Bucciano, il capitano del Napoli Di Lorenzo riceverà la cittadinanza onoraria

Bucciano, il capitano del Napoli Di Lorenzo riceverà la cittadinanza onoraria

Calcio

Il Capitano del Napoli del terzo scudetto, Giovanni Di Lorenzo, riceverà la cittadinanza onoraria di Bucciano.

Come annunciato dal Sindaco Pasquale Matera, infatti, il papà del Capitano azzurro è originario del centro caudino e la sua famiglia è ancora numerosa nella zona.

Foto: Getty Images

VIDEO – Ceppaloni| Il Pampa Sosa inaugura il Club Napoli “Carmelo Imbriani”

VIDEO – Ceppaloni| Il Pampa Sosa inaugura il Club Napoli “Carmelo Imbriani”

AttualitàDalla Provincia

Pomeriggio dalle grandi emozioni, ieri a Ceppaloni, dove in piazza Carmine Rossi è stato inaugurato il Club Napoli “Carmelo Imbriani”, che prende il nome, chiaramente, dal compianto ex calciatore, tra le altre, di Napoli, appunto, e Benevento.

Tanti i tifosi azzurri e non accorsi, tantissimi i bambini che hanno avuto modo di conoscere la storia di un sannita, di una persona perbene, il cui ricordo è, a dispetto del trascorrere del tempo, indelebile nel cuore di tutti coloro i quali lo hanno conosciuto e di chi ne ha sentito anche solo parlare.

“Vogliamo diffondere il messaggio di Carmelo, un uomo sempre sorridente che non si è arreso alle difficoltà”, confida ai nostri microfoni il presidente del Club, Nino Russo, che per l’occasione ha indossato la maglia numero 19 che rese celebre Imbriani ai tempi del Napoli di Boskov.

Ospite d’onore, l’ex calciatore argentino del Napoli, Roberto Carlos Sosa, che incrociò Imbriani nel lontano 2005, in occasione di un Benevento-Napoli di Serie C1, nella prima stagione dell’era De Laurentiis. Per lui grande accoglienza, soprattutto da parte dei più piccini che hanno avuto modo di fare foto, selfie e di scambiare due battute con l’ex attaccante.

Durante la cerimonia, presentata dal giornalista Alessio Dicuonzo, sono stati consegnati anche dei premi: il primo alla famiglia di Carmelo Imbriani, ritirati dalla mamma e dal papà, premiati anche il presidente della Pro Loco di Ceppaloni, Michele Iacicco, e il socio più anziano del neo nato club, Mario Mignone, di 83 anni.

Prima della cerimonia e del taglio del nastro, è stato osservato un minuto di silenzio in onore del compianto Imbriani.

Ascoltiamo di seguito le interviste al Pampa Sosa, al presidente Nino Russo e al socio-tifoso Mario Mignone.

Domani a Caivano l’inaugurazione del murale realizzato dall’artista beneventano Alessio Santamaria (FOTO)

Domani a Caivano l’inaugurazione del murale realizzato dall’artista beneventano Alessio Santamaria (FOTO)

AttualitàDalla Regione

Sarà inaugurato domani 1° giugno alle ore 20:30 il murale realizzato nella villa comunale “Falcone e Borsellino” di Caivano dall’artista beneventano Alessio Santamaria per celebrare la vittoria del terzo scudetto del Napoli.

L’opera raffigura il logo del Club Napoli Caivano, il golfo e lo stadio di Napoli, il Vesuvio, i tre scudetti e il simbolo della famiglia che si reca allo stadio con tra le mani la bandiera con la scritta ‘DIOS’ in onore di Diego Armando Maradona.

Il murale è stato realizzato su un vecchio muro su cui, nel 2015, dopo la morte di un giovane caivanese Crescenzo Vecchione, era apparsa la scritta “Crescenzo vive”. Scritta in ricordo del trentaduenne morto in un incidente in stradale che è stata riprodotta anche nella parte superiore del murale.

