Bollette, giù le tariffe dopo 18 mesi: luce -10,2%, gas-10%

Bollette, giù le tariffe dopo 18 mesi: luce -10,2%, gas-10%

Economia

ITALIA. Nonostante la discesa dei prezzi, resta marcata la differenza di spesa rispetto all’anno precedente: la spesa per l’energia fa registrare un +83%.

Il secondo trimestre 2022 vedrà una riduzione per la famiglia tipo con contratto di Tutela del -10,2% per la bolletta dell’elettricità e del -10% per la bolletta del gas.

Lo annuncia l’Arera che ha approvato la prima riduzione delle bollette dopo 18 mesi. “In una situazione oggettivamente straordinaria, con un conflitto in atto e una volatilità mai registrata in precedenza sui mercati energetici e alla luce delle maggiori responsabilità di verifica e controllo attribuitele, l’Autorità ha deciso di adottare misure straordinarie a favore dei consumatori, sia per il tutelato che per il libero”, spiega il presidente Stefano Besseghini.

 “Malgrado la prima discesa dei prezziresta ancora marcata la differenza di spesa rispetto all’anno precedente. In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, +83% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021).

Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente”. E’ quanto spiega l’Arera nella nota sulle tariffe.

Benevento| L’ambasciatore della Macedonia del Nord e il Console Generale in visita a Palazzo Mosti

Benevento| L’ambasciatore della Macedonia del Nord e il Console Generale in visita a Palazzo Mosti

Politica
L’incontro rappresenta l’avvio di una importante collaborazione e ci consente di rafforzare ulteriormente la vicinanza tra i nostri due Paesi” ha dichiarato l’ambasciatore Memedi,

Il vicesindaco Francesco De Pierro e la consigliera Marika Mignone hanno ricevuto questa mattina a Palazzo Mosti l’ambasciatore in Italia della Macedonia del Nord, Vesel Memedi, e il Console Generale, Vitanov Stojan.

La visita della delegazione macedone di questa mattina, a cui ha presenziato anche il rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Gerardo Canfora, è stata preceduta dall’incontro avvenuto ieri sera tra il sindaco Clemente Mastella e la delegazione della Macedonia del Nord.

“Siamo molto soddisfatti sia dell’incontro avuto con il sindaco Mastella che dell’accoglienza riservataci questa mattina al Comune, perché rappresentano l’avvio di una importante collaborazione e ci consentono di rafforzare ulteriormente la vicinanza tra i nostri due Paesi” ha dichiarato l’ambasciatore Memedi al termine dell’incontro.

Analoga soddisfazione è stata espressa anche dal vicesindaco De Pierro: “Siamo onorati dalla visita dell’ambasciatore della Macedonia del Nord e soprattutto felici di aver avviato un proficuo rapporto di collaborazione che, ne sono certo, rafforzerà ulteriormente il processo di internazionalizzazione della città avviato dall’Amministrazione Mastella e supportato dall’Università degli Studi del Sannio”.

Salva-Comune, Lonardo: “Vanno considerati anche i comuni più piccoli e le aree interne”

Salva-Comune, Lonardo: “Vanno considerati anche i comuni più piccoli e le aree interne”

Politica
“Ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà”, ha affermato la senatrice.

“Ringrazio il presidente Draghi per l’attenzione mostrata nei confronti della città di Napoli. La firma dell’accordo salva-Comune per affrontare il deficit ed evitare il default, prevista per oggi al Maschio Angioino, è un segnale importante di vicinanza da parte dello Stato, ma anche l’unico modo per rimediare ai disastri delle gestioni passate, che hanno prodotto un debito esponenziale, come il decennio dell’Amministrazione guidata da De Magistris grazie alla quale il debito è lievitato da 800 milioni agli attuali 1,5 miliardi (secondo i dati Open Polis, Napoli dal 2016 al 2019 ha triplicato la spesa per debito pubblico). Rivolgo un sincero in bocca al lupo al sindaco Manfredi: è la persona giusta per condurre il capoluogo regionale fuori dal baratro. Ben vengano gli aiuti del Governo alle altre grandi città indebitate, come Torino, Reggio Calabria e Palermo, ma sarebbe opportuno non dimenticarsi anche delle realtà più piccole. Altre città con pesanti disavanzi ereditati dalle precedenti amministrazioni, come Benevento, Terni, Vibo Valentia, ma pure del nord come Massarosa e Lavagna sono state costrette a dichiarare dissesto e a vedersela da sole, senza alcun supporto. I Comuni italiani con dissesti attivi, dichiarati tra il 2016 e il 2021, sono quasi 200. E andare avanti con questi presupposti è davvero complicato, nonostante i grandi sforzi profusi. Per questo ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà. Vanno considerate anche le arre interne e a sostenuti i Comuni più piccoli, altrimenti non si farà altro che aumentare il divario esistente e marginalizzare ancor di più chi è costretto ad operare nel più completo isolamento”. Così la senatrice Sandra Lonardo.

