“L’adesione alla società mista Sannio Acque è state determinata con molta frettolosità non considerando gli oneri, la indeterminatezza della prospettiva, la confusione nei ruoli e nelle competenze, la definizione dei rapporti tra la nuova eventuale gestione e la precedente prassi gestionale.
La domanda che mi pongo: come fa il segretario comunale a dare il suo placet approvativo a un atto straordinario che dovrebbe coinvolgere il Consiglio nella pienezza dei suoi poteri?
La gestione commissariale dovrebbe provvedere all’ordinario, routinario del Comune senza assumere grandi responsabilità nella deliberazione di un atto così straordinariamente innovativo.
La meraviglia è che il Segretario comunale ha elaborato il suo potere non tenendo conto delle questioni sollevate da cittadini che hanno dovuto accedere al Tar sezionale per l’annullamento dell’atto.
Qui si tratta di capire quali sono finalità, interessi che si ricostruiscono attorno ad una società che resta ancora nella sua indeterminatezza per le finalità con le quali è nata”.
Lo dichiara il Professore Mario Pepe, già parlamentare e già sindaco di San Giorgio del Sannio.
San Giorgio del Sannio, Mario Pepe in vista delle prossime comunale: “Ci vuole rottura con il recente passato”
“Vedo un affannoso agitarsi per le prossime elezioni comunali che saranno celebrate a Giugno.Se non ci sarà pacificazione civile e profondo e radicale distacco, rottura con il recente passato, non ci può essere una Amministrazione credibile.
Credibile perché il nostro paese è stato screditato ad ogni livello. Mai il nostro Comune aveva subito una simile vergogna. Né occorre un “quidam”, un “quidam” qualsiasi per occupare la carica di sindaco.
Il sindaco deve avere valide capacità di leader, una cultura civile civile istituzionale profonda, esperienza e competenza.Deve essere valutato e scelto dai cittadini, non dai social. Chi ha votato seguendo i messaggi dei social è stato ingannato ed ha ingannato il paese.
Ora si tratta di avere una classe dirigente amministrativa all’altezza della situazione: per questi obiettivi noi lavoreremo“.
Queste le dichiarazioni del professore Mario Pepe, già parlamentare della Repubblica, in vista delle elezioni comunali di San Giorgio del Sannio.
San Giorgio del Sannio, Pepe: “I cittadini possono guardare con serenità al futuro, misfatti e angherie non accadranno più”
L’ex sindaco commenta, con una nota stampa, le ultime vicende amministrative che hanno interessato il Comune, da ieri ufficialmente commissariato dopo la sfiducia a Ciampi.
“I fatti accaduti in questi giorni con la crisi amministrativa nel Comune di San Giorgio del Sannio hanno creato sconcerto e preoccupazione nel paese.
La crisi era nelle cose, nei programmi, negli affari.
Oggi i cittadini, dopo le dovute pulizie, respirano e possono guardare serenamente al futuro amministrativo. I misfatti e le angherie amministrative non accadranno più”:
A dichiaralo, in una nota stampa, è il prof. Mario Pepe, già sindaco di San Giorgio del Sannio.
San Giorgio del Sannio| Indennità: botta e risposta tra Pepe e Ciampi
“Somma esorbitante, perché non rinunciano?”, esclama Pepe; “Parla proprio lui che era definito il paperone dei parlamentari sanniti?”, la replica di Ciampi.
SAN GIORGIO DEL SANNIO. Non accenna a placarsi lo scontro verbale tra l’ex sindaco Pepe e l’attuale primo cittadino Ciampi: questa volta al centro del dibattito ci sono le indennità di carica percepite dall’attuale Amministrazione.
