Si è spento questa mattina a Roma, all’età di 84 anni, lo storico giornalista e conduttore radiofonico e televisivo Maurizio Costanzo.
La notizia del decesso è stata data dal suo ufficio stampa con un comunicato.
Nato nella Capitale il 28 agosto 1938, Costanzo ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali. Portò il talk show in Italia nel 1976, con il programma Bontà Loro in onda su Rai 1. Il suo nome è legato soprattutto, ma non solo, al Maurizio Costanzo Show, in onda dal 1982 su Mediaset.
Autore e sceneggiatore italiano, si sposò nel 1963 con la fotoreporter Lori Sammartino. In seguito, dal 1973 al 1984, è stato coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, dalla quale ha avuto i due figli Camilla e Saverio. Il 7 giugno 1989 si è sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1995. Infine, il 28 agosto dello stesso anno si è unito con rito civile a Maria De Filippi, con la quale ha adottato Gabriele.
Tutta la Redazione di BeneventoNews24 esprime la propria vicinanza alla famiglia Costanzo.
Foto: Getty Images
Controlli NAS studi medici: il 14% è risultato irregolare
I Carabinieri dei NAS, nell’ultimo periodo, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato una intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, presso gli studi medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, al fine di accertare la presenza del medico nello studio nei giorni e negli orari comunicati all’ASL e svolgere una verifica generale sulla corretta conduzione dell’ambulatorio.
Sono stati ispezionati complessivamente 1.838 studi di Medici di Medicina Generale e pediatri convenzionati, dei quali 251 hanno evidenziato non conformità (pari a ca. il 14%), rilevando 308 tra irregolarità penali ed amministrative. Le non conformità più frequenti, pari al 65% delle violazioni contestate, hanno riguardato carenze igienico/strutturali degli ambienti destinati alle visite, come la presenza di attrezzature non idonee all’uso medico, impiego di locali diversi da quelli dichiarati o privi di sufficiente areazione.
Tali irregolarità sono state oggetto di segnalazione alle Autorità Sanitarie locali per il ripristino delle condizioni di regolarità. Sebbene la maggioranza degli studi controllati abbia offerto una corretta erogazione dei servizi ai propri assistiti, gli accertamenti dei NAS hanno consentito l’emersione di alcune situazioni illecite che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di complessive 51 figure mediche e amministrative.
Tra queste, 3 medici sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria poiché ritenuti responsabili di aver falsamente attestato, all’Azienda Sanitaria Territoriale, l’esecuzione di visite e prestazioni domiciliari o presso case di riposo nei riguardi dei propri mutuati, risultati nella realtà mai svolti, ricevendo indebitamente il rimborso delle prestazioni dichiarate.
Presso due studi medici, il NAS di Catania ha scoperto la redazione di prescrizioni mediche attraverso il portale on-line eseguite da parte dei collaboratori di segretaria, in assenza dei medici titolari degli studi, mentre il NAS di Perugia ha deferito un medico per il rilascio di prescrizioni di farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale con false indicazioni della data. I controlli hanno determinato, inoltre, il sequestro complessivo di oltre 650 confezioni di farmaci scaduti di validità. Altresì, presso due ambulatori in provincia BAT, i rispettivi medici detenevano decine di confezioni di medicinali prive di bollino, la cui destinazione è in corso 2 di accertamento per appurare eventuali finalità connesse con l’illecito rimborso dei farmaci in danno del servizio sanitario pubblico.
Nel corso della campagna di controlli, 2 sono stati i provvedimenti di sospensione all’utilizzo di studi medici emessi in provincia di Catania e Reggio Calabria per mancanza di abitabilità e allestimento di altre attività mediche non autorizzate.
Smantellato giro di droga: arresti anche a Benevento
Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite a Benevento, Milano, Perugia e Ancona, a cui si è aggiunto l’arresto in flagrante di un italiano trovato in possesso di 1,5 kg di marijuana e 5 gr di cocaina a Marotta di Mondolfo (Pesaro Urbino), altri 25 gr di cocaina trovati in varie aree pubbliche della cittadina, 13 indagati, numerose perquisizioni locali e domiciliari, il sequestro di 25mila euro complessivi in contanti, cellulari e appunti manoscritti.
