Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a firma della Rete Sociale.
“Procede lento come una lumaca il trasloco del centro di salute mentale di Puglianello dalla sede provvisoria alla nuova struttura rinnovata. Dopo 7 anni di lavori, infatti, in cui i pazienti si sono dovuti adattare a uno spazio angusto e del tutto inadatto a fronteggiare il disagio psichico, ora che sembrava quasi fatta, manca ancora il telefono, internet e gli arredi idonei ad accogliere i pazienti. Ma ritardi a parte, ciò che ci preme segnalare è che nel frattempo il sindaco Rubano continua con le procedure di esproprio per il progetto della strada che collega piazza Mongillo con via Aquara: è del 12 luglio 2024, infatti, la delibera con la quale il Comune paga l’80% degli espropri per la strada per mezzi pesanti che passeranno proprio sotto le finestre del Centro di salute mentale, radendo al suolo il giardino e tutte le migliorie realizzate dalla ditta aggiudicataria. Chi pagherà i danni? Per capire in che razza di pasticcio si è cacciato il Comune di Puglianello ecco ciò che abbiamo scoperto facendo “l’accesso agli atti”.
Con il permesso a costruire del 28 giugno 2019, il Comune di Puglianello autorizzava l’allora direttore generale della Asl, Picker, all’intervento di demolizione e ricostruzione del centro di salute mentale e alla sistemazione esterna a giardino fino alle sponde del ruscello: sistemazione che è valsa un maggior punteggio alla ditta vincitrice perché per i pazienti psichiatrici quell’area è VITALE per le attività di recupero. Tutto questo, dunque, il Comune lo sapeva bene visto che a giugno 2019 lo ha autorizzato. Ciononostante decide da fare passare una strada per i mezzi agricoli (con relativi miasmi dovuti al concime trasportato) e per i mezzi pesanti (con relativo inquinamento acustico) proprio sotto le finestre di quella struttura sanitaria: perché? Come mai ha dimenticato di aver concesso il permesso a costruire all’ASL: una struttura di interesse per la sanità pubblica che ha bisogno di spazi esterni per riabilitare i pazienti? Pensava forse che questi sarebbero rimasti rinchiusi dentro quelle quattro mura senza protestare? E in ogni caso, come mai è stato approvato un progetto senza valutare possibili soluzioni alternative, per un imprecisato “interesse pubblico” di certo non superiore a quello sanitario rappresentato dall’ASL? Anche perché le soluzioni alternative al progetto del Comune ci sono e sono di gran lunga migliori sotto il profilo del rapporto costi/benefici: per esempio, non avrebbero reso necessario nessun esproprio risparmiando, così, più di 100.000 euro. Invece il progetto comunale comporterà lo spreco di risorse pubbliche impiegate dall’Azienda sanitaria per le migliorie apportate al fondo.
E a proposito di espropri: quest’ultima delibera di luglio 2024 – con cui il Comune consolida la procedura pagando l’80% degli espropri – anziché fare chiarezza, sembra alimentare le ambiguità. Rispetto alla delibera del 22 febbraio 2024, infatti, in cui faceva l’elenco di tutte le “ditte” espropriate (sia con esproprio bonario che forzato) per un ammontare di 110.232 euro, in questa ultima determina mancano due particelle: proprio quella della Asl (foglio 9 particella 783) e quella di due proprietari che risiedono all’estero, Geraci Clementina e Vittorio (foglio 9 particella 519). Perché? Forse perché si spera in una soluzione “bonaria” del problema (senza, però, cambiare il progetto) per non aprire un contenzioso? Ma oggi le foto esterne del Centro di Salute Mentale denunciano sia il danno economico che quello urbanistico: cioè, l’area sistemata a giardino che con la strada vai a distruggere. E chi pagherà i danni all’erario pubblico e ai pazienti della salute mentale?”.
Mercoledì 10 luglio 2024, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme (BN), ospita l’incontro dal titolo “Social network e salute mentale. Potenzialità e danni dell’iperconnessione”.
Introduce Maria Teresa Imparato, presidente della Fondazione Gerardino Romano ETS, partecipano Felice Casucci, assessore alla Semplificazione amministrativa e al Turismo della Regione Campania, e Gerardo Casucci, rinomato neurologo nonché vicepresidente Confindustria di Benevento.