“Con Determinazione Dirigenziale del Servizio Finanza e Tributi n. 48 del 7.10.2022, sono state rideterminate le Indennità di funzione del Sindaco, del Vice Sindaco, del Presidente del Consiglio e degli Assessori (in riferimento alla Legge 234 del 30.12.2021). Con decorrenza dal 1 Gennaio 2022 e fino a tutto il 2024, il Comune di San Giorgio del Sannio dovrà sborsare una somma davvero esorbitante, i cui costi saranno a carico dell’intera Comunità. Così, il Sindaco, per l’Anno 2022, percepirà una indennità lorda di Euro 38.176,60, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 65.854.74 degli altri Amministratori, che avranno una quota differente a seconda delle mansioni professionali e lavorative che svolgono nella loro vita privata”, si legge nella nota stampa a firma di Mario Pepe.
“Ancora, per l’Anno 2023, – continua l’ex deputato – il Sindaco percepirà una indennità lorda di Euro 42.294,60, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 72.958,26 degli altri Amministratori. Infine, per l’Anno 2024, il Sindaco percepirà una indennità lorda di Euro 48.024,00, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 82.841,40 degli altri Amministratori.
A tutto questo, va aggiunta la quota relativa all’IRAP, Imposta Regionale che, per legge, resta a carico del Comune, il quale la dovrà versare per ognuno di loro. Quanto costa ai cittadini questa Giunta Comunale? Se le finanze del Comune sono fragili, perché non vengono ripianate, almeno in parte, con la rinuncia delle Indennità di funzione? Riepilogando, nel sommare tutte le indennità lorde abbiamo: – per l’Anno 2022, Euro 104.031,35 – per l’Anno 2023, Euro 115.252,86 – per l’Anno 2024, Euro 130.865,40 per un totale di Euro 350.149,61. Come va calcolata l’Indennità di funzione relativa al periodo Ottobre – Dicembre 2021, che, per il Sindaco, è stata di Euro 2.509,90 (per quota mensile lorda) e che per gli altri Amministratori è stata di complessivi Euro 4.329,72 (per quota mensile lorda). Infine, va sottolineato il fatto che al Sindaco spetta pure l’Indennità di fine mandato”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Angelo Ciampi, il quale descrive il suo predecessore come “campione di incoerenza”.
“Le continue dissertazioni di Mario Pepe sulle indennità di carica – afferma Ciampi – lo fanno apparire sempre più come l’Antigone protagonista dell’Avaro di Molière.
Continua ad imprecare per l’adeguamento introdotto con la Legge di Bilancio 2022 approvata in via definitiva dal Parlamento il 29 dicembre 2021, che prevede, ai commi da 583 a 587, un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci e degli amministratori dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario. Una norma valida da Aosta a Lampedusa la cui copertura finanziaria è assicurata dallo Stato senza aggravi sui bilanci dei comuni. Nessuno slancio in avanti dell’amministrazione sangiorgese ma solo una norma introdotta a livello nazionale e valida su tutto il territorio italiano.
Le frustrazioni demagogiche del Pepe non ci scalfiscono ma ci inducono a delle riflessioni. Per trasparenza e coerenza rispetto all’argomento sarebbe interessante sapere dal Pepe quanto egli ha incassato a titolo di indennità nei 9 (nove) anni alla Regione Campania e nei 12 (dodici) al Parlamento Nazionale.
Proprio lui che solo nel 2011 veniva definito il “paperone dei parlamentari sanniti con circa 260.000 euro di reddito solo in quell’anno! E per completezza dicesse finalmente a quanto ammonta il totale dei vitalizi/pensioni che mensilmente percepisce visto che agli ultimi dati certi nel 2018 di solo vitalizio parlamentare percepiva 4.300 euro mensili maturati in tre legislature.
E visto che siamo curiosi ci chiarisca anche se nel periodo in cui è stato il primo cittadino sangiorgese vigesse il principio di incumulabilità tra la sua indennità ed i suoi vitalizi o pensioni. E visto che ci troviamo ci dica anche per quanti giorni complessivi si é dedicato alla sua funzione di docente/preside visto che in quegli anni ricopriva cariche romane o regionali concorrendo tuttavia alla formazione della sua pensione nella scuola!
