Cannavaro: “Dopo l’esperienza al Benevento sembrava non potessi più allenare”

Cannavaro: “Dopo l’esperienza al Benevento sembrava non potessi più allenare”

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L’ex allenatore del Benevento, dopo aver conquistato la salvezza con l’Udinese grazie alla vittoria per 1-0 dello Stirpe contro il Frosinone (che è retrocesso), ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport nel corso di Sky Calcio Club.

Ecco dunque, di seguito, le parole di Fabio Cannavaro, che ha anche citato la sua passata esperienza sulla panchina della Strega della scorsa stagione:

Il mio contratto prevedeva cinque partite. Quando ho accettato sapeva che era complicato entrare, ho fatto altre esperienze all’estero che per tanti non valgono ma che per me sono state molto importanti perché mi hanno fatto crescere come allenatore. Me la sono giocata. Ho avuto un’esperienza negativa in Serie B e sembrava non potessi più allenare. Avevo cinque partite, me la sono giocata. Ho trovato una società che mi ha messo a disposizione di tutto, quindi era molto semplice“.

Foto: Sky Sport

Benevento, l’ex Cannavaro conquista la salvezza in Serie A con l’Udinese

Benevento, l’ex Cannavaro conquista la salvezza in Serie A con l’Udinese

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Traguardo importantissimo per l’ex allenatore del Benevento: alla sua prima panchina in Serie A, Fabio Cannavaro ha conquistato la salvezza con l’Udinese.

L’ex tecnico della Strega era stato ufficializzato dalla società bianconera lo scorso 22 aprile, quando la squadra era diciassettesima con 28 punti (gli stessi del Frosinone diciottesimo). Con il successo di questa sera proprio contro i ciociari allo Stirpe, grazie al gol siglato al 76esimo dal subentrato Davis, i friulani hanno raggiunto il quindicesimo posto a quota 37 e la conseguente permanenza in massima serie.

Retrocessi invece, a causa anche del contemporaneo successo tra le mura amiche dell’Empoli contro la Roma nei minuti finali, i Canarini di Di Francesco, che si aggiungono a Sassuolo e Salernitana e tornano in Serie B dopo appena un anno.

Foto: Imago

Benevento, Improta festeggia le 200 presenze: “E’ vero che i fatti valgono più di mille parole”

Benevento, Improta festeggia le 200 presenze: “E’ vero che i fatti valgono più di mille parole”

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Come avevamo scritto stamattina su queste pagine (QUI), la presenza nell’andata del Secondo Turno Nazionale dei Play-off di Serie C 2023-24 contro la Torres ha consentito a Riccardo Improta di raggiungere un traguardo importantissimo.

Il jolly di Pozzuoli, infatti, ha festeggiato le 200 presenze con la maglia del Benevento entrando nel club dei bicentenari della società giallorossa. Il classe ’93, nel Sannio dal lontano 2018, ha affidato al suo profilo Instagram un messaggio in merito a questo traguardo.

In questi anni sicuramente abbiamo gioito tanto e sofferto insieme. 200 presenze con la maglia giallorossa è una traguardo che porterò sempre con me. E’ proprio vero che i fatti valgono più di mille parole. Forza Benevento sempre💛❤️“.

Foto: Profilo Instagram Riccardo Improta

Stadio Vigorito, ok della Giunta alla concessione d’uso

Stadio Vigorito, ok della Giunta alla concessione d’uso

Politica
Il sindaco Mastella: “Colgo l’occasione per formulare il mio in bocca al lupo alla squadra impegnata nei play off per la serie B”.

La Giunta ha concesso l’ok, a seguito della richiesta presentata dal Benevento Calcio, alla concessione d’uso dello stadio Vigorito e dell’impianto sportivo ‘Carmelo Imbriani’ per la stagione calcistica 2024/2025, al fine di poter procedere all’iscrizione nel campionato di Lega Pro.

“Con la delibera odierna – commenta il sindaco Clemente Mastella – rispondiamo positivamente all’istanza pervenuta dal Benevento Calcio. Con la società prosegue una interlocuzione istituzionale corretta, rispettosa dei rispettivi ruoli.

Siamo consapevoli del contributo della società nel veicolare l’immagine della città ed è una delle ragioni che sorregge il provvedimento che abbiamo approvato oggi. Complimenti per la qualità della manutenzione garantita dalla società: il terreno di gioco del Vigorito, ad esempio, è oggettivamente tra i migliori nei campionati professionistici. Colgo l’occasione per formulare il mio in bocca al lupo alla squadra impegnata nei play off per la serie B”. 

