“Il lavoro è dignità. Una mensilità in più all’anno per tutti i lavoratori, salario minimo, sicurezza massima sul lavoro, mai più stage e tirocini gratuiti per i giovani, riduzione delle tasse sul lavoro.
Il lavoro è al centro del programma del Partito Democratico, con Susanna Camusso ci batteremo insieme in Campania per la difesa dei diritti dei lavoratori per un’Italia democratica e progressista”.
Lo scrive sui social Francesco Boccia, commissario del PD della Campania, postando la foto con Susanna Camusso che ha appena sottoscritto la candidatura per il collegio senatoriale Campania 2 con la lista ‘Italia democratica e progressista’.
La Provincia di Benevento ospita un progetto promosso da “Mestieri Campania U.O. di Benevento” nel contesto dell’Avviso Pubblico “Garanzia Giovani in Campania” per l’inserimento/reinserimento nel mondo del lavoro di giovani disoccupati e/o inoccupati attraverso lo strumento del tirocinio quale misura di politica attiva. L’Avviso è disciplinato dal Regolamento Regionale n. 4/2018.
Il programma prevede un Tirocinio di 12 mesi per soggetti disabili (Legge 68/99 ART. 8) e soggetti svantaggiati (lettera e) del Regolamento regionale 7 maggio 2018)
Le proposte di tirocinio sono state pubblicate sul sito di Cliclavoro Campania, nonché sul portale della Provincia di Benevento nella Sezione Albo Pretorio.
La scadenza dei termini è stata fissata al 12 giugno 2022.
Gli Avvisi riguardano:
-Addetti a funzione di Segreteria – Codice offerta 139327
–Addetti agli Affari Generali – Codice offerta 139328
–Addetti a Biblioteche e Professioni Assimilate – Codice offerta 139329
-Uscieri e Professioni Assimilate – Codice offerta 139330
–Personale non qualificato addetto alla manutenzione del verde – Codice offerta 139331
-Addetti ai servizi di custodia di edifici – Codice offerta 139332
La procedura per candidarsi è la seguente:
– Possesso SPID per accedere al sito
– Collegarsi al portale www.cliclavoro.lavorocampania.it e registrarsi nella sezione “Lavoratore”
– Caricare il proprio CV nella sezione “Il mio CV”
– Aderire al Programma nella sezione “Garanzia Giovani” selezionando l’Operatore pubblico o privato incaricato (CPI o APL)
– Alla sezione “Consultazione” e sotto la voce “Tirocini DD1292”, ricercare le offerte di lavoro inserendo in “Ricerca per codice comunicazione” il codice presente negli allegati in base al profilo di interesse.
I dati dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche: 45% percettori sono lavoratori poveri, bassa quota di beneficiari presa in carico da centri impiego e Comuni.
“Il reddito di cittadinanza ha rappresentato un’ancora di salvezza per 1,8 milioni di famiglie, ma va notato che circa il 46% dei percettori risultano occupati (552.666 standard e 279.290 precari) con impieghi tali da non consentire loro di emergere dal disagio e da costringerli a ricorrere al rdc per la sussistenza“. Così Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp, commenta il policy brief che l’Istituto dedica al reddito di cittadinanza attraverso l’indagine Plus, rappresentativa dell’intero territorio nazionale su un campione di oltre 45.000 individui dai 18 ai 74 anni. “Si potrebbe dire – spiega – che basterebbe migliorare le condizioni retributive e lavorative di questi lavoratori per quasi dimezzare immediatamente l’attuale numero dei percettori del Reddito di cittadinanza“.
“Peraltro – fa notare il presidente Fadda – anche la grande domanda potenziale (rilevata sempre tramite le risposte degli intervistati) rivela un 49,8% di simili ‘working poors’ e ciò conferma la necessità di osservare il mercato del lavoro ben oltre il semplice aspetto del numero degli occupati per spingere analisi e interventi sul tema della qualità del lavoro, delle retribuzioni, della produttività, e della riduzione della precarietà“.
45% PERCETTORI SONO LAVORATORI POVERI – Oltre 814mila cittadini, in rappresentanza di altrettante famiglie, hanno percepito il reddito di cittadinanza già da prima dell’emergenza Covid 19, pari al 45% dei percettori. Poco più di 1 milione di famiglie (il 55%), invece, ha iniziato a percepire il rdc durante la crisi sanitaria. Complessivamente la platea di percettori di rdc è stata di circa 1,8 milioni di famiglie. A questi beneficiari si aggiungono circa 1,6 milioni di famiglie che intendono fare richiesta della misura di sostegno a breve e 1,4 milioni di nuclei la cui domanda non è stata accolta. La domanda evasa e potenziale di sostegno è dunque assai rilevante.
IN QUANTI E PERCHE’ RIFIUTANO L’IMPIEGO – Un’ulteriore conferma della grande debolezza e parcellizzazione del mercato del lavoro italiano si evidenzia anche guardando ai motivi addotti per il rifiuto delle proposte di lavoro pervenute ai beneficiari del reddito di cittadinanza: il 53,6% indica l’attività non in linea con le competenze possedute, il 24,5% attività non in linea con il proprio titolo di studio, l’11,9% lamenta una retribuzione troppo bassa. Solo il 7,9% indica la necessità di spostarsi come causa prevalente del rifiuto.