Ormai da tempo viviamo in una società dominata da tecnologie user-driven, dove nulla sfugge all’iperconnessione generata da smartphone e da altri dispositivi mobili. Una collettività multi-head, in cui internet e i social network sono considerati gli strumenti essenziali per informarsi, divertirsi e soddisfare il bisogno di relazionarsi con gli altri. Ed è per questo che la nostra esistenza, da quando la trascorriamo a fissare schermi e a premere tasti, assomiglia sempre più ad una pericolosa dipendenza. S’impone, quindi, una riflessione. Anzi, più di una. Siamo sicuri di saper gestire il cosiddetto “tempo di utilizzo” e il perenne “stato online”? Di riuscire a frenare l’impulso allo scrolling appena svegli? Siamo realmente consapevoli delle potenzialità e degli effettivi rischi legati alla iperconnessione? Ma soprattutto, cosa possiamo imparare dall’uso smodato di reti sociali virtuali?
L’incontro con il prof. Gerardo Casucci ci aiuterà a comprendere meglio quali sono gli aspetti positivi e negativi delle app più utilizzate dagli internauti, a discernere bene se c’è più giovamento o danno per la nostra salute mentale, a stimolare un utilizzo più attento e meno ossessivo di certe piattaforme, limitandone l’abuso in virtù della considerazione che un mondo senza interconnessione non sembra essere più configurabile.
Gerardo Casucci, neurologo, è responsabile della U.O.C. di medicina interna della Casa di Cura San Francescodi Telese Terme (BN), di cui è anche presidente e amministratore delegato. È vicepresidente di Confindustria Benevento con delega alla Sanità. È responsabile scientifico dell’A.S.C. (Associazione per una Scuola delle Cefalee), componente del consiglio direttivo e presidente eletto di ANICERF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee), socio fondatore e consigliere di amministrazione della FICEF (Fondazione Italiana Cefalee) e professore a contratto di UNIMOL, Università del Molise.
Felice Casucci, professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università degli Studi del Sannio, dove insegna Diritto Doganale Europeo e Comparato e, primo in Italia dal 2008, Diritto e Letteratura. È stato direttore del Dipartimento “Persona, Mercato e Istituzioni” presso la medesima Università. È direttore delle riviste scientifiche Annuario di diritto comparato e di studi legislativi e Il Diritto dell’Agricoltura. È direttore della collana editoriale di “Diritto e Letteratura”. Ricopre il ruolo di Assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania.
Maria Teresa Imparato, dirigente scolastico, adora l’arte, la musica e la letteratura, con un debole per William Shakespeare. È presidente della Fondazione Gerardino Romano dal novembre 2020. Sportiva per vocazione, maratoneta per passione, ama particolarmente correre a perdifiato tra i vigneti del Sannio.
La situazione della Salute Mentale nel Sannio è diventata insostenibile per una serie di criticità gravissime che richiedono rapidi e improcrastinabili interventi, a partire dalla nomina del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale quale organo di vertice con responsabilità dell’ organizzazione, senza il quale è impossibile gestire un servizio in grado di tutelare la salute dei malati psichici: sia sul territorio che in altri particolari contesti come il carcere.
Soprattutto in un momento in cui – anche a causa della pandemia – la salute mentale è diventata un’emergenza: perché il numero dei sofferenti psichici ha avuto un’impennata senza precedenti, perfino fra i giovanissimi.
Viceversa, il servizio a Benevento e provincia, invece di essere potenziato è stato ridimensionato al punto che viene da chiedersi se l’ASL sia in grado di garantire i diritti di assistenza e cura ai malati psichici.
Per rispondere a questo interrogativo la “Rete Sociale” – in qualità di associazione di familiari dei sofferenti psichici – ha indetto la conferenza stampa di venerdì prossimo per rendere nota, con documenti e testimonianze, la situazione sul territorio, nonché nel carcere di Benevento, con il contributo di Samuele Ciambriello, presente all’incontro quale Garante della Campania dei diritti dei Detenuti.