ESCLUSIVA BN24 – Bucchi: “Mi aspettavo le difficoltà iniziali del Benevento, ora ha trovato la marcia giusta”

ESCLUSIVA BN24 – Bucchi: “Mi aspettavo le difficoltà iniziali del Benevento, ora ha trovato la marcia giusta”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex allenatore tra le altre di Benevento, Pescara, Gubbio, Torres, Perugia e Triestina, tutte squadre impegnate nei play-off di Serie C, Christian Bucchi, per avere una sua opinione riguardo al post-season della Lega Pro e non solo.

Mister Bucchi, ex attaccante che ha vestito le maglie anche di Perugia, Vicenza, Catania, Cesena e Pescara, per non citare la sua esperienza al Napoli, ha guidato la Strega nel campionato di Serie B 2018-19 terminando la regular season al terzo posto ma perdendo la semifinale play-off contro il Cittadella.

Salve Mister, partiamo dall’attualità: lei che conosce molte delle squadre che disputeranno i play-off di Serie C ormai alle porte, che cosa si aspetta da questo spareggio promozione? “Ci sono tante squadre di qualità, che probabilmente avevano anche ambizioni diverse a inizio campionato: penso a Catania, Avellino e Benevento, ma anche Vicenza e Triestina al nord. Sicuramente sono club che avevano iniziato la stagione con mire e aspettative diverse, ma sono tutte squadre qualitativamente molto valide quindi mi aspetto di vedere dell’ottimo calcio. I play-off sono complicati, sono lunghi, ci saranno tante battaglie e tante partite difficili, ma gli organici che sono arrivati a disputarli sono qualitativamente importanti e pieni di giocatori di qualità“.

C’è il rischio che venga sottovalutata la Torres, che ha terminato la stagione alle spalle del Cesena in un girone B il quale, ai nastri di partenza dei play-off, sembra il meno organizzato rispetto ai tre raggruppamenti? Sicuramente nel girone B non ci sono squadroni costruiti materialmente per vincere. Nel girone C ha vinto un’outsider come la Juve Stabia, mentre corazzate come Catania, Avellino e Benevento affronteranno i play-off; stessa cosa dicesi nel girone A. Il Cesena invece, nel girone B, ha fatto una corsa a sé stessa: la Torres è stata straordinaria e ha fatto un campionato incredibile, ma non aveva le mira e l’ambizione di vincere il campionato pur trovandosi a combattere alla pari del Cesena per lunghi tratti. Squadre che dovevano fare qualcosa in più come Spal, Entella, Perugia e Pescara sono venute meno, almeno nella regular season. Forse il Perugia è quella che ha un organico importante e che potrebbe recitare un ruolo da protagonista nei play-off. Poi ci sono squadre che potrebbero essere delle mine vaganti, pur non avendo blasone, come Pontedera e Juventus Next Gen“.

Quanto è cresciuto il Benevento nella seconda parte di campionato, con Mister Auteri alla guida? “Mi aspettavo questo tipo di campionato da parte del Benevento, non come classifica ma sotto il profilo delle difficoltà. Quando si viene da una retrocessione, a prescindere dalla categoria, è molto difficile affrontare la stagione. Ho vissuto una cosa del genere proprio a Benevento, con la retrocessione della A alla B. Il Benevento era un organico pieno di giocatori validi e forti che potenzialmente potevano giocare anche in Serie A: ora non solo non giocavano più in A, ma neanche in Serie B. Devi calarti nella mentalità che non giocherai a San Siro né a Brescia o a Palermo, ma a Picerno: questa è una preparazione mentale che molti giocatori purtroppo fanno fatica ad avere o a ritrovare. Questa è una cosa che purtroppo accade in tutte le categorie, quest’anno in B la Cremonese farà i play-off, lo Spezia si sta giocando la salvezza e la Sampdoria ha centrato i play-off solo nelle ultime due giornate.

I fattori sono questi: l’ambiente, il club e le ambizioni. L’obiettivo è vincere come se fosse scontato e facile, ma non lo è. Riprendere in mano situazioni del genere, con giocatori che magari sono rimasti, non è facile: mi aspettavo queste difficoltà all’inizio. Di sicuro poi, da gennaio, il mercato e il cambio in panchina hanno aiutato il Benevento nel ritrovare la marcia giusta. Il fatto di saltare qualche turno di play-off agevola soprattutto l’aspetto fisico, chi fa tutti gli step arriva anche un po’ logoro fisicamente: chi entra dopo ne deve approfittare“.