Italia, prezzo benzina e diesel in aumento

Italia, prezzo benzina e diesel in aumento

AttualitàDall'Italia

Il prezzo di benzina e diesel oggi in aumento nei distributori di carburanti in Italia. Da Milano a Roma, da Paermo a Torino è durato poche ore il beneficio totale del taglio delle accise scattato martedì, visto che il giorno dopo il varo della misura i prezzi per gli automobilisti sono tornati a salire. Staffetta Quotidiana parla così di una “beffa” segnalando che “sulla scia di fortissimi rialzi delle quotazioni petrolifere internazionali (il barile di Brent supera i 120 dollari), già questa mattina i prezzi consigliati tornano a salire, ‘mangiandosi’ circa un quinto dello sconto sull’accisa”.

E se le quotazioni internazionali di benzina e gasolio sono salite ieri di circa tre e sei centesimi al litro, tornando poco sotto il record storico dello scorso 8 marzo, oggi stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di sei centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

Le medie dei prezzi praticati ieri dai gestori e rilevati dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedono così la benzina self service a 1,836 euro/litro (-269 millesimi, compagnie 1,828, pompe bianche 1,858), il diesel a 1,817 euro/litro (-269, compagnie 1,806, pompe bianche 1,846). Il Gpl servito si attesta a 0,856 euro/litro (-34, compagnie 0,853, pompe bianche 0,859), metano servito a 2,249 euro/kg (+25, compagnie 2,316, pompe bianche 2,187), Gnl 2,119 euro/kg (+30, compagnie 2,153 euro/kg, pompe bianche 2,087 euro/kg). (Adnkronos)

Mascherine, green pass e smart working: ecco quando verranno eliminate le restrizioni

Mascherine, green pass e smart working: ecco quando verranno eliminate le restrizioni

AttualitàDall'Italia
Draghi: “Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: in questa pandemia noi italiani siamo stati bravissimi”.

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità la road map per allentare allentare le misure anti-Covid da aprile, dopo la fine dello stato di emergenza.

Le decisioni sull’uscita dalla fase di emergenza saranno oggetto di una conferenza stampa che il premier, Mario Draghi, terrà insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del consiglio dei Ministri.  

‘L’obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, era il recupero della socialità: bene i provvedimenti approvati oggi sanciscono questa situazione’ annuncia il premier Mario Draghi.  “Riaprire l’economia” e “limitare l’esperienza didattica a distanza. Questo è ormai uno stato a cui siamo arrivati”. Il Cdm ha dato il via libera a “provvedimenti importanti che eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “A fine marzo terminerà lo stato di emergenza, per quella data scioglieremo il Cts, il cui lavoro non è finito, continuerà con l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità”. Lo ha detto il premier, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Anche a nome del governo, ringrazio il professor Locatelli e il professor Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Comitato tecnico scientifico. Se uno esamina la situazione di questi anni – ha continuato -, il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente governo. Ha dato il supporto psicologico per dire che le decisioni erano prese con il supporto della scienza, non sulla base di sensazioni. Questo per chi prende decisioni è essenziale”.

Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”. Un dato importantissimo sulle vaccinazioni è che grazie a vaccini sono stati evitati quasi 80mila decessi in più in italia nel solo 2021″. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa sottolineando che il green pass “è stato un grande successo”. C’è un “graduale superamento di strumenti come il certificato verde” che “è stato un grande successo perché ci ha permesso di ricominciare. L’anno scorso economia italiana è cresciuta al 6,5 con il green pass” ha detto il premier. “Con il Consiglio dei ministri di oggi facciamo passi fondamentali verso la riapertura. Osserviamo con grande attenzione l’andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare il nostro apparato alla sua evoluzione, anche in senso più espansivo, se è il caso. Ma attualmente abbiamo preso questi provvedimenti”. La possibilità di ricorrere allo smart working nel settore privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore, e quindi ancora con un regime semplificato, è prorogata al 30 giugno 2022. E’ quanto prevede la bozza del nuovo decreto Covid. Alla data del 30 giugno viene prorogato anche lo svolgimento del lavoro agile per i lavoratori fragili.