Sono alcuni dei numeri dell’operazione ‘Mare d’Inverno’ condotta dai carabinieri del comando provinciale di Pesaro Urbino, che hanno smantellato un giro di spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, destinate al territorio delle province di Pesaro Urbino, Ancona, Rimini e Perugia, con Marotta come sede di spaccio al dettaglio.
L’indagine è stata avviata nella primavera del 2022 e ha portato ad individuare ruoli e modalità operative di ogni singolo indagato: lo stupefacente era stoccato, in grandi quantità, in un agriturismo in provincia di Perugia, dove veniva frazionato in quantitativi compresi tra i 100 e i 500 grammi e poi trasportato in auto presso un ristorante annesso a un campeggio estivo di Marotta, gestito da due degli indagati. Qui avveniva lo smistamento della droga per gli acquirenti finali. Ingegnosi i nascondigli dello stupefacente, occultato in anfratti, canne fumarie, tubi dei condizionatori d’aria, scatolette di metallo attaccate con calamite sotto ad auto in sosta.
Nel corso dell’indagine sono stati eseguiti due arresti e due denunce per detenzione ai fini di spaccio e sono stati documentati più di 30 episodi di cessione e vendita di stupefacente, per un quantitativo accertato di oltre 9 kg di cocaina, dei quali 1,5 kg sottoposti a sequestro.
Benevento, interruzione servizio elettrico in alcune zone del Corso Garibaldi
L’E-Distribuzione ha comunicato l’interruzione del servizio di energia elettrica in alcune zone del Corso Garibaldi di Benevento per lavori di manutenzione straordinaria alla rete dalle ore 9 alle 16.30 di giovedì 2 febbraio p.v.: pertanto il Museo del Sannio resterà chiuso al pubblico.
Invece, la stessa E-Distribuzione ha comunicato che Arcos e Biblioteca Provinciale, ovvero gli altri due poli della Rete Museale della Provincia che insistono nelle immediate vicinanze del Museo, non sono interessati alla interruzione della fornitura e, pertanto, saranno aperti al pubblico.
Dimensionamento scolastico, le considerazioni della Provincia di Benevento al vaglio del Ministro dell’Istruzione
La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Regionali e per le Autonomie ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di approfondire «le considerazioni relative al dimensionamento scolastico» presentate dalla Provincia di Benevento che aveva contestato come troppo elevato il numero di 900 alunni iscritti introdotto dalla Legge di Bilancio per il riconoscimento dell’autonomia delle Scuole di ogni ordine e grado.
Secondo il Presidente della Provincia Nino Lombardi tale limite avrà come conseguenza la cancellazione della quasi totalità delle Dirigenze scolastiche sul territorio sannita e la perdita di numerosi posti di lavoro.
Il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel trasmettere la documentazione presentata dalla Provincia sannita, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di assumere «delle determinazioni» in merito, al fine di poter giungere all’accordo in sede di Conferenza Unificata» che dovrà decidere entro il 31 maggio prossimo la sorte del programma di dimensionamento scolastico così come è stato delineato dalla Legge di Bilancio.
La nota del Dipartimento per gli Affari Regionali, trasmessa per conoscenza al Presidente della Provincia Lombardi, è stata inviata anche al Ministero dell’economia, al Presidente della Conferenza dei Presidenti della Regioni e delle Province autonome, ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, alla Regione Lazio che coordina la Commissione Istruzione, alla Regione Abruzzo che è la Coordinatrice vicaria della Commissione istruzione, ai Presidenti dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia, all’Unione delle Province d’Italia, all’Unione delle Comunità Montane ed alla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segreteria della Conferenza Stato-città ed Autonomie locali.
Lombardi, nel prendere atto con viva soddisfazione di questa presa di posizione del Dipartimento degli Affari Regionali, e nel ringraziare la struttura per l’esame delle sue considerazioni, ha rilasciato il seguente commento: «Finalmente qualcosa si muove sul fronte del dimensionamento delle Istituzioni scolastiche. E’ da dicembre dello scorso anno che io ed il Consiglio Provinciale abbiamo chiesto non fosse introdotto con la Legge di Bilancio per il 2023, allora in corso d’approvazione in Parlamento, il limite di 900 alunni iscritti per ogni Scuole. Avevamo anche chiesto fosse tenuta in considerazione almeno la distinzione tra Scuole delle aree montane e quelle delle aree metropolitane. Infatti, sono anni e anni che l’Istat segnala il fenomeno della denatalità e della desertificazione nel Paese, così come sono anni che il Dizionario Treccani ha riconosciuto il neologismo “abbandonologo” per indicare chi studia il fenomeno del dramma che affligge i centri minori, ovvero la fuga degli abitanti.