Quel che è certo è che i guai che ha lasciato per la sua ossessione di “togliersi lo sfizio ” sono tanti a partire dai 5 milioni di debiti che stiamo cercando in tutti i modi di fronteggiare. Purtroppo l’incompetenza e l’inadeguatezza producono, proprio ai Cittadini, costi molto, molto maggiori delle indennità.
Gli attuali amministratori sono tutte persone che hanno un proprio reddito ed un proprio lavoro e che stanno trascurando le loro professioni per dedicarsi alla vita amministrativa dedicando tutto il tempo necessario per trovare soluzioni .
Mentre noi trascorriamo intere giornate al comune qualche altro, dipendente di strutture pubbliche, esercita in maniera impropria la libera professione per aumentare i suoi redditi in barba alle norme ed alle leggi di settore! Chi immaginava che il comune fosse un passatempo ed uno sfogo per la noia quotidiana ha fatto danni enormi. Amministrare significa ben altro! Ci viene da chiedere: per tutti i guai combinati nel corso del suo mandato il Pepe pretendeva anche un compenso?”.
San Giorgio del Sannio| Tari, Ciampi: “Aumento dovuto a errore dell’Amministrazione Pepe”
Sui debiti contratti dal Comune durante la gestione Pepe: “E’ atipico che un sindaco non se ne renda conto: ha speso 40.000 per dei canali. Li ha comprati da un orefice?”.
SAN GIORGIO DEL SANNIO. “Facciamo chiarezza”, questo il titolo scelto dall’Amministrazione comunale per la conferenza stampa tenutasi ieri, nel corso della quale tecnici, assessori e sindaco hanno voluto ragguagliare i cittadini sulla salute dell’Ente, spiegando – tra le altre cose – anche il perché dell’aumento Tari che hanno riscontrato in bolletta i residenti.
Il primo tema affrontato, affidato al dott. Vittorio Marino, responsabile del settore finanziario, però, è stato quello della condizione finanziaria del comune. Il dottor Marino ha proceduto con una ricognizione di quella che è la situazione quanto a disavanzo e debiti del comune; sul punto, ha precisato che “l’ammontare dei residui passivi di parte corrente, al 31/12/2021 ammontavano ad € € 3.773.144,65, in quanto non hanno una fonte di finanziamento specifica e devono essere estinti con le risorse liberamente disponibili“.
“Un rilievo particolare – ha spiegato ancora il dottor Marino – ce l’hanno i debiti che il comune ha nei confronti del Consorzio d’Ambito Sociale B02, del quale il Comune di San Giorgio del Sannio è stato capofila fino a tutto il 2019. Da riscontro contabile, al 31/12/2021 il debito residui nei confronti del Consorzio era pari ad € 1.027.289,61 e nel corso del 2022 sono stati trasferiti € 293.285,76“.
Particolarmente critici, sul tema, nei confronti dell’ex sindaco Mario Pepe, l’assessore Giovanna Petrillo e il sindaco Angelo Ciampi. “E’ atipico – ha esordito il primo cittadino – che un sindaco (Mario Pepe ndr) non si renda conto delle spese che fa, come quelle fatte in somma urgenza: ad esempio, i 40 mila euro spesi per cambiare i canali all’ex giudice di Pace. Magari – ha ironizzato il sindaco – li ha comprati da un orefice“.
“Non è corretto – aggiunge Giovanna Petrillo – scaricare le colpe sui tecnici: quando si sbaglia si sbaglia tutti. A lui che mi chiama “ausiliaria” voglio dire che, diversamente da ciò che afferma e cioè che non ha lasciato debiti “oggettivi”, quello nei confronti dell’Azienda Consortile è abbastanza pesante“.
