Montesarchio, accusato di aver violentato la figlia: 47enne respinge le accuse e fornisce la propria versione dei fatti

Montesarchio, accusato di aver violentato la figlia: 47enne respinge le accuse e fornisce la propria versione dei fatti

CronacaProvincia

Si è tenuto dinanzi al GIP di Benevento, Dott.ssa Camerlengo, l’interrogatorio di garanzia del quarantasettenne di Montesarchio accusato di presunte violenze sessuali perpetrate a danno della figlia, difeso dagli avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio.

L’indagato ha scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere e, durante l’interrogatorio, ha fornito la propria versione dei fatti, negando ogni addebito e fornendo interessanti elementi a confutazione della tesi accusatoria, che ha respinto decisamente.

Crimini ambientali, siglato protocollo d’intesa tra le Procure di Avellino e Benevento

Crimini ambientali, siglato protocollo d’intesa tra le Procure di Avellino e Benevento

AttualitàBenevento Città

È stato siglato in data odierna un protocollo d’intesa tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per potenziare il contrasto ai crimini ambientali derivanti da fenomeni di illeciti sversamenti di reflui urbani e industriali nei corpi idrici superficiali e nelle falde acquifere relative.

La collaborazione tra le due Procure rappresenta uno strumento fondamentale per un più efficace controllo dei territori di rispettiva competenza attraversati dai medesimi corsi d’acqua e segnatamente i fiumi Isclero, Sabato e Calore.

Obiettivo del protocollo è quello, quindi, di modulare più efficacemente le proprie attività investigative e giudiziarie – anche con riferimento al corretto funzionamento delle stazioni depurative insistenti sul territorio, i cui scarichi recapitano nei predetti corpi idrici principali – mediante l’adozione di medesime metodologie e l’impiego della medesima polizia giudiziaria, con comunicazione e scambio reciproco degli esiti investigativi, anche al fine di concordare le più opportune azioni comuni.

Procura di Benevento e Carabinieri Forestali: seconda giornata di studio sui reati ambientali

Procura di Benevento e Carabinieri Forestali: seconda giornata di studio sui reati ambientali

AttualitàDalla Regione
Nell’aula udienze del Giudice di Pace di Ariano Irpino si parlerà di Tutela delle acque dagli inquinamenti e reati urbanistico-edilizi.

Si terrà il prossimo 18 maggio presso l’Aula udienze del Giudice di Pace di Ariano Irpino la seconda giornata di aggiornamento sulle tecniche di polizia giudiziaria forestale ed ambientale rivolte ai Carabinieri della Tutela Forestale.

All’iniziativa promossa dal Procuratore Capo di Benevento Dottor Aldo Policastro e dal Generale di Brigata Ciro Lungo parteciperà il Comandante Provinciale di Avellino, i Comandanti dei Gruppi Carabinieri Forestale e dei NIPAAF di Benevento e Avellino, delle Compagnie e di alcune Stazioni Carabinieri Forestale della provincia di Avellino operanti nell’ambito del circondario della Procura di Benevento e delle Stazioni Carabinieri Forestale della provincia del Sannio.

Per l’occasione interverranno i Sostituti Procuratori competenti nei reati in materia ambientale tra cui Giulio Barbato, Assunta Tillo, Patrizia Filomena Rosa e Francesco Sansobrino.

Gli incontri costituiscono un’occasione importante per fare il punto sugli ultimi orientamenti giurisprudenziali in materia di tutela dagli inquinamenti delle matrici ambientali acque, suolo, aria ed habitat protetti anche alla luce delle recenti modifiche alla Carta apportate dalla legge costituzionale 11 febbraio 2022 n.1, nonché per approfondire le procedure di accertamento e contrasto ai reati in materia urbanistica, tutela delle acque dagli inquinamenti e bonifica dei siti inquinati alla luce delle nuove linee guida emanate dalla Procura.

Le giornate di studio costituiscono una tangibile testimonianza del costante impegno rivolto dalla Procura di Benevento e dall’Arma dei Carabinieri nella tutela delle importanti risorse ambientali e agroalimentari del territorio del Sannio, dell’Arianese e della Baronia.

