Benevento, Letizia: “Forte impatto di Cannavaro, dobbiamo cambiare atteggiamento”

Benevento, Letizia: “Forte impatto di Cannavaro, dobbiamo cambiare atteggiamento”

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Il Capitano del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport, commentando così l’arrivo di Fabio Cannavaro.

Queste, dunque, le parole di Gaetano Letizia sul nuovo tecnico:

SULL’ARRIVO DI CANNAVARO: “L’impatto è stato forte. Ha detto che per prima cosa dobbiamo divertirci perché vuole lavorare in armonia con tutti. E ovviamente vuole vincere. Eravamo giù di morale per l’esonero di Caserta. Quando succedono queste cose è un fallimento per tutti”

SULLA CONDIZIONE FISICA DELLA SQUADRA: “Abbiamo giocatori che non giocavano da un po’ come Schiattarella, Simy e Ciano. Cannavaro ha assicurato che metterà tutti a posto nel più breve tempo possibile”.

SULLE CARATTERSTICHE DEL NUOVO TECNICO: “Il mister ha usato tre parole: felicità, sorrisi e lavoro. È una persona stabile, tranquilla e equilibrata. Non abbiamo ancora provato nulla tatticamente. Dobbiamo affrontare gli avversari con un altro piglio. Siamo un gruppo sano”.

Corini “lancia” il Benevento: “Grande mercato…”

Corini “lancia” il Benevento: “Grande mercato…”

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Il tecnico del Palermo ha parlato così delle ambizioni del club rosanero, facendo anche riferimento alle altre big di Serie B.

Queste, dunque, le parole di Eugenio Corini a La Gazzetta dello Sport:

SUL SUO STILE DI GIOCO: “Mi piace attuare un gioco dove i calciatori si muovono per creare spazi. Uscire con la palla al piede e attaccare con tanti uomini. Posso giocare sia a tre che a quattro dietro”.

SULLA SERIE B: “La Serie B è molto competitiva con club con grande storia e budget e grandi aspettative. Favorite? Dico Genoa, Cagliari, Parma, ma anche Benevento, Pisa e Como per il grande mercato. Playoff? Una partita alla volta”.

Cannavaro, uno staff “Real” per il suo Benevento

Cannavaro, uno staff “Real” per il suo Benevento

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E’ stata una delle sue prime e poche richieste: Fabio Cannavaro, nuovo tecnico del Benevento, ha voluto fortemente al suo fianco in questa nuova avventura il suo staff storico. Parliamo di nomi di professionisti eccellenti che collaboreranno con il tecnico nel Sannio. Tra i membri del suo entourage ci sono, infatti, suo fratello Paolo in qualità di vice-allenatore, Francesco Troise come collaboratore tecnico, il preparatore atletico Jordi Garcia e il preparatore dei portieri Patrizio Franco Cotugno.

Il nuovo tecnico giallorosso non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Da calciatore, infatti, Fabio Cannavaro ha vinto in Italia e all’estero. Nella penisola ha conquistato due Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana con il Parma, e sempre con gli emiliani ha vinto l’ultima Coppa Uefa di un club italiano nel 1999. Dopo aver alzato nel cielo azzurro di Berlino la Coppa del Mondo nel 2006 ha conquistato anche il Pallone d’Oro, uno dei tre difensori della storia a riuscirci. Trasferitosi in Spagna, al Real Madrid, tra le fila dei galacticos ha vinto due campionati iberici ed una Supercoppa Spagnola. Da allenatore, invece, sono tre i trofei conquistati, tutti in Cina. Alla guida del Tianjin Quanjian ha vinto la Serie B del Sol Levante per poi arrivare terzo nel campionato cinese l’anno successivo, mentre con il Guangzhou Evergrande, la Supercoppa di Cina nel 2018 ed il campionato l’anno seguente, collezionando anche due secondi posti e raggiungendo la semifinale della Champions League asiatica.

Anche il vice-allenatore della Strega, Paolo Cannavaro, ha una storia ed una carriera note a tutti. Cresciuto nelle giovanili del Napoli ad appena 18 anni, nel 1999, raggiunge il fratello Fabio al Parma ma non riesce a conquistare un posto da titolare. Dopo una stagione in prestito al Verona e tanta panchina tra le fila degli emiliani, nel 2006 Cannavaro torna al Napoli. Diventato Capitano, nel 2012 conquista una Coppa Italia con i partenopei ma dirà addio ai colori azzurri due anni più tardi. Paolo chiude la sua carriera da calciatore al Sassuolo nel 2017 e, l’anno successivo, raggiunge suo fratello Fabio in Cina in qualità di collaboratore tecnico.