Altro tema caldo trattato è stato quello dell’aumento Tari: il dottor Marino e il dottor Francesco Farese, dell’ufficio tributi, hanno spiegato che il motivo dell’aumento è da imputare in primo luogo a un errore commesso dall’Amministrazione Pepe sull’approvazione del ruolo fatta nel 2021. “Nel 2021 al costo del Piano finanziario non è stata aggiunta l’addizionale Tefa. Questo – ha spiegato il dottor Farese – ha determinato una differenza tra l’ammontare della Tari così come calcolata lo scorso anno e quella attuale, calcolata correttamente“.
A ciò deve aggiungersi – hanno spiegato – l’aumento dei costi per lo smaltimento (passati dai 103 mila euro del 2021 ai 240 mila euro del 2022), oltre agli accantonamenti che il comune deve fare a causa della mancata riscossione che sono arrivati a 223 mila euro, da 68 mila.
“E’ chiaro – ha spiegato il dottor Marino – che l’unico rimedio per ridimensionare l’importo della Tari è quello di procedere con le azioni di recupero, con recupero coattivo e azioni di accertamento“. Proprio a tal punto, i due tecnici hanno anticipato che si procederà a un’accelerazione della fase di accertamento (da 3 anni sarà ridotta a 6 mesi) al fine di velocizzare e ottimizzare la procedura e rintracciare in tempi brevi le mancate iscrizioni al ruolo.
Proprio sul versante del “sommerso” e della capacità dell’Ente, sotto la gestione dell’Amministrazione Pepe di intercettarlo e recuperarlo, intendendo questo come tributi non pagati dai cittadini, è intervenuta l’assessore Petrillo: “Dove sono – ha esordito – gli accertamenti per due milioni di euro? Forse in qualche cassetto? Se è così, invito l’ex assessore Accettola a indicarci dov’è la documentazione di cui parlano“.
“Gli accertamenti IMU compiuti durante la precedente gestione – rendiconta in conclusione sempre il dottor Marino – sono stati effettuati per un totale di circa 650 mila euro, mentre per la Tari siamo all’incirca sui 260 mila euro. Abbiamo riscontrato una bassa capacità di riscossione in quanto alla Tari, sia per quanto concerne la riscossione coattiva che per ciò che riguarda gli accertamenti. Noi abbiamo fatto accertamenti IMU per oltre 700 mila euro e 77 mila per la Tari“.
San Giorgio del Sannio, Mario Pepe all’attacco di Ciampi: “Ho chiesto confronto pubblico, si nasconde dietro i social”
Rapporti sempre più tesi tra l’ex sindaco, Mario Pepe, e l’attuale primo cittadino sangiorgese, Angelo Ciampi. Materia del contendere, questa volta, è la situazione finanziaria dell’Ente.
“Ho letto dalla stampa della conferenza stampa che il cosiddetto sindaco e la sua ausiliare al Bilancio faranno sulla situazione finanziaria del Comune”, scrive in una nota Mario Pepe. “Devo ribadire – prosegue l’ex deputato – che i debiti sono strutturati nella sistematica del Bilancio, cioè se non vi sono entrate (Tari, Imu e fondo di solidarietà ridotto) i debiti si consolidano. Nessuna opera, nessun intervento, nessuna spesa è stata fatta in assenza di risorse e contro i capitoli del Bilancio. Ho richiesto ripetutamente, come già sindaco, una assemblea pubblica per esaminare la situazione debitoria: non si vuole nessun confronto diretto, nessun dialogo frontale. Il coraggio è quello di essere latitanti; Si nascondono dietro le piattaforme informatiche”.
Probabile che arrivi direttamente dalla conferenza stampa di domani (ore 18 presso il palazzo comunale) la replica di Ciampi.
S. Giorgio del Sannio, l’ex sindaco Pepe: “Paese senza cura e senza manutenzione”
“Lungo il Viale Spinelli, prestigioso ed esteticamente armonico viale, gli alberelli ornamentali da un anno non vengono potati, sagomati e modellati”, questa la denuncia social, corredata da foto, dell’ex sindaco Mario Pepe.
“E’ un altro ulteriore segno dell’incuria dell’Amministrazione comunale nella cura del verde – prosegue-. Sempre lungo il Viale Spinelli, poi, è in atto lo sport cittadino della gimkana.