Procura di Benevento e Carabinieri Forestali insieme nella lotta ai reati ambientali

Procura di Benevento e Carabinieri Forestali insieme nella lotta ai reati ambientali

Eventi
Organizzate giornate di studio per elevare il contrasto alle gestioni illecite di rifiuti, inquinamenti, incendi boschivi ed abusivismo.

Fortemente voluto dal Procuratore Capo di Benevento Dottor Aldo Policastro e dal Generale di Brigata Ciro Lungo Comandante della Regione Carabinieri forestali Campania, domani 10 maggio si terrà presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento la prima di due giornate di aggiornamento sulle tecniche di polizia giudiziaria forestale ed ambientale rivolte ai Carabinieri della Tutela Forestale. La seconda si terrà il 18 maggio presso il Giudice di Pace di Ariano Irpino.

All’incontro parteciperanno il Comandante Provinciale Col. Germano Passafiume, i Comandanti del Reparto Operativo e Nucleo Investigativo, i Comandanti dei Gruppi Carabinieri Forestale di Benevento e Avellino, i Comandanti delle Compagnie Carabinieri di Benevento, Montesarchio, Cerreto Sannita e San Bartolomeo in Galdo con i rispettivi Comandanti del N.O.R.M., alcuni Comandati di stazione Carabinieri del Provinciale di Benevento,  le Stazioni Carabinieri Forestale della provincia del Sannio e di alcune Stazioni della provincia di Avellino operanti nell’ambito del circondario della Procura di Benevento.

Per l’occasione interverranno i sostituti procuratori competenti nei reati in materia ambientale tra cui Assunta Tillo e Patrizia Filomena Rosa, Francesco Sansobrino e Giulio Barbato nonché il Prof. Claudio Colombo professore ordinario di pedologia all’Università di Campobasso che interverrà sulla tematica della tutela dei boschi urbani e l’importanza del verde in città.

Gli incontri costituiscono un’occasione importante per fare il punto sugli ultimi orientamenti giurisprudenziali in materia di tutela dagli inquinamenti delle matrici ambientali acque, suolo, habitat ed aria anche alla luce delle recenti modifiche alla Carta apportate dalla legge costituzionale 11 febbraio 2022 n.1, nonché per approfondire le procedure di accertamento e contrasto ai reati in materia urbanistica, tutela delle acque dagli inquinamenti e bonifica dei siti inquinati alla luce delle nuove linee guida emanate dalla Procura.

Le giornate di studio costituiscono una tangibile testimonianza del costante impegno rivolto dalla Procura di Benevento e dall’Arma dei Carabinieri nel contrasto ai reati ambientali nel territorio del Sannio, così ricco di bellezze naturali e che tocca ben 3 Parchi Regionali, tra cui quello del Taburno Camposauro recentemente candidato a diventare Global Geo Park patrimonio dell’Unesco.

Ricatto sessuale a 25enne per totale di 9.000euro:   27enne agli arresti domiciliari

Ricatto sessuale a 25enne per totale di 9.000euro: 27enne agli arresti domiciliari

CronacaRegione

A seguito di una mirata ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Zungoli (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di una ventisettenne di Villanova del Battista attinta da gravi indizi di colpevolezza in ordine al grave delitto di estorsione continuata in concorso.

Le indagini, iniziate nel dicembre del 2020 e conclusesi nel mese di luglio 2021, hanno consentito di accertare gravi indizi a carico della destinataria del provvedimento cautelare, in ordine alla continuata attività di estorsione perpetrata nei confronti di una venticinquenne: la donna, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con la minaccia di diffondere un video che vedeva protagonista la vittima nell’atto di avere un rapporto sessuale,  costringeva quest’ultima a darle somme di denaro, a più riprese, in contanti e in parte attraverso ricarica Postepay.