Il collaboratore tecnico di Cannavaro sarà il 50enne Francesco “Ciccio” Troise, anche lui ex calciatore. Dopo aver allenato varie stagioni tra Eccellenza e Serie D, nel 2013 arriva la chiamata dal Chievo Verona con Giuseppe Sannino. Nello stesso anno seguì lo staff prima al Watford, nella Championship inglese, e poi al Catania proprio come collaboratore tecnico. Dal 2015 fa parte dell’entourage di Fabio Cannavaro ed ha seguito il Campione del Mondo 2006 in Cina ed Arabia Saudita, per poi arrivare nel Sannio.

Il nuovo preparatore atletico della Strega sarà invece Jordi Garcia. Lo spagnolo, ex Real Madrid e Barcellona, ha collaborato con allenatori del calibro di Unay Emery all’Almeria e Quique Sánchez Flores all’Atlético Madrid prima ed all’Al-Ahli poi. Dal 2015 ha fatto parte dello staff di Fabio Cannavaro nel corso della sua prima esperienza al Guangzhou Evergrande e poi anche al Tianjin Quanjian. Da luglio a novembre 2021, infine, ha collaborato in Inghilterra al Watford con Claudio Ranieri, e per un breve periodo anche in Italia, nell’Udinese della famiglia Pozzo.

Il “nuovo” preparatore dei portieri, infine, è una vecchia conoscenza del Benevento e di Benevento. Sarà Patrizio Franco Cotugno, infatti, a ricoprire tale ruolo, estremo difensore giallorosso in Serie C nell’1985/86 ritiratosi nel 2004. Dopo aver lavorato con Foggia, Marcianise, Cavese, Nocerina ed Ischia ha raggiunto il Pallone d’Oro 2006 in Cina.

Serie B, Buffon scherza: “I playoff con Grosso, Inzaghi e Cannavaro giochiamoli a Berlino”

Serie B, Buffon scherza: “I playoff con Grosso, Inzaghi e Cannavaro giochiamoli a Berlino”

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L’estremo difensore del Parma ha scherzato così sull’approdo dell’ex compagno e Campione del Mondo 2006 Fabio Cannavaro sulla panchina del Benevento.

Quest’anno, infatti, saranno ben quattro i vincitori della vincente avventura in Germania presenti in Serie B. Oltre a Gianluigi Buffon, l’unico in attività, ed il sopra citato Cannavaro, Fabio Grosso è seduto sulla panchina del Frosinone e Filippo Inzaghi su quella della Reggina.

Queste, quindi, le parole di Gianluigi Buffon nel corso del Festival dello Sport tenutosi a Trento:

“Farò una proposta al Presidente Balata. Se dovessimo andare ai play off io con il Parma, il Frosinone con Grosso, la Reggina con Inzaghi e il Benevento con Cannavaro, sarebbe bello un quadrangolare a Berlino e giocarci la conquista della Serie A”. 

Foto: Getty Images

Cannavaro: “Mi diverto solo quando vinco, voglio una squadra offensiva”

Cannavaro: “Mi diverto solo quando vinco, voglio una squadra offensiva”

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Giornata di presentazione ieri per il nuovo tecnico del Benevento, Fabio Cannavaro. L’ex difensore, Campione del Mondo e Pallone d’Oro nel 2006, dopo il cerimoniale e le foto di rito con la maglia giallorossa, si è intrattenuto con i media presenti.

E’ stata, quindi, ieri anche l’occasione per cominciare a capire quali siano le idee di gioco che il tecnico vorrà introdurre in questa sua prima avventura in Italia, dopo gli anni in Cina.

Un Cannavaro che ci ha tenuto, a tal proposito, a ricordare che non è alla prima panchina ma che allena dall’ormai ben lontano 2015, sebbene non abbia, prima d’ora, ancora avuto esperienze nei nostri campionati.