Alessio Santamaria, 29 anni, ha studiato al Liceo Artistico di Benevento conseguendo, successivamente, la laurea presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Specialista nel campo del web design, ha continuato a coltivare la sua passione per il disegno e la pittura realizzando vari murali particolarmente apprezzati nell’area della movida nella città di Benevento. Per questo motivo il Club Napoli di Caivano gli ha commissionato il murale per celebrare la vittoria del terzo scudetto della squadra partenopea.

La longevità degli abitanti del Fortore oggetto di studio dell’Istituto Tumori “Pascale”

La longevità degli abitanti del Fortore oggetto di studio dell’Istituto Tumori “Pascale”

AttualitàDalla Provincia
Sottoscritto ieri l’accordo di collaborazione tra il “Pascale” di Napoli, l’Asl di Benevento e la Comunità Montana del Fortore.

Presso l’aula consiliare del Comune di San Marco dei Cavoti, si è tenuto ieri un evento storico: la formalizzazione definitiva dell’accordo di collaborazione tra l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Pascale” di Napoli, l’Asl di Benevento e la Comunità Montana del Fortore nell’ambito del progetto “A.M.I.C.I.” (Affinità tra Microrganismi e Cancro con Immunità cross-reattiva) allo scopo di valutare l’impatto della risposta anti-microbica sullo sviluppo di patologie neoplastiche.

All’incontro erano presenti il direttore generale del “Pascale” Attilio Bianchi, il direttore generale della Asl Benevento, Gennaro Volpe, il referente scientifico del progetto, dottor Luigi Bonaguro, dirigenti e operatori impegnati nella realizzazione dello stesso, oltre al presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina, la Giunta e i sindaci del comprensorio e il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Bartolomeo in Galdo.

“Abbiamo avuto l’onore – ha dichiarato a margine Zaccaria Spina – di ospitare personalità di una tale levatura e grandissima importanza. La materiale sottoscrizione dell’intesa, dopo l’illustrazione del progetto in termini più tecnici da parte del mio amico e ricercatore dell’Istituto Pascale Luigi Bonaguro (che sarà il responsabile e referente del progetto stesso, ndr) ci rende particolarmente orgogliosi. La longevità degli abitanti del Fortore sta per diventare oggetto di studio e chissà, l’aria salubre che respira nelle nostre zone potrà essere d’aiuto nella lotta contro il cancro.

Noi, insieme ai sindaci del comprensorio che ringrazio, ci impegneremo allo spasimo per mettere a disposizione ogni tipo di risorsa per agevolare prelievi di campioni e per favorire la collaborazione e lo studio degli stessi”.

“Senza dubbio questo potrà diventare un progetto pilota – ha spiegato il direttore generale del Pascale Attilio Bianchi – ed è possibile che torneremo nel Sannio per esplorare altri territori. Desideriamo capire cos’è che consente ad alcuni soggetti di sopravvivere negli anni indenni da tumori. Questo studio genetico potrebbe essere molto utile alla ricerca”.

“In istituto abbiamo identificato una similitudine notevole tra molecole espresse dai tumori e molecole espresse da agenti microbici come virus, batteri o altri. Pertanto – ha sottolineato il dottor Luigi Bonaguro – intendiamo capire se la memoria immunitaria che ognuno di noi ha nei confronti di questi microrganismi ci offre protezione dai tumori.

In queste arre c’è una percentuale molto elevata di soggetti ultranovantenni che studieremo in paragone ai pazienti oncologici, per vedere se troviamo differenze in questa memoria immunitaria che possa suffragare questa ipotesi. Se identifichiamo queste molecole e microrganismi potremmo utilizzarli per sviluppare vaccini in tutta la popolazione”.

“Siamo felici che la Asl di Benevento sia coinvolta in prima persona: gli accertamenti diagnostici – ha precisato infine Gennaro Volpe – si terranno nei nostri poliambulatori e poi saranno inviati al Pascale che seguirà studi e comparazioni. Si tratta di un’iniziativa che si realizza anche e soprattutto grazie al coinvolgimento dei sindaci, che avranno il delicato compito di far comprendere alle popolazioni la valenza di questa indagine”. 