L’ingiusto profitto ammonta a circa € 9.000,00.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell’indagata, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il provvedimento eseguito oggi è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi i mezzi di impugnazione e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini preliminari e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

Ventenne accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti

Ventenne accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti

CronacaRegione
Il giovane è stato trovato in possesso di 80 grammi di hashish e materiale utile per il confezionamento delle dosi.

ARIANO IRPINO.Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”: è questa l’accusa di cui dovrà rispondere un ventenne di Ariano Irpino, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia.

Il giovane, all’esito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 80 grammi di hashish e materiale utile per il confezionamento delle dosi.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e il ventenne -presunto innocente fino a sentenza definitiva- su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Benevento| Ritrovato dipinto di San Gennaro rubato circa 50 anni fa

Benevento| Ritrovato dipinto di San Gennaro rubato circa 50 anni fa

BeneventoCronaca
L’affidamento dell’opera, attribuibile molto probabilmente al maestro Giuseppe d’Arena, è stato disposto in favore della Diocesi di Benevento.

La Procura di Benevento ha disposto l’affidamento in custodia giudiziale, con facoltà d’uso, di un dipinto del XVII-XVIII secolo, olio su tela, raffigurante San Gennaro, attribuibile molto probabilmente al maestro Giuseppe d’Arena, trafugato illecitamente tra il novembre del 1969 e gennaio del 1970 da abitazione privata sita in San Lupo (BN), sequestrato in Malta, in esecuzione di un Ordine Europeo d’Indagine in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria dello Stato di Malta, in seguito ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento e svolte dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine.

L’affidamento è stato disposto in favore dell’Arcivescovo della Arcidiocesi di Benevento, S.E.R. Mons. Felice Accrocca.

L’esecuzione del suddetto provvedimento, a cura dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma e di Udine, delegati dalla Procura della Repubblica di Benevento, avverrà il 4 aprile.

Foto di repertorio

Viola il divieto di avvicinamento e minaccia la moglie: 63enne beneventano agli arresti domiciliari

Viola il divieto di avvicinamento e minaccia la moglie: 63enne beneventano agli arresti domiciliari

BeneventoCronaca

All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, personale della Squadra Mobile della Questura di Benevento, questo pomeriggio, ha dato esecuzione alla sostituzione della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con quella più afflittiva degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice monocratico del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 63enne di Benevento, già gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.

Le ulteriori indagini venivano avviate a seguito di una nuova denuncia-querela sporta dalla parte offesa, la quale riferiva di essere stata avvicinata, inseguita e minacciata dall’ex marito che – di fatto – si era quindi reso responsabile della violazione del divieto di avvicinamento.

Alla luce di tutto ciò, il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso il provvedimento applicativo della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’indagato, aggravando la precedente misura, ritenendo la misura in atto non più idonea a salvaguardare le esigenze di tutela del caso concreto.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è allo stato imputato e, quindi, presunto innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate: divieto di avvicinamento per 29enne sannita

Maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate: divieto di avvicinamento per 29enne sannita

BeneventoCronaca

A seguito di una mirata e articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, gli agenti della Squadra Mobile della locale Questura, nel primo pomeriggio di oggi, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 29enne del capoluogo sannita, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia-querela sporta dalla compagna convivente dell’uomo, la quale ha riferito di essere vittima di abituali maltrattamenti da parte del compagno,  il quale, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’ha più volte percossa con violenza, con calci, schiaffi e pugni e offesa con epiteti ingiuriosi; tra i numerosi episodi l’indagato, in un alcune occasioni, l’ha minacciata con un coltello, in un altro episodio le ha stretto le mani al collo ed una volta ha lanciato all’indirizzo della vittima un paio di forbici, colpendola al quadricipide destro.

L’attività di indagine ha permesso così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 29enne, e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, ha messo il provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, ritenuta proporzionata alla gravità del fatto nonché idonea a prevenire il rischio di recidive a carico dell’indagato in relazione alla sua indole aggressiva, capace di manifestarsi in azioni di allarmante pericolosità.