Ascoltiamo le parole del nuovo tecnico giallorosso ai microfoni del direttore, Gerardo De Ioanni:

Paolo Cannavaro: “Qui c’è un’ottima cultura del lavoro, Imbriani mi lega a questo posto”

Paolo Cannavaro: “Qui c’è un’ottima cultura del lavoro, Imbriani mi lega a questo posto”

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Il fratello del nuovo tecnico del Benevento, nonché vice-allenatore della Strega ed ex calciatore, ha commentato così l’arrivo nel Sannio.

Di seguito, dunque, le parole di Paolo Cannavaro ai microfoni di Ottochannel al termine della conferenza di questo pomeriggio:

SULL’APPRODO NEL SANNIO: “Il rapporto con Pasquale Foggia è stato e dovrà essere un valore aggiunto, ma non è stato influente nella scelta. Per adesso siamo in una full-immersion pazzesca, c’è un’ottima cultura del lavoro in questo ambiente. Non ci resta che continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, in maniera decisa“.

SULLE ESPERIENZE CON IL FRATELLO FABIO: “Sono già stato quattro anni con lui ed è stato un’ottima scuola, spero di perfezionarla. Non so quale sarà il mio futuro, essendo fratello so di dover lavorare di più e non di meno. Siamo una coppia molto affiatata, ci siamo vissuti poco perché il calcio ci ha divisi ma ora ci ha riuniti: dentro di noi c’è sempre il desiderio di stare insieme“.

SU CARMELO IMBRIANI: “Qualcosa mi ha sempre legato a questo posto, ed è stato Carmelo. Chi conosce la sua storia non può non amarlo, tornare qui ora è come tornare a casa perché con lui ho sempre sentito vicino questo posto“.

Mastella: “Un privilegio avere da noi chi ha portato in alto i colori dell’Italia”

Mastella: “Un privilegio avere da noi chi ha portato in alto i colori dell’Italia”

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Il Sindaco di Benevento ha partecipato alla conferenza di presentazione di Fabio Cannavaro, nuovo tecnico del Benevento Calcio.

Ecco, quindi, l’intervento di Clemente Mastella da Palazzo Paolo V:

Benvenuto Fabio, oggi indosso la fascia tricolore e sono venuto in veste d’ordinanza, cosa che di solito non faccio se non in momenti solenni. Quando, però, hai il privilegio di avere nella nostra città chi ha portato in alto i colori dell’Italia, alzando una Coppa del Mondo e vincendo un Pallone d’Oro, necessiti di una celebrazione adeguata. Confesso che quando ho letto la notizia stentavo a crederci, ho chiamato anche il presidente Vigorito per accertarmi che non fosse una fake news. Con Fabio siamo legati da un’amicizia sincera che dura da tempo, gli rivolgo un grande in bocca al lupo e gli garantisco tutta la vicinanza possibile mia e del popolo giallorosso. Il Presidente Vigorito ha fatto un’ottima scelta, sono felice anche perché so che ha rinunciato a proposte e piazze ben più importanti all’estero. Qui troverà un’accoglienza molto calorosa, come d’altronde ha già avuto modo di vedere, e gli garantisco che questo è solo un assaggio. Voglio solo dire un’ultima cosa: non so quanto hai avuto da Vigorito e non mi interessa saperlo, ma da noi riceverai sicuramente tanto affetto, tanta vicinanza e tanta solidarietà“.

Foto: Profilo Facebook Clemente Mastella

Foggia: “Ringrazio Fabio per averci scelto, sono felicissimo. Vigorito è la garanzia del progetto”

Foggia: “Ringrazio Fabio per averci scelto, sono felicissimo. Vigorito è la garanzia del progetto”

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Il Direttore Sportivo del Benevento, Pasquale Foggia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso della conferenza stampa di presentazione del neo-tecnico della Strega Fabio Cannavaro.

Mi ha fatto svegliare presto la mattina per andare da lui. Sono orgoglioso, stra-felice, oltre tutto quello che si è detto ha una qualità cioè l’essere un allenatore vero. Sono contento che abbia scelto Benevento ed il Benevento, stra-convinto. Fin da subito abbiamo parlato sempre e solo di calcio, dell’idea di gioco e di amare questo sport. Sarà un valore aggiunto per tutti noi, in campo e fuori, per l’allenatore ma soprattutto per la persona che è. Grazie al Presidente ed a Fabio per averci scelto“.

