Criminalità, Benevento tra le province più sicure d’Italia

Criminalità, Benevento tra le province più sicure d’Italia

AttualitàBenevento Città

Il Sannio si conferma tra le province più sicure d’Italia: questo è quanto emerge dalla classifica sull’indice della criminalità pubblica da “Il Sole 24h”.

La provincia di Benevento, infatti, occupa la 102a posizione (lo scorso anno era 104a) per numero di denunce in relazione al numero di abitanti: 5.727 le denunce totali per 2.173,8 ogni 100.000 abitanti.

Al vertice, quale provincia più pericolosa, si conferma Milano, che entrerà nell’indagine della Qualità della Vita 2022 a fine anno, con 193.749 reati denunciati nel corso del 2021: 5.985 ogni 100mila abitanti. Per dare un peso al fenomeno, la cifra risulta pari alla somma di tutti i crimini denunciati nello stesso arco di tempo a L’Aquila, Pordenone e Oristano, le tre province con meno densità di illeciti che si posizionano sul fondo della classifica. È questa la mappa del crimine che emerge dalle statistiche del 2021, estratte dalla banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno per il Sole 24 Ore, poi confrontate con quelle degli anni precedenti. Rimini al secondo posto dell’Indice di criminalità 2022. Anche in questo caso sono i furti la tipologia di reato più denunciata, come a Milano. S

eguono per densità di crimini le altre grandi città: tra le prime dieci classificate si incontrano – oltre a Milano – anche nell’ordine Torino (terza), Bologna (quarta), Roma (quinta), Firenze (settima) e Napoli (decima).

Tornando al Sannio, che numeri alla mano si conferma in linea generale la provincia più sicura della Campania, occupa il 47o posto per tentati omicidi (4 in totale); Sannio che scala ancora di più la classifica nella graduatoria degli omicidi colposi: la provincia di Benevento occupa il quindicesimo posto (15o) con 13 omicidi colposi nel 2021, risultando la provincia con il dato più alto della Campania; poi, Salerno 22a (46 omicidi colposi per un indice di 4,3 ogni 100.00 abitanti) seguita da Caserta (30esimo posto, 36 omicidi colposi totale, indice di 4,0), Avellino 47o, 13 in totale, indice del 3,3) e, infine, Napoli al 54o posto (92 omicidi colposi in totale per un indice di 3,1 ogni 100.00 abitanti), Sei (6) gli omicidi per incidente stradale nel 2021 (Sannio 31o, con un indice del 2,3 per ogni 100.00 abitanti).

Metà classifica, 72esimo posto in quanto a violenze sessuali commesse nel 2021 (18 totali, per un indice di 6,8), poco dietro a Napoli (209 totali per un indice del 6,9) e Salerno. Prima provincia campana in questa classifica Avellino, che occupa la 62a piazza (29 totali, indice del 7,3).

Benevento 93a, invece, nella classifica dei furti: 1403 quelli commessi (denunciati) nel 2021, per un indice di 532,5. Tra le province campane, comanda Napoli (7a), poi Caserta (29a), Salerno (44a), quindi Benevento e una posizione dopo Avellino (94a).

Quanto alle denunce per il reato di associazione a delinquere, il Sannio è 17esimo con un indice di 1,5 segnalazioni per 100.000 abitanti; quarantotto (48), invece, le denunce per 100.000 abitanti in tema di furti di auto.

Tra i furti, tipologia di delitti in cui la provincia sannita risulta tra le più sicure, le casistiche più frequenti nel Sannio riguardano i furti in abitazione (62a posizione). Sannio 86o, invece, per rapine con 10,2 denunce ogni 100.000 abitanti.

Settantatreesimo posto (73o) e sessantaseiesimo (66o) rispettivamente per usura ed estorsione nel Sannio. La provincia di Benevento occupa, infine, la 93a piazza nella categoria dei delitti informatici; 91esima per truffe e frodi informatiche.