Il Catania, che ha raggiunto i play-off con l’incubo play-out che ha tenuto banco fino all’ultima giornata, potrà rivelarsi una mina vagante? Non avrei mai immaginato una situazione del genere a Catania, di solito le neopromosse si portano dietro un entusiasmo che le fa andare in scioltezza. Negli ambienti caldi poi, dove c’è un pubblico molto passionale, ci può stare che le difficoltà invece di attenuarsi si moltiplichino. Grazie alla Coppa Italia il Catania è riuscito ad accedere ai play-off, ha un organico importante e di grandi individualità quindi di diritto potrà arrivare in fondo“.

C’è un parallelismo con la sua stagione nel Sannio e l’attuale annata della Strega con quel campionato 2018-19 che, col senno di poi, è stato positiva e probabilmente non le è stato riconosciuto: quali sono i ricordi e il rammarico che si porta dietro? Io da addetto ai lavori, essendo dentro, quando sono arrivato a Benevento conoscevo le difficoltà di una retrocessione e ci ho convissuto tutto l’anno. Mi scontravo però, in maniera ovviamente pacifica, con una percezione esterna di insoddisfazione. Il Verona, che era retrocesso in Serie A come il Benevento, ha conquistato i play-off da ottava l’ultima giornata; il Crotone, la terza retrocessa, ha rischiato invece ancora di retrocedere: alla fine tra le retrocesse avevamo avuto il rendimento migliore. Sicuramente abbiamo pagato un inizio complicato per le vicende che conosciamo, poi durante la stagione ci sono stati gli infortuni di Viola e Del Pinto, Asencio non c’è mai stato e Armenteros è arrivato a gennaio. Ai play-off siamo stati anche sfortunati nonostante avessimo vinto l’andata e un primo tempo spettacolare al ritorno meritando di andare in vantaggio, gli episodi non hanno girato a nostro favore.

Con la società, comunque, sapevamo che la squadra da febbraio-marzo aveva raggiunto una maturità tale che, se non avessimo vinto quel campionato, l’anno dopo con qualche innesto di qualità lo avremmo sicuramente conquistato. Così è stato: sono arrivati giocatori importanti come Schiattarella, Hetemaj, Kragl e Sau trattenendo chi c’era, con quella squadra che ha poi conquistato il campionato. Il rammarico è stato che sapevo che quella stagione a distanza di tempo sarebbe stata rivalutata e che l’anno successivo avremmo sicuramente vinto. Il dispiacere per non aver giocato quel campionato c’è, ma l’affetto e la stima che provo per città, club, tifoseria e squadra mi ha spinto sempre a gioire per ogni vittoria“.

Quanto sarebbe importante il rinnovo di Mister Auteri, indipendentemente dal cammino play-off e dall’eventuale promozione in B? Non credo che il rinnovo dell’allenatore possa passare solo e indipendentemente dal risultato sportivo. I play-off possono essere condizionati da un singolo episodio, come accadde a noi: fummo eliminati purtroppo per quell’infortunio incredibile di Montipò, che ciccò la palla e lasciò segnare il Cittadella. Quell’episodio capita una volta nella carriera di un allenatore, ed è capitato in quel momento. Se io allenatore devo essere giudicato per un episodio credo che sia riduttivo, e la stessa cosa vale anche per gli episodi a favore. Credo che la società, in questi mesi, abbia avuto il modo di vedere come l’allenatore lavora in campo, come dialoga con la squadra e come entra in sinergia con la dirigenza. Anche quest’ultimo aspetto è molto importante. Nel bene o nel male, quindi, penso che non sia necessario aspettare i play-off per prendere una decisione: la società ha già i mezzi per poter fare certe valutazioni“.

Come si spiega il fatto che due piazze che lei ben conosce come Terni e Ascoli siano attualmente in lotta per non retrocedere in Serie C? Il campionato di Serie B purtroppo è un campionato incredibile, non puoi stare un attimo tranquillo. Quando pensi di poter gestire, lì è l’inizio della fine. Play-off e play-out hanno un margine sottilissimo. Queste due squadre hanno avuto problemi diversi: lato Ternana credo che abbia inciso il passaggio societario e magari la non-facilità del nuovo gruppo nel riuscire ad allestire un organico in maniera veloce. Hanno anche ereditato l’allenatore e magari avevano idee diverse, infatti c’è stato il cambio in panchina. Ad Ascoli la situazione mi dispiace particolarmente, già l’anno scorso c’erano situazioni che potevano essere gestite in modo diverso e cose che potevano andare meglio ma purtroppo non è stato così. Salvare la categoria è nelle corde di entrambe le squadre“.