Appalti truccati in Provincia. “La politica voleva la sua parte”: messo in piedi un articolato e complesso sistema corruttivo

Appalti truccati in Provincia. “La politica voleva la sua parte”: messo in piedi un articolato e complesso sistema corruttivo

BeneventoCronaca
Fondamentale, a detta degli inquirenti, la denuncia di un funzionario a cui era stata recapitata una cartellina con dentro 1000 euro in contanti.

Un articolato e complesso sistema corruttivo che vedeva protagonisti funzionari, dirigenti, politici e imprenditori sanniti e della Provincia di Caserta. Questo il quadro rappresentato dal Procuratore Capo della Procura di Benevento, dott. Aldo Policastro, nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso gli Uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, in via Meomartini.

In questo collaudato e sofisticato sistema, ideato e organizzato principalmente dal settore tecnico della Provincia, anche la politica ha chiesto la sua parte”, ha dichiarato il Procuratore, che ha sottolineato come non sia stato semplice decodificare tutte le modalità con le quali gli indagati stringeva accordi. “Ricorrevano a strette di mano, ammiccamenti per stringere accordi finalizzati alla spartizione illecita di appalti pubblici. Dobbiamo ringraziare il funzionario pubblico che con la sua denuncia ha permesso di dare avvio alle indagini e di smascherare questo sistema che la politica faceva passare come collaudato“, ha concluso il Procuratore Dott. Policastro.

La complessità delle indagini, durate ben due anni, è stata confermata anche dai militari presenti alla conferenza stampa, il Colonnello Alfredo Zerella e il Colonnello Germano Passafiore, che hanno fornito ulteriori dettagli circa l’operazione che ha portato all’emissioni di ben otto misure cautelari personali, ivi compresa quella che ha riguardato il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria (leggi QUI).

L’indagine ha avuto avvio nel febbraio 2019 – afferma il Colonnello Alfredo Zerellaa seguito della denuncia di un funzionario della Provincia di Benevento rimasto vittima di un tentativo di corruzione. La donna, in una cartellina consegnatagli, rinveniva la somma di 1000 euro. La sua denuncia è stata fondamentale“, ha sottolineato il Colonnello.

L’indagine – ha proseguito il Colonnello Zerella – è stata particolarmente complessa perché bisognava capire meccanismi collaudati, utilizzati per assegnare gli appalti. Il pagamento della corruzione avveniva secondo diverse modalità: con denaro contante, attraverso il pagamento di fatture di operazioni inesistenti o per il tramite di affidamento di lavori. Spesso – ha continuato – i corruttori erano ben consapevoli delle regole del gioco. E’ capitato, infatti, che il corruttore dicesse al corrotto: Il 10% non di nega a nessuno ma con il 20% non riusciamo ad andare avanti“.

Era quella la percentuale, difatti, chiesta dal sistema: un 10% subito e un 10% in un secondo momento, anche per il tramite di pagamento di fatture per operazioni inesistenti.

Il sistema, come spiegato nell’odierna conferenza stampa, era abbastanza sofisticato, non lasciando nulla o quasi al caso: spesso i protagonisti, da un appalto all’altro, si cambiavano i ruoli. Poteva capitare, come è stato spiegato, che quello che prima vestiva i panni dell’intermediario, nell’operazione successiva e relativa a un’altra gara di appalto, assumesse le vesti di privato corruttore.

Alcune volte, per depistare, veniva utilizzata una sorta di ditta prestanome. Lo schema era il seguente: la ditta risultante vincitrice dell’appalto non era quella “portata” dal “tavolo tecnico” organizzato dal sistema, bensì una “ditta amica”. Un artificio necessario per cercare di rendere più complessa una eventuale – che poi c’è stata – attività di indagine, tesa a verificare collegamenti e comportamenti illeciti.

In totale sono stati 23 gli appalti attenzionati dagli inquirenti: di 11 sono stati acquisiti importanti elementi probatori; 58 milioni il totale del valore degli appalti. Centomila euro (100.000,00€), il quantum del denaro oggetto dei sequestri effettuati a margine dell’operazione.

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