Ebbene, non è pensabile che, stando così le cose, nei territori fragili, che non sono soltanto meridionali, si possano registrare numeri di iscrizioni di studenti così elevati come quelli indicati nella Legge di Bilancio. Nel Sannio, una provincia che ha perso migliaia di abitanti dall’inizio del Millennio, se non cambia questa improvvida norma, basteranno le dita di una sola mano per contare le Scuole che resteranno autonome. Spero vivamente che si giunga ad un ripensamento: le Scuole costituiscono un servizio essenziale per il territorio e per i cittadini. Non si possono cancellare in nome della contabilità. Sopprimere le Scuole significa introdurre nel sistema sociale un altro motivo per scappare dalla aree interne e dai piccoli Comuni. E questo non giova all’Italia. Lo ha detto poche ore or sono anche il Presidente Sergio Mattarella».
Azione Cattolica, parte il ciclo di incontri unitari “Dove si balla”
Dalle parole danzanti, proposte l’anno scorso, per giungere sempre più ad acquisire coscienza e consapevolezza dello scegliere d’imparare a ballare sotto la pioggia nonostante la tempesta, proposto per quest’anno associativo.
Cioè vivere nel miglior modo possibile, dando il proprio contributo non da passivi cristiani da salotto e alla finestra ma sempre in piedi e in cammino, pronti a prendersi cura dell’altro, dei suoi bisogni e delle sue necessità, senza aspettare che passi la bufera, senza rinchiudersi in prigioni e senza mettersi macigni sul proprio cuore.
Provocatoriamente intitolato “Dove si balla” (dal brano presentato da Dargen D’Amico nello scorso Festival di Sanremo), il ciclo di incontri unitari annuale dell’Azione Cattolica diocesana, che inizierà domani sera sabato 28 gennaio alle ore 18:15 a Puglianello (chiesa parrocchiale) provando a riscoprire il verbo “abitare”, vuole essere, come sempre, un invito alle scelte consapevoli e alla bellezza del vivere in fraternità, responsabilità e leggerezza, cioè senza prigioni e macigni sul cuore.
Non superficialità, menefreghismo e indifferenza, ma un attraversare le cose con concretezza e essenzialità, senza lasciarsi appesantire da ancore e freni a mano, soprattutto nei periodi difficili del proprio percorso, senza mai togliere lo sguardo, nè senza mai spaventarsi (per quanto naturalmente non facile che questo sia), dalla realtà attuale che ci circonda, tra bellezze e amarezze, tra sogni e incertezze, tra venti guerra e spiragli di pace e di speranza. Il vivere ogni istante che c’è stato donato come un antidoto alla sfiducia, allo scoraggiamento, al disfattismo, alle tante situazioni terribili che vediamo e che, molte volte, si vive in prima persona nel proprio cammino.
“Il costruire speranza, alla luce del Vangelo, il provarci sempre, nonostante gli ostacoli e le difficoltà – afferma il presidente diocesano di Azione Cattolica Giovanni Pio Marenna – significa non smettere di riconoscere la presenza del sole anche quando piove, non smettere di guardare la bellezza attorno e dentro di noi. Che poca di certo non è. Ma, qualora lo fosse, proprio da quella bisognerebbe partire e ripartire. Lavoro, ambiente, nonviolenza – prosegue Marenna – politica, disuguaglianze, migrazioni, dialogo e ascolto tra le generazioni. Vedere la realtà per quella che è, valutare qual è il contributo che, alla luce del Vangelo e della Dottrina Sociale, si può dare e agire, provando a mettere in pratica quello in cui si crede. Ma, in tutto questo, non si può mai non partire e non chiamare per nome e cognome gli scogli e le criticità presenti per provare a superarle e ad attraversarle. Gesù ce lo ricorda, ancora una volta, proprio nel Vangelo di quest’anno associativo di non smettere di essere fiduciosi, anche di fronte a situazioni complicate e disperate, provando a togliere tutto ciò che di superfluo e inutile ci appesantisce e avvelena, per raccontare a tutti la novità e la bellezza di una vita vissuta alla sequela del Signore”.