“Al di là dell’identificazione dell’offerta congrua, quanto mai difficile da definire – scrivono i ricercatori dell’Inapp – il rifiuto per circa il 78% dei rispondenti beneficiari di rdc è attribuito alla modesta qualità delle proposte ricevute“.
BASSA PRESA IN CARICO DEI PERCETTORI – La presa in carico dei beneficiari del reddito di cittadinanza da parte dei centri per l’impiego o dai servizi sociali ha riguardato una quota troppo bassa di essi. Solo il 39,3% ha dichiarato di essere stato contattato dai centri per l’impiego e il 32,8% dai Comuni. Ma di quel 40% circa contattato dai centri per l’impiego, a sua volta, solo il 40% ha sottoscritto il patto per il lavoro, e solo alla metà di questi è stata avanzata una proposta di lavoro (peraltro rifiutata dal 56% degli stessi, con le motivazioni sopra illustrate).
Invece, tra coloro che sono stati contattati dai Comuni, solo il 30% ha sottoscritto un patto per l’inclusione sociale, e tra questi solo il 20% ha partecipato a progetti di utilità collettiva. Per l’Inapp emerge la difficoltà dei servizi sociali e dei centri per l’impiego a prendere incarico i beneficiari e quella degli enti locali ad attivare progetti di utilità collettiva (puc).
“BENEFICI DI CARATTERE PSICO SOCIALE” -E’ importante considerare i benefici di carattere psico-sociale percepiti dai fruitori del reddito di cittadinanza: il 64% dichiara di avere maggior fiducia nelle istituzioni, il 63% di aver avuto più tempo per la cura dei figli, il 61% di aver migliorato la sua condizione economica, il 58% ha fatto volontariato, il 54% percepisce un miglioramento della sua salute psico-fisica e, in generale, 1 su 2 dichiara di aver aumentato la fiducia in sé stesso, nel futuro, nei rapporti con gli altri e nella classe politica.
“MISURA UTILE CONTRO POVERTA’ PEGGIORATA DA COVID” -“Il sistema socioeconomico italiano è fragile e la pandemia ne ha peggiorato le dinamiche. Il reddito di cittadinanza si è dimostrato una misura utile per fronteggiare la diffusa povertà, notevolmente peggiorata sotto l’impatto del coronavirus, ma il perimetro della popolazione in condizione di vulnerabilità è più ampio“, sottolinea Fadda
“Una parte della popolazione – avverte – resta esclusa in ragione degli stessi requisiti formali di accesso o per la scarsa informazione sulla policy. Inoltre, gli strumenti che al rdc sono stati affiancati per promuovere un miglior inserimento lavorativo e una maggiore inclusione sociale, stando ai dati sopracitati, si sono mostrati poco efficaci“.
“E’ urgente – sottolinea il presidente Fadda – guardare alle cause per giungere ad una ristrutturazione organica sia del sistema delle politiche attive del lavoro sia dei servizi sociali ed evitare che anche gli ultimi due programmi lanciati in proposito (Gol e Fondo nuove competenze) si rivelino poco efficaci. Il problema non è solo, e non tanto, quello della disponibilità di risorse, quanto quello di utilizzarle in maniera efficiente nell’ambito di una pianificazione integrata delle politiche del lavoro con le politiche industriali e in genere con le politiche di sviluppo“. Adnkronos
NAPOLI. Sei lavoratori in nero i cui tre irregolari sul territorio nazionale ed altri due percettori del reddito di cittadinanza sono stati individuati dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna insieme ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli in un’azienda agricola di Acerra (Napoli).
Il titolare dell’azienda è stato denunciato per sfruttamento di lavoro irregolare ed impiego di cittadini di paesi terzi. I due lavoratori percettori del reddito di cittadinanza, invece, sono stati segnalati all’Inps. (ANSA).
Crollo vertiginoso per la città di Benevento che, secondo il Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021 di Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, passa dalla 33esima posizione occupata nel 2020 alla 79esimia attuale.
Male quasi tutte le campane che occupano 4 delle ultime 5 posizioni con, appunto, nell’ordine: Benevento, Salerno, Napoli e Caserta. Male in generale il Sud, con Crotone che conquista la maglia nera; subito dopo troviamo Napoli (penultima al 106esimo posto) e Foggia, che guadagna due posizioni (l’anno scorso era ultima).
Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta. “Nella fase di uscita dall’emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza”, sottolinea il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.
La provincia di Parma conquista la vetta della classifica sulla qualità della vita, seguita sul podio da Trento e Bolzano.
A metà classifica Roma, che scivola al 54/mo posto (l’anno scorso era al 50/mo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera.
La qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile” in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.
I parametri presi in considerazione dallo studio sono: Affari e Lavoro, Ambiente, Sicurezza, Salute, tempo libero e Reddito.
ECCO LA CLASSIFICA DELLE PROVINCE CAMPANE:
76esimo posizione per Avellino che perde 6 posti rispetto al 2000 quando era 70esimo
77esimo Salerno che recupera 6 posti rispetto al 2000 (83esimo)
79esimo posto Benevento nel 2020 era 33esima
94esimo posto per Caserta era 93esima nel 2020
Napoli penultima al 106esimo posto rispetto alla 103esima posizione