SULL’APPRODO DI CANNAVARO E SUL PROGETTO BENEVENTO: “Non era qualcosa di impensabile, è la classica situazione dove non puoi avere rimorsi. L’ho stalkerizzato alle 8 del mattino, è andata bene. Sono veramente felice del suo arrivo. Il progetto c’è ora come c’era tre mesi fa o tre anni fa: la garanzia del progetto è Vigorito, da lì nasce tutto e la possibilità di prendere Fabio Cannavaro“.

Vigorito accoglie Cannavaro: “Ha rifiutato Mondiali e Champions per venire a Benevento”

Vigorito accoglie Cannavaro: “Ha rifiutato Mondiali e Champions per venire a Benevento”

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Il Presidente del Benevento, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico giallorosso, ha ringraziato così Fabio Cannavaro.

Oreste Vigorito ha poi risposto ad alcune domande riguardanti l’esonero dell’ex allenatore Fabio Caserta e non solo.

Grazie soprattutto ad uno scugnizzo napoletano, che di napoletano ha solamente la nascita per quest’accezione. Per lui vale il discorso del riscatto della società, ma anche dell’intera nazione. Non solo perché è stato Campione del Mondo o il Pallone d’Oro, ma per il carattere morale. Ha rifiutato l’incarico di CT di una Nazionale che disputerà il Mondiale e di essere allenatore di squadra in Champions League, è venuto a fare la Coppa dei Sanniti ed i sanniti ti ringraziano per questo. Li conosco da oltre trent’anni, difficilmente sono bugiardi mentre normalmente sono restii ad applaudire o riconoscere un uomo sincero. Ma quando lo fanno lo fanno davvero. Ho imparato tutto da tutti, se dovessi imparare qualcosa da Fabio mi farebbe solo piacere. Non sono nato come figlio di Agnelli o di Moratti, sono nato che non potevo giocare a pallone perché avevo un solo paio di scarpe ed andavo a rubare i mandarini nel cortile a fianco. Se c’è una cosa che impara uno scugnizzo napoletano come me e come Fabio è rubare le cose agli altri. Io farò il Presidente, non ho mai fatto l’allenatore né il manager, né voglio farlo. Spero che torniamo ad essere una famiglia, che rimaniamo “insieme” quando perdiamo e quando vinciamo“.

SUL MANCATO ESONERO DI CASERTA QUALCHE MESE FA: “Io vinco e perdo insieme alla stampa, al popolo ed ai tifosi. Non perdo mai da solo, se lo faccio voglio rialzarmi insieme agli altri. Se si guardano i risultati evidentemente ho sbagliato, avrei dovuto esonerarlo quattro mesi fa. Ma non si perde mai veramente, forse abbiamo perso un campionato, ma non era colpa né di Fabio Caserta, che ringrazio pubblicamente, né del Presidente. Non amo il “poi”, non si perde mai veramente. In un anno ci sono due giorni in cui non si può fare niente, ieri e domani: io lavoro per l’oggi“.

UN ANEDDOTO SU CANNAVARO: “Stamattina sono passato per il campo ed ho chiesto a Fabio cosa volesse. S’impara qualcosa quando si chiede, e sono rimasto già sorpreso della serenità di un giovane vecchio allenatore. Non mi sono chiesto cosa ha vinto, io non faccio mai analisi tecniche ma umane, manageriali e di serietà. Ho già capito che saremmo andati d’accordo, non mi ha chiesto spogliatoi o stadi ma il campo da calcio. Per quanto il nostro giardiniere sia bravo, allenare una squadra sullo stesso campo con queste temperature non è facile. So che in quel campo non potrebbe mettere a punto i suoi dettami, ma ho capito che vuole fare calcio. Dopo l’allenamento gli ho chiesto io una cosa: ho visto fare delle partitelle, le squadre che perdevano tornavamo in panchina e quelle che vincevano restavano. Nel finale le squadre che hanno perso sono andate sulla linea di porta e le squadre che hanno vinto hanno tirato i palloni dal limite dell’area per colpirli. Gli ho chiesto se sapesse che questi sono i giocatori che abbiamo: questo è stato il primo giorno con Fabio Cannavaro“.