Scudetto Napoli, il sindaco di Benevento Mastella: “Con il Napoli vince la Campania”

Scudetto Napoli, il sindaco di Benevento Mastella: “Con il Napoli vince la Campania”

Calcio

Il Sindaco di Benevento si è voluto congratulare con il Napoli per la vittoria del terzo scudetto della sua storia.

Queste, dunque, il pensiero di Clemente Mastella, affidato al suo profilo Facebook:

Con il Napoli vince la Campania, vince il Sud. Scudetto meritato. Entusiasmo alle stelle. Ricordo il primo Scudetto del Napoli: ero, come dirigente del Napoli, negli spogliatoi. Storica giornata allora, storica anche oggi“.

Scudetto Napoli, le congratulazioni del Benevento Calcio

Scudetto Napoli, le congratulazioni del Benevento Calcio

Benevento CalcioCalcio

Il Benevento non sta vivendo una stagione felicissima ed è con più di un piede in mezzo in Serie C, ma in Campania c’è un’altra squadra può festeggiare.

Il Napoli infatti, con il pareggio della Dacia Arena contro l’Udinese, si è laureato Campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Dopo 33 anni, quindi, gli azzurri sono tornati a conquistare il tanto agognato Scudetto.

La società giallorossa e il Presidente Oreste Vigorito, con una nota ufficiale, si sono congratulate con i partenopei e con il Presidente Aurelio De Laurentiis per il loro successo.

Di seguito, quindi, il comunicato del club sannita:

Il presidente Oreste Vigorito e tutto il Club, si congratulano con il Presidente Aurelio De Laurentiis, con Luciano Spalletti e con tutta la Società Sportiva Calcio Napoli per il meritatissimo trionfo nel campionato di Serie A“.

Foto: Web

Calcio, l’ex Avellino Izzo condannato a 5 anni di reclusione

Calcio, l’ex Avellino Izzo condannato a 5 anni di reclusione

Calcio
Il difensore, ora al Monza, è stato ritenuto colpevole di associazione camorristica e frode sportiva.

Il difensore del Monza Armando Izzo, coinvolto in un caso di calcioscommesse e criminalità organizzata, è stato condannato a cinque anni di reclusione dalla VI sezione penale del Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva.

Il pm di Napoli Maurizio De Marco, nel corso della sua requisitoria, aveva chiesto per il calciatore napoletano 4 anni e 10 mesi.

Condannati anche il cugino di Izzo, Umberto Accurso, (capo del clan della Vinella Grassi di Secondigliano, e Salvatore Russo, ritenuto legato allo stesso clan, entrambi a un anno e mezzo. I fatti per i quali il giocatore napoletano è stato condannato risalgono a quando militava nell’Avellino, in serie B, per una gara del campionato 2013-2014

Valle Caudina, 40enne gravemente ustionato: si indaga

Valle Caudina, 40enne gravemente ustionato: si indaga

CronacaProvincia
L’uomo è ora in prognosi riservata presso il centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli.

E’ stato trasferito presso il centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli, il 40enne di San Martino Valle Caudino, ma originario di Bucciano, che – stando alle prime ricostruzioni – dovrebbe essersi ferito mentre lavorava.

In un primo momento, l’uomo era stato trasportato al San Pio di Benevento; la gravità delle ustioni, però, hanno reso necessario il trasferimento presso il nosocomio partenopeo, dove ora si trova in prognosi riservata.

L’ipotesi dell’incidente sul lavoro è, al momento, solo una delle tante al voglio degli inquirenti, che stanno indagando per rinvenire ulteriori elementi e addivenire all’esatta dinamiche di quanto avvenuto.

Festa scudetto Napoli a Benevento? Il disappunto della Curva Sud: “Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”

Festa scudetto Napoli a Benevento? Il disappunto della Curva Sud: “Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”

Benevento CalcioCalcio

“Abbiamo appreso – si legge nella nota a firma dei gruppi Curva Sud A Modo Nostro, Anni 90, Zona D’Ombra, Teste Matte – tramite gli organi d’informazione che si sta, forse, pensando ad organizzare una festa itinerante per la vittoria dello scudetto del Napoli con gran parte delle città della Campania coinvolte, tra cui Benevento.