In politica vincono sempre tutti, pure chi perde

In politica vincono sempre tutti, pure chi perde

Politica

“La matematica non è una opinione”: questa espressione, comunemente utilizzata per puntualizzare come i numeri dimostrino in modo inequivocabile ciò che si sta sostenendo, parrebbe non valere per la politica o, quantomeno, per i risultati delle elezioni.

Strano mondo la politica, dove non perde mai nessuno: fateci caso, a parte poche eccezioni, i giorni post elezioni, siano esse amministrative, politiche, europee o regionali, le analisi sono sempre tendenti alla auto-benevolenza.

Anche chi ha fallito miseramente il proprio obiettivo, il traguardo prefissatosi o, peggio ancora, ha conseguito un risultato ben al di sotto delle aspettative o delle potenzialità proprie o della parte politica che rappresenta o che lo rappresenta si presenta –fintamente– sorridente e felice per il risultato “non scontato e che va analizzato tenendo conto che (etc., etc. etc.)“.

Un abuso di parzialità e relatività nelle analisi post voto che stride rispetto al risultato nudo e crudo determinato dalle urne.

Allora c’è chi per dimostrare la bontà del proprio risultato lo confronta con la percentuale attribuitagli dai sondaggi, pur quando il bilancio rispetto ai cinque anni precedenti è altamente negativo, con una dispersione di voti anche del 50%.

Ci sono, poi, sconfitte dal sapore di vittoria o, forse, meglio dire: vittorie che sanno di sconfitta, quando la tua coalizione vince le elezioni ma tu perdi il 25% dei consensi in poco più di un anno, finendo per contare come il due di briscola – magari – nella formazione del nuovo Governo. Ma, ovviamente, pur sentendo ancora le lame dei coltelli squarciare la ferita, non puoi ammetterlo e vai in tv o in conferenza stampa dicendoti soddisfatto e contento del risultato.

La responsabilità della sconfitta è sempre di qualcos’altro o di qualcun altro: dei potenziali alleati che hanno fatto altre scelte, della legge elettorale (certamente non la migliore possibile), del taglio del numero dei parlamentari e via dicendo.

Gli esempi di analisi parziali e altamente relative sono davvero tanti, basta seguire qualche tg o talk politico per rendersene conto.

La verità è che tutto ciò rappresenta il frutto di un esercizio pleonastico e che poco interessa agli elettori, i quali hanno a cuore ciò che ne faranno i vincitori del consenso ottenuto dalle urne, perché – purtroppo pare necessario ricordare che – la campagna elettorale e le elezioni devono essere il mezzo e non il fine. Il fine dovrebbe essere governare, se possibile bene.

Elezioni. Ianaro: “Berlusconi dimostrazione plastica di destra divisa e inaffidabile” 

Elezioni. Ianaro: “Berlusconi dimostrazione plastica di destra divisa e inaffidabile” 

Politica

“Berlusconi dice che ridiscutere il Pnrr è illogico e pericoloso e non c’è nessun motivo per chiederlo. Mi chiedo se ne ha mai discusso con Giorgia Meloni visto che le loro posizioni sono diametralmente opposte.

Come farebbe la destra a governare se le forze che la compongono non sono d’accordo su nulla? Il Paese in questo momento ha bisogno di tutto tranne che di un governo diviso su tutto, dalla politica europea a quella estera, energetica ed economica. Serve stabilità e affidabilità che solo un programma come quello del Pd può garantire”.

Così Angela Ianaro, deputata uscente del Pd e candidata democratica nel collegio plurinominale Campania 2.