Sarà ospite di questo primo incontro il prof. Roberto Alessandrini, docente di Antropologia e Ermeneutica pedagogica presso l’Istituto “Progetto Uomo”, sede aggregata dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.
Dimensionamento Scolastico, ANPCI Campania: “Con piano Governo Meloni pericolo penalizzazione soprattutto per il Sud”
In merito al nuovo Piano Dimensionamento Scolastico, approvato dal governo Meloni nella Legge di Bilancio 2023, il presidente regionale dell’ANPCI Campania (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) Zaccaria Spina, unitamente al vice presidente nazionale Arturo Manera, ha scritto ai vertici delle istituzioni regionali riprendendo le osservazioni già espresse dalla presidente nazionale Franca Biglio, per sottolineare il pericolo di penalizzazione dell’organizzazione scolastica sull’intero territorio nazionale, in particolare per le regioni del Sud.
La cifra attuale di studenti da assegnare a ciascun istituto, infatti, passerà da 600 a 900/1000. Ne deriva che verranno realizzati accorpamenti degli istituti. Secondo una prima stima effettuata, entro due anni, chiuderanno 700 scuole.
Il presidente di ANPCI Campania ha rivolto un appello urgente affinché ci si adoperi, ciascuno per le proprie competenze, per scongiurare il taglio che andrà ancora una volta a colpire i territori più deboli.
L’associazione richiede “un immediato intervento affinché non vengano ulteriormente depauperati il settore della cultura, le comunità delle aree interne e dei comuni di minore dimensione geografica, in particolare quelli ricadenti nei territori marginali o nelle aree montane ed insulari già esposti al fenomeno dello spopolamento”. Secondo il numero uno di ANPCI Campania e componente del direttivo nazionale, si tratta di una scelta politica precisa, in continuità con quanto già realizzato in passato, fondata su una visione economicistica e aziendalista della scuola.
“La presenza della scuola sul territorio – aggiunge Spina – costituisce un patrimonio irrinunciabile di cui non si può fare a meno per la vitalità della stessa collettività locale. I piccoli comuni non possono incassare questo ennesimo colpo, di questo passo si finirà per sopprimerne buona parte. Da tempo ormai – conclude nella sua missiva – a fronte di notevoli aumenti della spesa pubblica si rilevano riduzioni ed impoverimento dei trasferimenti e provvedimenti a scapito degli enti locali”.
La missiva è indirizzata ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale della Campania, De Luca e Oliviero, ai presidenti della I e della VI Commissione permanente della Regione, Sommese e Fiola, e all’assessore all’Istruzione della regione, Fortini; della problematica erano già stati interessati i presidenti di Senato e Camera, il presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell’Istruzione oltre i presidenti di tutti i gruppi Parlamentari di Camera e Senato.
Giornata della Memoria, Lombardi: “E’ dovere di tutti ricordare gli eventi mostruosi di cui anche l’Italia si macchiò”
Il Presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, partecipando presso il Salone del Palazzo di Prefettura all’evento promosso dal Prefetto Torlontano in ricordo delle Vittime della Shoah per il 27 gennaio “Giorno della Memoria”, ha dichiarato.
“E’ dovere di tutti i cittadini ricordare gli eventi mostruosi di cui anche l’Italia si macchiò a seguito delle Leggi contro gli Ebrei del 1938. La collettività nazionale, costretta come fu ad una vergognosa rincorsa alle politiche razziste del regime hitleriano, ha pagato un prezzo insopportabile a quella follia.
Lo sterminio di ebrei italiani; quei treni in partenza per i lager carichi di uomini, donne e bambini cittadini italiani; la cacciata dal Paese di intellettuali, scienziati, uomini di ingegno e persino di militari che avevano servito con onore la Patria sui fronti della Prima Guerra Mondiale sono pagine terribili di storia che devono restare ben presenti all’attenzione nostra e, di conseguenza, a quella delle generazioni future. Soprattutto in questo frangente storico nel quale, come ha sottolineato nelle scorse ore la sen. Liliana Segre, sembra che la maggioranza della popolazione non voglia più nemmeno sentir parlare né della Shoah, né degli stessi Ebrei.