Che cosa è accaduto quest’anno al Napoli, fresco Campione d’Italia, e quanto è avvincente la lotta salvezza in Serie A? Che il Napoli potesse incontrare difficoltà era certo, così tante però non erano preventivabili. In Serie A ci sono state anche cose molto belle quest’anno, come la conferma dell’Atalanta e l’exploit del Bologna. In zona salvezza, invece, ci sono Sassuolo e Udinese che nessuno a inizio stagione pensava potessero essere a rischio retrocessione. Mancano tre giornate, può accadere ancora di tutto. Un plauso va fatto al Frosinone, a Di Francesco, al Direttore Angelozzi e alla società, che con freschezza e giocatori giovani hanno reso onore a una città giocandosela sempre e dappertutto. Quando un lavoro è fatto bene i risultati si possono ottenere, il Frosinone ne è l’esempio nonostante tutto possa ancora accadere“.

Un’ultima domanda, provocatoria: l’anno prossimo dove la rivediamo? Non è provocatoria, anzi. Spero di avere l’opportunità di trovare un club che abbia voglia di costruire qualcosa. Non sono così sognatore da credere in progetti infiniti, ma credo che bisogna trovare persone giuste con cui entrare in grande sintonia e far coincidere tanti aspetti, economici della società e di crescita del club con l’obiettivo di fare un buon campionato e raggiungere gli obiettivi prefissati“.

Foto: Getty Images

Benevento, la Feralpisalò di Letizia torna in Serie C dopo un anno

Benevento, la Feralpisalò di Letizia torna in Serie C dopo un anno

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Nuova delusione per Gaetano Letizia: a causa della sconfitta di questo pomeriggio del Penzo contro il Venezia, maturata nel recupero del secondo tempo a firma di Pohjanpalo (doppietta per l’attaccante finlandese, capocannoniere della Serie B), la “sua” Feralpisalò è retrocessa in Serie C.

I Leoni del Garda, che un anno fa festeggiavano la loro prima storica promozione in cadetteria, sono dunque tornati in terza serie terminando la stagione penultimi con 33 punti (ma con l’ultima giornata ancora da giocare).

Per il terzino partenopeo classe ’90, che quest’estate aveva lasciato il Sannio in prestito secco dopo 6 anni, si tratta della terza retrocessione in quattro anni (considerando le due con il Benevento, dalla A alla B e dalla B alla C dello scorso campionato), la quinta in tutta la sua carriera (dopo quelle delle annate 2015-16 con il Carpi e 2017-18 con la Strega, sempre dalla massima serie in cadetteria).

Foto: Profilo Facebook Feralpisalò

C’è anche un po’ di Benevento nella promozione in A del Parma

C’è anche un po’ di Benevento nella promozione in A del Parma

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C’è anche un po’ di Benevento, se così si può dire, nella vittoria del campionato del Parma. I ducali, infatti, al terzo tentativo sono riusciti a conquistare la promozione in massima serie.

Alla guida della squadra emiliano c’è Fabio Pecchia, ormai un esperto o quasi di promozioni in Serie A. L’ex centrocampista, che molti ricorderanno ai tempi soprattutto del Napoli, è un vecchio caro amico del compianto capitano del Benevento, Carmelo Imbriani.

I due, infatti, hanno condiviso tra il 1993 e il 1996 proprio l’esperienza partenopea, che li legò molto. Un legame che non è andato via con la scomparsa di Carmelo ma che è ancora solidissimo, anche grazie all’opera continua di suo fratello Gianpaolo che ne rinnova la memoria.

E’ così, dunque, che nello spogliatoio di mister Fabio Pecchia spunta una maglia giallorossa di Carmelo Imbriani che, quasi certamente, da lassù lo ha accompagnato nell’ultima sua scalata verso la Serie A.

Benevento, al via il mini-ritiro di Roma: tra dolci ricordi, nuovi stimoli e play-off

Benevento, al via il mini-ritiro di Roma: tra dolci ricordi, nuovi stimoli e play-off

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Il Benevento, da oggi 30 aprile a sabato 4 maggio, sarà in ritiro al Mancini Park Hotel di Roma per preparare i play-off del campionato di Serie C 2023-24. Alcuni giocatori sono partiti questa mattina dal Vigorito con il bus societario, mentre altri hanno raggiunto direttamente la Capitale e si sono aggregati al resto della squadra per pranzo.