<strong>Caro Energia, Pepe (Pd): “Necessaria una manovra urgente del Governo”</strong>

Caro Energia, Pepe (Pd): “Necessaria una manovra urgente del Governo”

Politica

“Sul ‘caro energia’ il grido d’allarme lanciato dalle imprese e dai produttori merita una risposta veloce e concreta. Solo in Campania, per capirci, sono in pericolo 11mila aziende. E 40mila sono i lavoratori che rischiano di ritrovarsi disoccupati. E’ un dato enorme, drammatico e al quale vanno aggiunte le difficoltà delle famiglie italiane che mai potrebbero reggere il peso di un ulteriore aumento del costo della vita. Impossibile, in questa situazione, aspettare i tempi della campagna elettorale e rinviare alla formazione del nuovo governo tutti quegli interventi utili a scongiurare il disastro. D’altronde un governo in carica c’è. Penso sia doveroso, allora, sollecitare un intervento immediato di palazzo Chigi”.

Così Antonella Pepe, candidata alla Camera dei Deputati per la coalizione ‘Democratici e Progressisti’ nel collegio uninominale di Benevento.

“È vergognoso che le forze politiche che hanno fatto cadere Draghi speculino sul dramma di imprese e famiglie – prosegue l’esponente Pd. Facciano piuttosto il loro lavoro in Consiglio dei Ministri e agiscano già nelle prossime ore per evitare che le prossime bollette si trasformino nel colpo di grazia per l’economia italiana. Serve una manovra senza colore politico ma capace di accogliere tutte le migliori proposte oggi in campo. Le nostre sono note, ricordo quelle realizzabili qui e adesso: tetto massimo per 12 mesi al costo dell’elettricità per imprese e utenze domestiche; tetto Europeo al prezzo del gas; raddoppio del credito d’imposta per le aziende in modo da compensare i costi extra per gas ed elettricità sostenuti dalle imprese a partire dal mese di giugno di quest’anno”.

In aumento i minori vittime di estorsioni social a sfondo sessuale

In aumento i minori vittime di estorsioni social a sfondo sessuale

CronacaItalia

Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale.

Sono minori per lo più tra i 15 e i 17 anni e anche più piccoli.

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte.

Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.

Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate.

Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte.

Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.

Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sè, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori.

Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.

I consigli della polizia postale:

– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti;

– Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;

– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;

– Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;

– Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione;

– Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

Consigli per i genitori:

La sextortion è un fenomeno che sta interessando un numero esponenziale di ragazzi/e in rete. Si tratta di adulti e/o organizzazioni criminali che avvicinano online gli adolescenti, li spingono in conversazioni virtuali di tipo sessuale, acquisiscono immagini e video intimi e poi richiedono somme di denaro per evitare la pubblicazione online del materiale privato. Se ai propri figli capita qualcosa di simile:

– Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi;

– Ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni;

– Procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.

– Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;

– Fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto, se occorre.

Bonus 200 euro agli autonomi, firmato il decreto. Ecco come fare domanda e chi sono i beneficiari

Bonus 200 euro agli autonomi, firmato il decreto. Ecco come fare domanda e chi sono i beneficiari

Economia

Bonus di 200 euro anche per i lavoratori autonomi. Un fondo da 600 milioni di euro per 3 milioni di partite Iva con redditi fino a 35mila euro. Esteso anche agli insegnanti con incarichi a tempo determinato.

La richiesta del bonus va presentata al proprio ente previdenziale secondo uno schema e modalità predisposte dall’ente stesso. La misura riguarda i lavoratori autonomi che nell’anno di imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro

Firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, il Decreto che disciplina i criteri di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del potere d’acquisto per i lavoratori autonomi. Il decreto disciplina i criteri e le modalità per la concessione dell’indennità una tantum introdotta dal Decreto Aiuti quale misura di sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi e dei professionisti conseguente alla crisi energetica e al caro prezzi in corso.

I beneficiari dell’indennità sono i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, nonché i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (sono all’incirca 3 milioni di persone) che, nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

I destinatari della misura una tantum, pari a 200 euro e corrisposta a seguito di presentazione domanda devono essere già iscritti alle gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti, con partita IVA e attività lavorativa avviata e devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.