Esordiamo nel sottolineare che la vittoria del club azzurro non può fare altro che piacere, così come fa piacere vedere qualsiasi squadra campana ottenere buoni risultati nei tornei in cui milita, siano esse tifoserie amiche o rivali.

In merito alla possibile iniziativa di una festa itinerante, però, esprimiamo tutto il nostro disaccordo. La città di Benevento ha visto festeggiare diverse volte coloro che sostengono la propria fede calcistica in modo rispettoso e composto senza tante moine e soprattutto senza dover organizzare palchi o fissare percorsi prestabiliti per fare una sfilata.

Per questo, riteniamo che, nel rispetto di tutti, le cose debbano continuare ad essere così. Non sappiamo chi suggerisce certe idee (feste organizzate) ma capiremo nei prossimi giorni chi le sosterrà. Si sente tanto parlare di sportività e di equità ma questa decisione ha tutt’altro sapore.

Facciamo i nostri auguri al Napoli ma, Benevento, adesso, deve pensare ad altro.

Dovrebbe metabolizzare una possibile retrocessione e cercare poi di ripartire, garantendo un futuro calcistico al di là della categoria! Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”.

Napoli premia Stella Assange. Cittadinanza onoraria a Julian Assange?

Napoli premia Stella Assange. Cittadinanza onoraria a Julian Assange?

AttualitàDalla Regione

Nella giornata del 27 Aprile, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, a palazzo Serra di Cassano, Stella Assange, moglie dell’editore e giornalista investigativo Julian Assange, riceve il Premio Fonseca, premio promosso anche da Articolo21, dalle mani dell’ex Assessore alla Cultura Nino Daniele, in occasione del festival   del giornalismo indipendente di cui è ideatrice Désirée Klain, che da quasi dieci anni (è nato nel 2015) porta in città grandi protagonisti di battaglie per la libertà di stampa.

Quest’anno la manifestazione detta “Imbavagliati”, come Festival Internazionale di Giornalismo Civile che dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali, vedrà la premiazione di Stella Moris, avvocata e moglie di Julian Assange, che da anni è al fianco del compagno nella difesa della sua libertà e del diritto di cronaca. È stata proprio lei ad annunciarlo su twitter: “Sono molto onorata di ricevere il Premio Pimentel Fonseca a Napoli”.

Il premio le viene dato “per il suo coraggio nel difendere, attraverso il caso di Julian Assange, il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo, testimoniando che vive in lei la stessa ispirazione di Eleonora”, ricordando che Eleonora Pimentel Fonseca è stata patriota napoletana e fondatrice del giornale Monitore Napoletano durante i moti rivoluzionari a Napoli a seguito dei quali fu uccisa il 20 agosto del 1799.

Tra l’altro è significativo che proprio Napoli sia stata la prima città in Italia a deliberare la cittadinanza onoraria ad Assange, iniziativa votata in un Ordine del giorno dello scorso 31 gennaio e con il quale il Consiglio comunale di Napoli ha dato mandato al Sindaco, Gaetano Manfredi, di conferire la cittadinanza onoraria al co-fondatore di WikiLeaks, con il sostegno degli attivisti di “freeassangenapoli”.

Già tantissimi comuni italiani, piccoli e grandi, Napoli il più grande, hanno votato per il conferimento della cittadinanza o dell’asilo politico per Julian Assange, ma hanno anche deciso di fare pressioni sul Ministero degli Esteri italiano, affinchè intervenga  sulle autorità statunitensi e britanniche, per il rilascio di Assange. Esiste un gruppo dal nome FREE ASSANGE, che ha stilato una mappa di questi comuni.

Lunga e complessa la vicenda che ha coinvolto Julian Assange, giornalista, programmatore e attivista australiano che nel 2006 ha contribuito alla fondazione di WikiLeaks, organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto e poi li carica sul proprio sito web.