SULL’UMANITA’ DEL NUOVO TECNICO GIALLOROSSO: “L’approccio è stato sicuramente dovuto e voluto da Pasquale Foggia che, oltre ad essere molto amico di Paolo, ha voluto suggerire un nome. E’ una persona che è partito probabilmente con le scarpe rotte come le mie ma ha dato dimostrazione di grandissima serietà. Se non sei bravo non vinci. Lui è profondamente una persona umana, come lo era Fabio Caserta, e come interpreti la vita così interpreti il gioco e le cose serie. Avevamo bisogno di questo, senza colpa di nessuno, di un approccio diverso tra i componenti di questa meravigliosa avventura che è il calcio e speriamo di averlo fatto in tempo“.

SULLA PRESENZA DI CANNAVARO A BENEVENTO: “Io credo possa essere un valore aggiunto, ogni volta che abbiamo il piacere di collaborare con qualcuno che è riuscito gli altri devono tendere verso di lui e capire che nulla è impossibile. Anche il ragazzo più sfortunato, vedendo qualcuno che c’è l’ha fatta, sa di potercela fare perché tutti siamo uguali. Quello che ti consente di diventare qualcosa o qualcuno è la tua volontà e capacità. Credo che lui sia un esempio per i giovani, come lo sono stati Inzaghi e Caserta: tutti siamo un esempio, poi chi guarda deve saper prendere quello che c’è di buono“.

Cannavaro: “Voglio vincere e giocare bene, ma serve tempo. Mi ha chiamato Inzaghi…”

Cannavaro: “Voglio vincere e giocare bene, ma serve tempo. Mi ha chiamato Inzaghi…”

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Il nuovo allenatore del Benevento Calcio, già al lavoro da ieri pomeriggio, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione.

Fabio Cannavaro si è detto molto contento di essere il nuovo allenatore della Strega ed ha affermato di aver trovato grande disponibilità da parte dei calciatori, ma ha anche avvisato che sarà necessario del tempo.

Queste dunque le parole del Campione del Mondo e Pallone d’Oro 2006, nuovo tecnico giallorosso, da Palazzo Paolo V di Benevento:

Sono stato fuori tanti anni, ma alleno già dal 2015. Per qualcuno potrebbe sembrare la prima esperienza da allenatore, ma non lo è. Ho fatto scelte diverse andando in Asia, ma dal primo momento che ho iniziato a parlare con Pasquale Foggia per me sono state importanti la sincerità e le competenze che ha. Mi permettono di lavorare bene, per un allenatore sono importanti. Questo è un progetto che, dopo un anno fermo, mi è piaciuto subito. La tranquillità che ha Pasquale è dovuta anche dalla presenza del Presidente, anche per me è fondamentale. Non sarà facile, la Serie B di quest’anno è molto difficile, abbiamo i nostri obiettivi ma li teniamo per noi, gli altri li lasciamo parlare. Abbiamo la fortuna di poter crescere con tranquillità. Sono contento che la società mi abbia contattato con tutto il mio staff. Fabio Caserta ha difeso la categoria, si è fatto apprezzare, l’ho sentito e gli ho dato l’imbocca al lupo perché merita di trovare subito un’altra squadra. Bisogna lavorare, un giorno spero di farmi apprezzare più come allenatore che da ex-giocatore, so che è difficile ma ci proverò“.

SULLA SCELTA BENEVENTO: “E’ normale che quando sei fuori controlli ciò che succede, e questo non mi piace. Sarebbe meglio che qualcuno ti scegliesse ad inizio anno. Foggia ha usato un tramite, Paolo, e quando me lo ha chiesto ho detto subito sì. Se una società ti chiama è giusto farli esporre i loro progetti. Ho preso un po’ di tempo per parlare con mi gestisce, non più Fedele che mi ha fatto scoprire Benevento ma Zahavi. La scelta è stata mia“.

SULLA TELEFONATA DI INZAGHI: “Stamattina ho parlato con Pippo Inzaghi, ma ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato messaggi. Mi ha parlato benissimo perché la sua esperienza è stata fantastica, eguagliarlo non è facile ma ci proveremo“.

SULLE DIFFICOLTA’ IN ATTACCO: “Sicuramente certi giocatori devono trovare la loro forma migliore. Ho visto tutte le partite giocate, nel reparto offensivo ci sono giocatori ancora in ritardo e per questo probabilmente l’allenatore precedente ha schierato due punte senz’ali. L’obiettivo è recuperarli fisicamente, poi attraverso la qualità del gioco e l’idea di essere propositivi e rischiare qualcosa in più possiamo risolvere questo aspetto. Dobbiamo cercare di portare più gente possibili in attacco, ed essere positivi. Ho trovato giocatori con un morale basso, dobbiamo lavorare anche su quello“.