Quanto alle modalità di presentazione della domanda, il soggetto interessato dovrà presentare istanza agli enti di previdenza a cui è obbligatoriamente iscritto, nei termini, con le modalità e secondo lo schema predisposto dai singoli Enti previdenziali.

Il provvedimento precisa che l’indennità è corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a successiva verifica, anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni utili.

FONTE: Il Sole 24 Ore

Vaiolo delle scimmie, è sannita il primo test rapido

Vaiolo delle scimmie, è sannita il primo test rapido

AttualitàBenevento Città

E’ italiano, per la precisione sannita, il primo test rapido sul sangue per il vaiolo delle scimmie. A metterlo a punto è stato il Consorzio Sannio Tech di Benevento: la sperimentazione sarà condotta dall’ospedale Cotugno di Napoli.

“Speriamo di partire a fine estate, dopo il via libera del Comitato etico dell’ospedale”, spiega all’Adnkronos Salute l’infettivologo del Cotugno Alessandro Perrella, che coordinerà la sperimentazione sull’uomo. “Il merito del test è dei colleghi del Sannio Tech che hanno avuto l’intuizione e le capacità di sviluppare in Italia questo primo test per il vaiolo delle scimmie. 

Non ci sono oggi test rapidi di questo tipo approvati – chiarisce Perrella – Ci sono dei test cinesi, ma non hanno avuto l’ok del ministero della Salute, mentre il nostro ha le caratteristiche per ottenere il via libera”.

Domenica 10 luglio arrivano in tutta Italia le piazze di pace, in collegamento con il Mean a Kiev

Domenica 10 luglio arrivano in tutta Italia le piazze di pace, in collegamento con il Mean a Kiev

AttualitàBenevento Città

Il 10 luglio, dalle ore 19, in molte piazze d’Italia si terrà un momento di festa e scambio in collegamento con gli attivisti nonviolenti a Kiev. Grazie all’impegno di tante associazioni e parrocchie sui territori, infatti, più di 10 città si popoleranno di 𝐏𝐢𝐚𝐳𝐳𝐞 per la Nonviolenza Attiva, con centinaia di persone coinvolte.

Il momento (ore 20 in Ucraina), prevede uno scambio festoso di canti, poesie, pezzi teatrali, per far arrivare forte e chiara la solidarietà degli europei non solo attraverso i governi, con le armi o le sanzioni, ma con un vero legame civile ed umano tra popoli, in nome della nonviolenza attiva. Tutti uniti dallo stesso destino di appartenenza all’Europa, di cui sia l’Ucraina che la cultura russa fanno parte.

Al primo posto per numero di Piazze di pace ospitate c’è la Campania. A Pomigliano D’Arco (Napoli) nella parrocchia di San Felice in Pincis, (via Felice Cavallotti, 2), si riuniranno gruppi di volontari Caritas, associazioni del territorio e una rappresentanza numerosa della comunità ucraina. Durante la festa in diretta con Kiev, ci saranno canti, poesie e invocazioni per la pace.

La comunità ucraina sarà presentata da padre Vasil, sacerdote ortodosso. Per informazioni: don Giuseppe Gambardella (peppinogambardella@gmail.com). A Napoli invece l’evento si terrà coinvolgendo la cittadinanza e istituzioni municipali, a Largo San Martino, nel quartiere Vomero-Arenella. Per informazioni: Tina Rubino (trubino55@gmail.com). Sempre in provincia di Napoli, a Marigliano, eccezionalmente per questa piazza l’11 luglio sera, circa 250 ragazzi e giovani dell’oratorio estivo si collegheranno con gli attivisti nonviolenti in Ucraina da piazza Municipio, insieme con il sindaco, il Consiglio comunale e il vescovo.