Dal 2010 si trova in stato di arresto quando, in seguito ad un mandato di cattura europeo, si presenta spontaneamente negli uffici di Scotland Yard. L’accusa nei suoi confronti era di aver hackerato una password e di aver diffuso documenti riservati relativi a crimini di guerra – secretati – commessi dagli USA e dal Regno Unito in Iraq ed in Afghanistan, oltre alle schede dei detenuti di Guantanamo.

Per sette anni egli è rimasto rinchiuso in una piccola casa di Londra dove si era rifugiato a seguito di una richiesta di estradizione da parte della Svezia per ipotetici abusi sessuali, denuncia poi archiviata. Successivamente egli è rimasto rifugiato nella sede diplomatica dell’Ecuador, fino al 2019, quando il paese dell’America meridionale ha revocato la sua protezione.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti afferma che Assange ha violato la Computer Fraud and Abuse Act ( CFAA), la prima legge contro gli hacker e le violazioni informatiche, ma l’atto di accusa non è relativo alla pubblicazione dei documenti secretati, ma al modo in cui egli li ha avuti, non per il suo lavoro giornalistico, dicono le autorità americane, ma per la sua presunta collaborazione con l’allora soldato Bradley Manning (oggi Chelsea Manning) che ha hackerato  una password, per introdursi nei sistemi informatici governativi e sottrarre dei documenti che ha poi passato ad Assange.

La ex militare Manning fu condannata, per aver trafugato i documenti ed hackerato la password, a 35 anni di carcere di cui ella ha scontato solo sette, infatti nel 2017, l’allora Presidente Barack Obama, gli ha concesso la grazia.

La colpa di Assange quale sarebbe dunque? Se è vero che “i giornalisti pubblicano materiale raccolto dalle fonti, ma non aiutano le fonti a forzare le serrature delle casseforti che contengono quelle informazioni”, come afferma Katie Benner del New York Times, è dunque la pubblicazione di documenti secretati la ragione per cui Assange è bollato negli States come “nemico pubblico”, è dunque il suo lavoro di informazione che dà fastidio, contrariamente a quanto affermano le autorità americane.

Per questo motivo il mondo si spacca sull’accusa ad Assange, il suo lavoro, per tantissimi, ha contribuito alla informazione nell’interesse pubblico e la punizione di tale attività rappresenterebbe un pericoloso precedente per tutti giornalisti, anche in futuro.

 Anche la Gran Bretagna è in difficoltà in quanto sa di dover garantire , secondo le leggi britanniche, il contributo di Assange al giornalismo per cui, l’accusa di violazione dell’Espionage Act, per aver fatto conoscere documenti segreti del Pentagono relativi a crimini di guerra in Iraq e Afghanistan, risulta artificiosa e pericolosa per tutta la informazione che, al contrario, quasi sentinella del diritto democratico e civile  di conoscere i fatti, ha il dovere di pubblicare informazioni scomode al potere.

La speranza dunque che Assange torni libero e magari possa tornare alla pubblicazione di fatti che mettono in difficoltà chi vorrebbe tenerli nascosti per ragioni politiche, è sempre viva, anche perché la sua condanna sarebbe un pericolosissimo precedente per chi vuole “mettere il naso” nei misteri del potere e nelle trame segrete delle guerre.

Per tutti questi motivi Stella Assange viene premiata con il Premio Fonseca, quasi emblema dello stesso coraggio con cui Eleonora Fonseca de Pimintel, l’intellettuale rivoluzionaria napoletana, difese con la vita le ragioni della Repubblica napoletana del 1799 con il suo Monitore napoletano, giornale ufficiale della Repubblica, contro l’oscurantismo e la repressione che tornò a Napoli con il Cardinale Fabrizio Ruffo, a cui Ferdinando IV re borbone aveva dato ampi poteri, con le sue truppe sanfediste.

Noi non possiamo essere i sanfedisti di un uomo che ha avuto la sola colpa di informare la gente sui gravi  errori  della politica, perché  tacere e nascondere la verità è la pratica che rende il popolo schiavo e servo e la stampa, da bravo guardiano,  non può e non deve consentire che ciò avvenga.