SULLE ESPERIENZE ESTERE: “Abbiamo avuto grandissimi allenatori in passato, abbiamo una scuola importante, ma dobbiamo guardare anche altrove. Ci sono grandissimi tecnici che hanno cambiato il calcio. Già quand’ero giocatore in Spagna è cambiato tantissimo nel mio modo di guardare il calcio. Per me era strano preparare la partita con la musica nello spogliatoio, ma cinque minuti prima della partita eravamo più concentrati di prima. All’estero il calcio si vive diversamente, con più allegria, perché alla fine il calcio è un gioco che poi si trasforma in un lavoro con responsabilità importanti. La gente vuole vedere che hai voglia di vincere, sentono ciò che tu trasmetti in campo. Sta a noi far venire la gente allo stadio, vedere lo stadio semi-vuoto non è bello per un giocatore. Sta a noi riportare lo stadio pieno“.

SULL’AMBIENTE: “Sono curioso, per questo ho fatto il corso in managment che era rivolto ai CEO. Resto un allenatore, conosco i miei ruoli ed i miei limiti. Qui ho la possibilità di poter parlare con il mio Direttore e con il mio Presidente, questo è fondamentale per un allenatore“.

SULLE SUE PRIME RICHIESTE: “Oltre al mio staff, ho chiesto a Pasquale Foggia di poter lavorare con i ragazzi che già erano qui. Questo magari mi permette di accorciare le tempistiche successive al cambio di allenatore, spero che i giocatori possano assorbire le mie idee nel più breve tempo possibile“.

SULLA SERIE B: “Ci sono delle rose importanti, squadre che sono già partite forte. Sono però convinto che la nostra rosa abbia delle qualità, il mio obiettivo è far capire i concetti di gioco alla squadra e recuperare la condizione di alcuni giocatori. Deciderò poi come gestirli, dovrò avere una gestione diversa perché alcuni giocatori devono trovare la forma e ci vogliono 10 partite, come diceva Capello. Abbiamo tempo“.

SUL SISTEMA CALCIO ITALIA: “Anche il concetto della scelta dei giocatori è cambiata, oggi si va anche a cercare giocatori fuori. Prima era impensabile trovare uno straniero in un settore giovanile, oggi avviene. Questo sistema ha penalizzato tanti paesi, a noi forse un po’ di più. Abbiamo provato a seguire le mode, le filosofie spagnole prima ed inglesi ora, quando noi invece siamo italiani. Non riusciamo a vendere bene il nostro prodotto, ed è un limite: mi auguro cambi presto. Dobbiamo tornare a far capire i nostri concetti, il fatto di non essere al Mondiale può passare inosservato ma è un dramma perché noi siamo l’Italia ed abbiamo la responsabilità dei quattro mondiali. Non so cosa si deve fare ma dobbiamo cambiare qualcosa, perché anche la gente all’estero resta molto sorpresa“.

SULLA SUA CARRIERA DA ALLENATORE: “E’ normale che tanta gente sia sorpresa che io sia tornato in Italia, ma la mia esperienza all’estero è stata importante. Ho fatto il corso della FIFA ed anche per essere Direttore Sportivo, ma voglio fare l’allenatore. L’esperienza in area mi ha permesso di crescere ed applicare le cose che mi piacevano degli allenatori che ho avuto. Ho messo a punto le mie idee, i miei concetti in fase di possesso e non possesso. Sono un allenatore che vuole vincere, ma giocando bene. Sono un ex difensore ma non sono uno che si mette lì ad aspettare, a me piace andare avanti perché è meglio fare un passo in avanti che uno indietro“.

SULLA SQUADRA: “Le parole del Presidente aumentano sicuramente la responsabilità. C’è grande entusiasmo ed attesa, i ragazzi sono stati subito disponibili, vediamo se riusciamo subito a dare il massimo. Il tempo è poco, la prossima settimana si gioca, ma stiamo lavorando“.

SULL’ISPIRAZIONE DEI SUOI VECCHI ALLENATORI: “Non potrei dirne uno solo, ho avuto la fortuna di essere allenato da grandissimi. Per affetto Mister Lippi ha influito di più, ma spero di aver preso qualcosa da tutti quanti“.