Non possiamo consentire che questo effettivamente accada; non possiamo avallare un ritorno all’indietro delle lancette delle storia riportandole al tempo in cui, subito dopo la Guerra e la fine del nazi-fascismo, comunque per lunghi anni questi argomenti di fatto sono stati sottaciuti o accantonati, forse anche solo per vergogna. In tutti le aree del Paese, anche nei Comuni più piccoli, come testimoniato dalla cerimonia odierna in Prefettura, si sono consumati atti mostruosi che non possono essere dimenticati”.
‘Resto al Sud’, Palazzo Mosti alla manifestazione di Napoli
Il Comune di Benevento prenderà parte all’evento di presentazione della pubblicazione realizzata in collaborazione con il Gambero Rosso sulle migliori attività di ristorazione finanziate dall’incentivo ‘Resto al Sud’, misura agevolativa nata nel gennaio 2018 che fa parte del portafoglio incentivi di Invitalia. La manifestazione si svolgerà lunedì 30 gennaio a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister in piazza Enrico De Nicola.
“Da due anni – spiega la consigliera delegata ai rapporti con Invitalia e allo sportello ‘Resto al Sud’, Maria Carmela Mignone – mediante lo sportello accreditato che si trova in via Traiano presso gli uffici Suap, abbiamo svolto una costante attività di consulenza e informazione per sostenere la nascita di nuove realtà imprenditoriali. Oltre cinquanta sono le persone che si sono rivolte al nostro ufficio dotato anche di un info point con front office.
Sono state approvate pratiche relative a diverse categorie del mondo produttivo: turismo (bed and breakfast e case vacanze), cura della persona (saloni da parrucchiera), generi alimentari (in itinere c’è una pratica per l’apertura di una panetteria), artigianato (officina meccanica). Da qualche tempo le possibilità offerte da ‘Resto al Sud’ si sono, infatti, ampliate all’intero ambito delle attività produttive, incluso il commercio e con la sola eccezione dell’agricoltura. Parteciperemo dunque alla manifestazione di Napoli con un background positivo su una misura, come ‘Resto al Sud’, che ha indubbiamente svolto un ruolo prezioso nel contrasto alla disoccupazione giovanile e nell’impulso al tessuto imprenditoriale nel Mezzogiorno”, conclude Mignone.
VIDEO – Controllo dei Nas in canili e gattili: sequestrate 26 strutture con 871 quadrupedi
I Carabinieri dei NAS nell’ultimo periodo, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato una intensa attività di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, nei canili pubblici e privati, al fine di accertare la corretta conduzione delle strutture ed in particolare lo stato di benessere degli “amici a quattro zampe”.
Sono stati ispezionati complessivamente 876 canili dei quali 244 sono risultati irregolari (pari al 27%), sanzionando 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro.
Gli esiti degli interventi hanno determinato, nei casi più gravi, il sequestro di 26 strutture e di 871 quadrupedi.
Le principali violazioni hanno riguardato carenze igienico/strutturali ed autorizzative degli ambienti destinati al ricovero e sgambatura, numero di box (in alcuni casi costruiti abusivamente in dimensioni non sufficienti), smaltimento irregolare delle carcasse di animali, omessa registrazione degli animali all’anagrafe canina, gestione irregolare dei farmaci.
I reati contestati sono stati principalmente il maltrattamento e l’abbandono di animali causato da mantenimento di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, il mancato rispetto del benessere (mancanza di igiene, sovraffollamento), l’effettuazione di interventi chirurgici di conchectomia (taglio delle orecchie) e caudectomia (taglio della coda) a scopo estetico e non motivati da ragioni patologiche nonché l’utilizzo di farmaci scaduti di validità (in una circostanza da oltre 7 anni).
Durante l’attività di controllo sono stati anche accertati, da parte del Nas di Torino e di Perugia, due casi di traffico illecito di animali di compagnia attraverso l’introduzione sul territorio nazionale di cuccioli di cane privi di documentazione identificativa/sanitaria (c.d. passaporto), regolarizzati fraudolentemente mediante l’inserimento nelle anagrafi canine e relativa microchipattura.
Inoltre, i controlli svolti dal competente NAS di Salerno, in questo territorio sannita, hanno riguardato sei strutture e presso una di esse è stata rilevata una “non conformità” relativa a carenze strutturali e documentali (ambulatorio veterinario necessitante di adeguamenti, mancanza di cartellonistica presso alcuni box quarantenali, assenza del registro di sgambamento dei cani e della figura dell’educatore cinofilo), con sanzioni di carattere amministrativo.
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