La moderna follia della meccanica motorizzata si scontra lungo il rinomato Viale con l’inettitudine o la strafottenza degli amministratori”.
Si dirà: il semaforo c’è e lampeggia con luce flebile, ma non funziona …come tutto! Quale conclusione dedurre?
Il semaforo – conclude – è l’icona degli attuali amministratori: brigano solo per campeggiare l’apparenza fa bene alla salute e all’erario comunale – ma non funzionano negli atti che servono al Paese… aspettiamo lo spegnimento finale!”.
Di seguito le foto pubblicate dall’ex sindaco.
S. Giorgio del Sannio, l’ex sindaco Pepe: “Il Paese versa in uno stato di abbandono e di pigrizia”
“Si parla di decoro, di estetica del Paese, di una comunità armoniosa, ordinata che disciplina la cosiddetta “movida”, che anche gradita ai giovani. Queste finalità sono registrabili nel nostro Paese?
Il Paese dei fiori e della cortesia, si registra in verità uno stato di abbandono e di pigrizia che è in contrasto con il senso del bello.
Anche l’isola pedonale, sia pure fatta la domenica pomeriggio, contribuiva ad antropizzare il viale: meno macchine, più persone, più famiglie e più bambini. Tutto questo, per l’iracondo dispetto o per damnatio memoriae, è stato cancellato”.
Così sui social, l’ex sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe.
S. Giorgio del Sannio, chiude convento settecentesco. Mario Pepe: “Decisione ingiustificabile e profondamente dolorosa”
Durissime le dichiarazioni dell’On. Prof. Mario Pepe, che esprime il suo profondo dispiacere per la chiusura del convento settecentesco di San Giorgio a causa della Provincia Francescana:
“Un convento settecentesco con aggiunta di immobili capienti e spaziosi costruiti per opera degli indimenticabili Padre Raimondo e Padre Bernardo; una associazione meritoria (gli amici di PADRE PIO) sempre attivi nell’organizzazione degli eventi:
La mensa della solidarietà che opera con tanto amore per il sostentamento dei bisognosi;
La presenza di un laicato devoto ai valori francescani impegnato in molteplici iniziative;
La presenza significativa, concreta, dialogante dei frati francescani pienamente impegnati nella pastorale comunitaria.
Tutto questo, per decisione del capitolo della Provincia Francescana, verrà chiuso”.
“Tale decisione ingiustificabile – prosegue l’ex sindaco – nel suo dispositivo conclusivo è profondamente dolorosa e triste per tutti quanti noi.
Non è possibile chiudere con un decreto irrazionale un convento, una storia, una presenza attiva ignorando la sensibilità della comunità sangiorgese e gli effetti che si avranno su di essa.
Lo dico con molto rammarico: offende la nostra comunità negli antichi sentimenti religiosi e contribuisce a rendere sempre meno credibili gli organismi preposti alla vita cenobitica.
L’affetto, l’amicizia e il rispetto del magistero religioso dei frati Padre Domenico e Padre Gabriele resteranno sempre nei nostri cuori nonostante tutto.”
Mario Pepe ricorda De Mita: “Rimarrà un Politico esemplare nella storia del nostro Paese”
“Ricordare l’Onorevole De Mita, pensare a De Mita significa non solo riprovare emozioni ed affetti irrobustiti nel tempo e in un dialogo profondo ma anche attualizzare un pensiero di viva modernità ispirato alla storia e alla cultura dei cattolici democratici, agli ideali della dottrina sociale della Chiesa, al notevole contributo istituzionale dei popolari e dei democristiani.
De Mita è e rimarrà un Politico esemplare nella storia del nostro Pese e della Democrazia Cristiana. Insieme ai cittadini e ai tanti amici, lo ricorderò sempre”.
Così Mario Pepe, ex Dc ed ex primo cittadino di San Giorgio Del Sannio.
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