuovi per la Serie A, ma pretendiamo rispetto perché il Benevento merita rispetto”.

Inzaghi: “Fatti 14 tiri a San Siro: non è da tutti. Sicuro che ci salveremo”

Inzaghi: “Fatti 14 tiri a San Siro: non è da tutti. Sicuro che ci salveremo”

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Così mister Inzaghi ai microfoni di Dazn nel post partita di Milan – Benevento: “Chiaro che con il Milan soffri ma se fai 14 tiri in porta a San Siro è evidente che la prestazione l’hai fatta. La squadra è venuta qui per giocarsela, così come volevo. I tiri di Dabo, Iago sono usciti davvero di poco. Dobbiamo tenerci la prestazione e il carattere di oggi sapendo che domenica è la partita delle partite. Per tutto l’anno non siamo mai stati nelle ultime tre posizioni, se ci siamo finiti è perché abbiamo fatto bene meno di prima. Ci sono mancati tanti giocatori importanti che avrebbero potuto darci tanto. Viola e Iago ora stanno prendendo condizione; speriamo di arrivare a domenica nel migliore dei modi. L’importante è aver ritrovato l’atteggiamento. Dopo una grande andata, stiamo avendo qualche difficoltà ma la squadra ci crede e io ci credo ciecamente. Sono sicuro che ci salveremo“.

SUI TANTI CONTRPIEDE SUBITI – “Per pareggiarla dovevi rischiare anche qualcosina. Fare 14 tiri a San Siro da neopromossa mi lascia ben sperare, mi dà l’idea di una squadra che vuol salvarsi. Guardiamo avanti: domenica per noi è una partita cruciale e speriamo di fare una gran partita“.

SUL MODULO – “Sapevo che Iago aveva un tempo nelle gambe e ho voluto farlo giocare per dargli minutaggio. Con Iago devi cambiare un po’ il modulo, con lo spagnolo un po’ più centrale e Improta leggermente più esterno“.

SUL RITORNO A SAN SIRO – “La partita con il Milan non sarà mai una partita come le altre ma in questo momento, dopo l’impresa dello scorso anno e il girone di andata, vorrei tanto portare questa squadra alla salvezza. Ho solo questo in mente“.

Shevchenko rivela un aneddoto su Inzaghi e dice: “È ossessionato dal calcio”

Shevchenko rivela un aneddoto su Inzaghi e dice: “È ossessionato dal calcio”

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Nel corso dell’intervista rilasciata a “7”, il magazine de “Il Corriere della Sera”, ‘7’, Andriy Shevchenko, attuale c.t. dell’Ucraina ma ex compagno di Filippo Inzaghi ai tempi del Milan, ha parlato anche del tecnico giallorosso che, tra le altre cose, sabato con il suo Benevento farà per la prima volta ritorno da avversario in quel San Siro che tante gioie gli ha dato da calciatore. “Inzaghi -dice Sheva- è ossessionato dal calcio. La mattina della finale di Manchester mi sveglio presto e alzo le tapparelle. Eravamo in un albergo che dava su un campo da golf. Mi affaccio e vedo una persona che corre da sola, mima i movimenti di attacco, si gira a vedere se un arbitro invisibile ha fischiato il fuorigioco, si incita, indica una porta immaginaria. Era Pippo“.

Benevento, caduta libera nel girone di ritorno: per ora peggio anche del 2017/18

Benevento, caduta libera nel girone di ritorno: per ora peggio anche del 2017/18

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La squadra di Inzaghi è quella che ha perso più posizioni in classifica. Peggio dei giallorossi hanno fatto solo Crotone e Parma.

La sedicesima sconfitta stagionale, subita ieri in casa con l’Udinese, ha confermato l’incredibile e preoccupante involuzione della formazione di Inzaghi nel girone di ritorno. Dopo aver chiuso l’andata con l’invidiabile e sorprendente bottino di ben 22 punti, valso il momentaneo undicesimo posto in classifica, in queste prime 14 giornate di ritorno il Benevento non sembra nemmeno il lontano parente di quello ammirato nella prima metà di campionato.

Di questo calo di prestazioni e, consequenzialmente, di risultati (una sola vittoria nel girone di ritorno; quella con la Juve) ne ha chiaramente risentito anche la classifica. Con i soli 9 punti conquistati finora (dalla 20a alla 33a giornata), il Benevento è passato dall’undicesima alla 18a posizione, entrando ufficialmente in zona retrocessione. Evidentemente nessuna squadra ha visto peggiorare la propria classifica in questo modo.

Quanto a punti conquistati finora nel girone di ritorno, peggio dei sanniti sono stati capaci di fare soltanto Crotone (ultimo) e Parma (penultimo) che hanno portato a casa rispettivamente 6 e 7 punti. Leggermente meglio l‘Hellas Verona, con 11 punti conquistati, che deve la sua serenità allo stratosferico girone di andata chiuso all’ottavo posto.