Superiamo definitivamente il sistema a colori per le Regioni che ci ha accompagnato per mesi. Non ci saranno più, quindi, le ordinanze del venerdì”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi, illustrando il provvedimento sul Covid. La sospensione dei lavoratori senza Super Green Pass sopra i 50 anni “non avverrà più. Sarà sufficiente per loro fino al 30 di aprile avere il Green pass base. La sospensione dal lavoro resterà solo per la fascia delle personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa, in questo caso il prolungamento dell’obbligo è al 31 dicembre”. ha precisato Speranza. “In questo momento non ci sono evidenze scientifiche che portano a dirci che sia necessaria la quarta dose del vaccino per tutti. Nessun Paese a livello mondiale e europeo sta immaginando la quarta dose per tutti. Siamo partiti con i fragili e in queste ore stiamo valutando l’ipotesi di una quarta dose a fasce generazionali più avanzate: questo richiederà un approfondimento ma è una cosa a cui ci stiamo preparando. Noi saremo pronti, le dosi sono già a disposizione, ma dobbiamo aspettare che ci siano le basi dell’evidenza scientifica, che in questo momento ancora non c’è”. Così il ministro per la Salute, Roberto Speranza

 Il Cdm, a quanto si apprende da fonti ministeriali, avrebbe stabilito lo stop al green pass rafforzato per gli stranieri nei ristoranti dal 1 aprile. La decisione sarebbe arrivata dopo che la Lega aveva richiesto di anticipare al 15 aprile l’addio al green pass, a ridosso di Pasqua (il 17 aprile).

A maggio finisce l’obbligo del Green pass: secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi in mattinata si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile. Da maggio non sarà più necessario esibirlo.  L’attuale regime sull’obbligo di mascherine – previsto in tutti i luoghi al chiuso, compreso a scuola – resterà in vigore fino al 30 aprile.

 Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. La bozza del decreto che sarà discussa oggi in Cdm non prevede infatti alcuna proroga dopo il 31 marzo per questo tipo di obbligo, in vigore dallo scorso primo febbraio e introdotto nel Dpcm dello scorso gennaio. Anche nei ristoranti all’aperto, secondo quanto prevedevano precedentemente le norme, non sarà necessaria l’esibizione del Green pass.

Le decisioni. Da aprile, inoltre, non sarà più richiesto il green pass sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, mentre continuerà a vigere obbligo di indossare le mascherine. Le norme sulle mascherine, infatti, restano invariate fino al 30 aprile.  

Sempre da aprile decade l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50.  A chi ha superato questa soglia d’età, per cui in linea generale l’obbligo resterebbe in vigore, sui luoghi di lavoro dovrebbe essere richiesto solo il certificato base.

La capienza degli stadi tornerà al 100% dal primo aprile e per accedervi sarà richiesto il green pass base.  Mentre l’obbligo vaccinale resta in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e Rsa

 L’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario.  Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc al ministero della Salute per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale. 

La road map tracciata dal governo per per allentare le misure anti-Covid prevede anche la decadenza della quarantena da contatto (l’obbligo di isolamento resta solo per i contagiati). Pertanto, a scuola, la Dad resterebbe solo per coloro che hanno contratto l’infezione

Alla scuola è destinato un incremento di 70,5 milioni del Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid per l’anno scolastico 2021-2022. Lo prevede il decreto sulle riaperture all’esame del Cdm di oggi. Le risorse saranno ripartite tra le scuole per l’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale anche di consumo utilizzabile in relazione all’emergenza epidemiologica.

Ci sarebbe anche la proroga per l’organico scolastico per l’emergenza (personale Ata e docenti) fino al termine delle lezioni, su richiesta del Ministro Patrizio Bianchi. Per questo obiettivo sarebbero previsti ulteriori 200 milioni.

Pane, aumento record del prezzo: sino a 10 euro al kg. Benevento tra le Province più economiche

Pane, aumento record del prezzo: sino a 10 euro al kg. Benevento tra le Province più economiche

AttualitàDall'Italia

Il caro-bollette fa impennare i prezzi di prodotti di largo consumo come pane e pasta, beni che nei prossimi giorni potrebbero risentire del conflitto scoppiato in Ucraina e dei forti incrementi nelle quotazioni delle materie prime.

Lo denuncia Assoutenti, che ha messo a confronto i listini di pane e pasta nelle principali città italiane, per capire come i rincari di luce e gas scattati lo scorso gennaio abbiano influito sui prezzi al dettaglio.