Per informazioni: Fedele Salvatore (fedelesalvatore@irene95.it). In provincia di Caserta, a Casagiove, mille persone domenica si ritroveranno alle 20 nella parrocchia di San Michele Arcangelo (Via Filippo Iovara, 107), per collegarsi con Kiev alla fine di un momento di preghiera per la pace. Per informazioni: don Stefano Giaquinto (donstefanogiaquinto@virgilio.it). Mentre a Benevento l’appuntamento sarà alle 19 in piazza Carlo Torre, davanti alla Basilica di S. Bartolomeo. Parteciperanno alla manifestazione molte associazioni e organizzazioni del territorio, tra cui “Consorzio Sale della terra”, Azione Cattolica diocesana, Laboratorio per la felicità pubblica, Libera, Cgil e Anpi.

Per informazioni: Ettore Rossi (ettor.rossi@gmail.com). Anche Battipaglia (Salerno) avrà la sua Piazza di pace nella parrocchia di S. Gregorio VII (via S. Gregorio VII, 28). All’evento parteciperà il gruppo Masci Battipaglia 2, la comunità musulmana, la comunità Sikh, la comunità Bahai, il gruppo Agesci di Battipaglia, il gruppo scout FSE , le parrocchie tutte del territorio con le varie associazioni e la cittadinanza. Per informazioni: vgr.pino@gmail.com. Per Manfredonia (Foggia), invece, la piazza di pace sarà al “Villaggio degli Artigiani”, in viale del Commercio, 61. Per informazioni: Michele Troiano (micheletroiano49@gmail.com).

A Roma domenica sera gli attivisti nonviolenti si raduneranno alle 19 nel cortile nella scuola Daniele Manin (plesso “Di Donato”, in via Bixio, 85), istituto simbolo di accoglienza e di pace. Dopo un rinfresco di benvenuto, ci sarà spazio per un confronto tra i partecipanti, prima di collegarsi con le altre piazze e con Kiev. Per informazioni: Gianluca Cantisani (gianlucacantisani1@gmail.com). Milano sarà presente con due piazze: una sarà al Centro di Accoglienza Profughi Ucraini Don Orione, nella parrocchia di San Benedetto (Oratorio Don Orione, via Strozzi 1) e l’altra al Centro di accoglienza per mamme e bambini ucraini, Casa della Carità (via Pusiano 22).

Per la prima piazza l’appuntamento sarà alle ore 18, e prima del collegamento Milano-Kiev, ci saranno le testimonianze di volontari e rifugiati. Prima della conclusione ci sarà anche tempo per un rinfresco e un momento di confronto finale. Per informazioni: Clelia Lucenti (clelialucenti@gmail.com).

Nella seconda piazza, l’appuntamento è per domenica alle 19, e saranno presenti volontari, ospiti ucraini, e don Virginio Colmegna, presidente Casa della Carità Milano. Per informazioni: Andrea Donegá (andrea.donega@icloud.com).

Giustizia, Lonardo: “Iniziativa legislativa per evitare la peregrinazione giudiziaria alla persona offesa vittima due volte”

Giustizia, Lonardo: “Iniziativa legislativa per evitare la peregrinazione giudiziaria alla persona offesa vittima due volte”

Politica

“Un articolo apparso ieri sulla rubrica “Diritto e Rovescio” su Italia Oggi, riporta un fatto increscioso, evidenziando un aspetto contraddittorio della giustizia italiana.

Nell’ottobre del 2019 a Trieste, un giovane disabile mentale, Alejandro Augusto Meran, uccise a colpi di pistola, nel corso di una sparatoria in Questura sottraendo l’arma ad uno dei due, gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. 

Ebbene la sentenza della Corte d’assise di Trieste, lo scorso 5 maggio, ha assolto l’assassino perché ritenuto non imputabile in quanto schizofrenico e incapace di intendere e di volere. Ma il vero paradosso è la condanna delle famiglie dei due poliziotti deceduti in servizio, a pagare le spese processuali, quantizzate in una cifra tra i 30 e i 35 mila euro. 