Un rendimento, quello tenuto dal Benevento sinora in questa seconda metà di stagione, nettamente inferiore anche a quello del girone di ritorno del campionato 2017/18 targato De Zerbi. In quella occasione la squadra giallorossa riuscì a conquistare 17 punti in 19 partite (chiaramente l’augurio è che i giallorossi riescano a sfruttare in pieno le ultime cinque di campionato e fare più punti possibili), con il fiore all’occhiello della vittoria di San Siro contro il Milan, prossimo avversario dei sanniti che saranno di scena proprio al Meazza contro la squadra di Pioli nel prossimo turno. Chissà che magari la Strega non riesca nuovamente a fermare il Diavolo e a rilanciarsi in chiave salvezza.

Foto: Mario Taddeo

Benevento-Udinese 2-4, le pagelle dei giallorossi: male la difesa. Lapadula il migliore, buon impatto di Iago

Benevento-Udinese 2-4, le pagelle dei giallorossi: male la difesa. Lapadula il migliore, buon impatto di Iago

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Il Benevento non sa più vincere, soprattutto in casa. Contro l’Udinese, i giallorossi subiscono la 16a sconfitta di questo campionato. La partita, sbloccata dai friulani già al 3′, non è mai stata in discussione. Evidentemente sbagliato l’approccio di Glik e compagni, come dimostrato dal fatto che due delle quattro reti subite siano state realizzate a inizio frazione. La squadra appare spaesata, confusa e, comprensibilmente, impaurita. Non possono più consolare le reazioni a gara ampiamente compromessa.

LE PAGELLE:

MONTIPO’ 5,5: Altra giornata difficile per lui: dalla sue parti gli attaccanti dell’Udinese, imbeccati da De Paul, arrivano come delle frecce. Forse qualche piccola responsabilità solo sul quarto gol di Braaf.

GLIK 4,5: Da lui ci si aspetta di più. Molto di più, anche dal punto di vista della personalità. Oggi la difesa a tre composta dal polacco, da Barba e da Caldirola ha fatto davvero male. Incomprensibile la dormita in occasione della terza rete friulana. Responsabilità da condividere con Depaoli.

BARBA 4,5: Gli attaccanti di Gotti hanno dato l’impressione di poter fare ciò che volevano. Certo è che le colpe non sono solo sue o della difesa ma anche di un insufficiente filtro da parte del centrocampo. In calo.

CALDIROLA 4,5: Il taglio del quinto dell’Udinese tra il terzo centrale e l’esterno è stata la chiave della partita. Così viene costruito il primo vantaggio dalle parti sue e di Improta e, allo stesso modo, è arrivato il momentaneo 1-3 di Stryger Larsen sul versante opposto. Non propriamente il miglior rientro tra i titolari possibile.

DEPAOLI 4,5: Troppo semplice per gli uomini di Gotti attaccare sulla propria corsia di competenza. Come detto, è corresponsabile della rete di Stryger Larsen. DAL 55′ IAGO FALQUE 6: Uno dei miglior di giornata. Dal suo piede nascono tante occasioni interessanti, ivi compresa quella del quasi gol di Gaich e quella della rete del 2-4 di Lapadula.

DABO 5: Bene in fase di costruzione: garantisce gamba e profondità alla manovra. Meno bene tatticamente. 69′ INSIGNE 5: Non riesce a incidere.

VIOLA 5: Soffre la rapidità e la struttura fisica degli avversari. Sempre freddo dal dischetto. Meno preciso del solito nelle giocate. Ammonito, rischia il secondo giallo alla fine del primo tempo. Per questo Inzaghi lo lascia negli spogliatoi ad inizio ripresa. DAL 46′ SCHIATTARELLA 5: Prova a prendere in mano il centrocampo ma la giornata per i sanniti è di quelle davvero complicate.

HETEMAJ 5: La fase di interdizione riesce poco, l’Udinese fa girare velocemente e bene la palla e il Benevento è sempre in difficoltà. Il finlandese è in evidente riserva dal punto di vista fisico. DAL 55′ IONITA 5,5: cerca di far valere la sua stazza specialmente sui calci piazzati.

IMPROTA 5: Soffre, come tutta la linea difensiva, i tagli dei quinti di Gotti. Nella ripresa, a risultato compromesso, forse complice un arretramento dell’Udinese, riesce a spingere di più sulla corsia destra dove si sposta con il passaggio al 4-3-1-2.

LAPADULA 6: Un rigore procurato e un gol gli valgono la sufficienza. Purtroppo ha dovuto sobbarcarsi l’intero peso dell’attacco sulle sue spalle.

SAU s.v. DAL 23′ GAICH 4,5: Involuzione totale per l’argentino. Dopo la gara, e il gol, dello Stadium l’ex CSKA è praticamente scomparso. Chiaramente, le difficoltà collettive non aiutano un calciatore giovane come lui ma deve dare di più.

INZAGHI 4: Il voto non sta a imputare al tecnico tutte le colpe dell’involuzione che la squadra sta palesando in questo girone di ritorno. Sta di fatto che le eventuali e possibili soluzioni deve essere lui a trovarle. Al di là delle questioni di natura tecnico-tattica, che devono comunque tener conto delle assenze e di una rosa non lunghissima, paiono evidenti degli errori nella gestione dell’aspetto psicologico della squadra che sembra essere il vero tallone d’ Achille di questa fase di stagione. Il Benevento appare come una squadra non capace di invertire la rotta e di uscire dal vortice in cui è, lentamente, entrata. Bisogna correre ai ripari, al più presto.

Foto: Dazn