Ferrara è la città dove il prezzo del pane raggiunge il livello più elevato – spiega Assoutenti – In base alle ultime rilevazioni del Mise, qui un chilo di pane fresco realizzato con farina di grano costa fino a 9,8 euro (quotazione massima), mentre il prezzo medio si attesta a 5,31 euro al kg. Al secondo posto si piazza Forlì, dove il prezzo massimo del pane fresco è di 9 euro al kg (4,37 euro il prezzo medio). Carissima anche Venezia, dove un chilo di pane fresco è venduto in media a 5,52 euro (8,5 euro la quotazione massima). I listini superano i 6 euro/kg in numerose città, da Milano a Bari, passando per Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine. Le province più economiche risultano essere Napoli (2 euro al kg il prezzo massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro). Sul fronte della pasta di semola di grano duro Cagliari è la città più cara d’Italia, con i prezzi massimi che raggiungono il record di 4,7 euro al kg (1,95 euro il prezzo medio), seguita da Sassari 3,35 euro (1,80 euro/kg il prezzo medio). Il prezzo massimo della pasta supera i 3 euro al kg in altre 7 città: Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia, Pescara. I listini più bassi si registrano a Messina, dove il prezzo massimo è di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa. “Sui listini di prodotti come pane e pasta pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico – avverte il presidente Furio Truzzi – Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti”. Proprio per protestare contro l’insostenibile situazione in atto, Assoutenti assieme ad altre associazioni dei consumatori ha indetto per il prossimo 15 marzo uno sciopero dei consumi di luce e gas teso a boicottare il gas russo importato in Italia. (Ansa)

Autotrasporti, salta lo sciopero previsto per domani

Autotrasporti, salta lo sciopero previsto per domani

AttualitàDall'Italia

Il paventato stop dell’autotrasporto italiano, proclamato a da lunedì prossimo, 14 marzo, dalle aziende di autotrasporto a livello nazionale “per causa di forza maggiore” è stato bocciato dalla Commissione di garanzia per lo sciopero. Con una comunicazione il commissario delegato della Commissione Alessandro Bellavista, frena sulla possibilità di avviare la mobilitazione. L’informativa inviata a Trasportounito-Fiap, e ministeri delle Infrastrutture e Interno rileva il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e richiama “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”. 

Fonte: Rainews

Caro carburante, da lunedì 14 marzo stop all’autotrasporto

Caro carburante, da lunedì 14 marzo stop all’autotrasporto

AttualitàDall'Italia

A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore” e cioè l’esplosione dei costi del carburante. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire“. 

Ucraina, Mastella chiama l’ambasciatore italiano a Kiev

Ucraina, Mastella chiama l’ambasciatore italiano a Kiev

AttualitàBenevento Città
Il sindaco ha chiamato Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano a Kiev, manifestandogli orgoglio per il coraggio e per la dedizione umana che sta dimostrando.

Ho sentito telefonicamente l’ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, nativo di Benevento, al quale ho manifestato orgoglio per il coraggio e per la dedizione umana che sta dimostrando nella sua attività di ambasciatore in questo drammatico teatro di guerra“. Così il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, su Facebook.

Quarta dose vaccino a fragili, al via 1 marzo

Quarta dose vaccino a fragili, al via 1 marzo

AttualitàDall'Italia

Quarta dose di vaccino ai fragili, si comincia l’1 marzo. Ad annunciarlo il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, oggi a Firenze, al termine della visita all’ospedale pediatrico Meyer. “Per ciò che riguarda la quarta dose di vaccino anti Covid stiamo per dare le disposizioni attuative perché con il ministero della Salute e le Regioni stiamo ben individuando le platee – ha affermato – Ovviamente sarà abbastanza estensiva” per le categorie di persone più fragili “e la mia indicazione è quella che partiremo il primo marzo: quindi sicuramente continueremo a tenere l’organizzazione che c’è ora in atto“.

Noi oggi abbiamo, con il ciclo completo, l’89% dei cittadini italiani, quindi oltre 48 milioni. Se pensiamo a prima dose e guariti, siamo quasi al 94%, quindi quasi 51 milioni – ha fatto inoltre sapere Figliuolo – Dobbiamo continuare a vaccinare sperando che ci siano ancora persone esitanti che abbiano compreso, finalmente, l’importanza del vaccino“.

Abbiamo delle dosi di vaccino stivate per ogni eventualità, poi dopo il 31 marzo, quando passeremo la mano, ci sono tutte le interlocuzioni con il ministero della Salute per lasciare un pacchetto pronto. Oggi cadono i due anni dal primo caso e non dobbiamo dimenticarcene: è facile fare le cicale ma quando vengono i tempi duri dobbiamo aver messo del grano da parte. Guai a non aver fatto lezione di questo periodo. Naturalmente speriamo che non accada nulla“, ha sottolineato il commissario straordinario.

Novavax. “Per la fine di questa settimana arriverà il vaccino Novavax: ne riceveremo poco più di un milione di dosi che saranno subito distribuite a tutte le regioni e province autonome. Poi arriveranno ancora un altro paio di milioni di dosi nel mese di marzo. Per cui ci sarà possibilità anche di utilizzo di questo ulteriore vaccino“, ha affermato ancora Figliuolo.

Adnkronos