Siamo all’assurdo, se si pensa che il Pres. Mattarella ha insignito con la medaglia d’oro i due poliziotti.

Una triste vicenda di cronaca tragica e notoria per la sua singolare dinamica che possiamo riassumere in  due enormi vuoti normativi che noi, Senatori della Repubblica, in un’epoca di riforme come quella attuale, dobbiamo colmare.

Quando un imputato è assolto perché non imputabile per vizio di mente, le spese rischiano di ricadere definitivamente sulle persone offese ed i danneggiati dal reato.

Un paradosso giuridico. Ma vi è di più. Il nostro sistema prevede il necessario doppio processo per la vittima del reato che vuole il risarcimento del danno in queste ipotesi.

La vittima del reato, parte civile in un processo penale, quando l’imputato viene prosciolto per incapacità di intendere e di volere, se vuole il risarcimento del danno, è costretta a ricominciare da zero un diverso processo civile.

Il giudice penale, infatti, non può pronunciarsi sulla domanda di risarcimento della parte civile e la persona offesa è costretta a un doppio processo.

Così prescrive il codice di procedura penale, che è stato salvato dalla Corte costituzionale (con sentenza 12 depositata il 29 gennaio 2016).

La Consulta ha sottolineato che il legislatore, se lo vuole, può disporre diversamente ed evitare la peregrinazione giudiziaria alla persona offesa vittima due volte. Preannuncio un’iniziativa legislativa in tal senso”.

Lo ha dichiarato, in un intervento di fine seduta, oggi, in Aula, al Senato, la Sen. della componente IDEA-CAMBIAMO!-EUROPEISTI-NOI DI CENTRO (Noi Campani) del gruppo Misto, Sandra Lonardo.

Mastella: “Noi di Centro capace di determinare la vittoria”

Mastella: “Noi di Centro capace di determinare la vittoria”

Politica
“In Campania e Puglia ha eletto 14 sindaci e oltre 100 amministratori”, sottolinea il segretario Mastella.

Centro politicamente non è certo un punto geometrico ma una scelta programmatica e valoriale. Noi lavoriamo per rafforzare quest’area ben consci, però, che in tanti pur gravitando nello stesso spazio politico, ostentano truppe ma al massimo si ritrovano con qualche sgangherato colonnello”.

Così il segretario nazionale di Noi Di Centro, Clemente Mastella. “Sia chiaro a tutti: Noi Di Centro è disponibile a lavorare senza pretese ma senza preclusioni ad un soggetto unitario che metta assieme le anime centriste, moderate e popolari del Paese ma se ciò non fosse andremo avanti, come stiamo facendo, per la nostra strada costruendo quotidianamente il partito sul territorio con dirigenti e amministratori”, aggiunge il sindaco di Benevento che prosegue: “A differenza di altre forze che non hanno radicamento ma sono spinte solo dai sondaggi, noi siamo un partito territoriale che è in grado di determinare la vittoria specialmente in alcune regioni, soprattutto al Senato.

Prendiamo ad esempio Campania e Puglia, dove ha fatto un ottimo lavoro il vicesegretario nazionale Gianni Stea: alle ultime amministrative Noi Di Centro ha eletto oltre cento amministratori comunali, quattordici sindaci, con consiglieri eletti anche negli unici due capoluoghi di provincia al voto Barletta e Taranto. 

Insomma abbiamo un radicamento territoriale che non hanno altre forze centriste, abbiamo sindaci, assessori e consiglieri che hanno sposato il nostro progetto politico. Il nostro obiettivo è costruire un Centro che ambisca alla doppia cifra e sia determinante per il futuro Governo, diversamente andremo avanti lo stesso sapendo di essere determinanti, forti del nostro 4% e più ottenuto in media alle ultime comunali, particolarmente per la vittoria al Senato”, conclude Clemente Mastella.