Questo pomeriggio ci sarà il primo allenamento dopo i due giorni di riposo concessi da Mister Auteri e dal suo staff, poi si alterneranno doppie sedute e singole sessioni.

Il Mancini Park Hotel è un “luogo del cuore” per la Strega, che proprio lì ha posto le basi per la prima storica promozione in Serie B nell’annata 2015-16 (e, a dirla tutta, anche per quella in Serie A con Marco Baroni, l’anno successivo). Proprio oggi comunque, otto anni fa, il popolo sannita festeggiava il tanto agognato traguardo della cadetteria: in panchina c’era, oggi come allora, Gaetano Auteri, e facevano parte della rosa anche gli attaccanti Ciciretti e Marotta, tornati quest’anno a vestire i colori giallorossi.

El Gordo, come anche Improta, è sulla via del recupero dall’infortunio che lo ha tenuto ai box queste settimane: il fantasista romano sta smaltendo la distrazione muscolare al bicipite femorale patita contro l’Avellino; l’esterno di Pozzuoli è prossimo al rientro dopo aver saltato le ultime tre gare della regular season per una distorsione alla caviglia rimediata contro la Juve Stabia.

Non ci sarà invece, per chiudere il capitolo infortunati, Pastina: il centrale di Battipaglia dovrà sottoporsi a intervento chirurgico dopo aver rimediato la lesione al menisco laterale del ginocchio destro e ne avrà per un mesetto.

Per diversi giocatori, però, sarà un ritorno all’hotel alle porte della Capitale: i vari Manfredini, Paleari, Benedetti, Capellini, Masciangelo, Meccariello, Karic, Kubica, Talia, Bolsius, Carfora e Ciano infatti, per citarne “solo” alcuni, hanno preso parte anche al ritiro romano di quest’estate. All’epoca, 9 mesi fa, a guidare la squadra c’era Matteo Andreoletti, esonerato lo scorso dicembre dopo il poker interno subito per mano del Catania al termine di un girone d’andata al di sotto delle aspettative.

Le condizioni di quel ritiro erano totalmente diverse rispetto a oggi, erano presenti calciatori che avevano già la valigia in mano (El Kaouakibi, Letizia, Koutsoupias, Schiattarella, Viviani, Moncini) ed era più che mai vivo il trauma della retrocessione e del ritorno in Lega Pro dopo 7 anni.

Gli stimoli e le motivazioni di questi giorni dovranno essere e saranno necessariamente diversi. Bisognerà ripartire da quanto di buono costruito in questi mesi della seconda gestione del tecnico di Floridia, cercando di recuperare le energie di questo dispendioso finale di stagione e concentrarsi in vista dei play-off che, come noto, sono un terno al lotto e vanno affrontati con le energie fisiche e mentali giuste.

Un occhio, perché no, va rivolto anche alla decisione in merito al ricorso del Taranto (attesa per venerdì 3): una restituzione anche parziale dei 4 punti di penalizzazione muterebbe infatti la classifica e, conseguentemente, il calendario degli spareggi promozione della Strega.

I giallorossi, rebus sic stantibus, dovrebbero tornare in campo il prossimo 14 maggio lontano dalle mura amiche per l’andata del Primo Turno Nazionale, per poi disputare in casa il ritorno quattro giorni dopo.

L’ex Cannavaro: “A Benevento non la miglior situazione da gestire, ma non è stata solo colpa mia”

L’ex Cannavaro: “A Benevento non la miglior situazione da gestire, ma non è stata solo colpa mia”

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L’ex tecnico del Benevento, ospite del format di Alessandro Alciato su Radio Serie A con RDS, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’esperienza da allenatore della Strega facendo riferimento anche al suo ex compagno e collega Daniele De Rossi.

Fabio Cannavaro ha subito ricordato i suoi mesi nel Sannio della passata stagione: “A Benevento è andata male, ma non sono stato l’unico colpevole: ci sono passati quattro allenatori, ma tutti pensano che la colpa sia stata solo mia. Tutti pensano che Benevento sia stata un’esperienza negativa, ma per me è stata molto formativa: ero abituato a gestire una grande squadra e una grande società a livello asiatico, ritrovarmi in una categoria diversa con una società e un progetto diverso mi è servito molto. A Benevento sono arrivato e c’erano problemi con lo staff medico, tra Presidente e squadra, e tanti infortuni. Non posso essere valutato per quanto fatto lì, anche se in quei pochi mesi ho instaurato un rapporto importante con i giocatori: con tanti mi ci sento ancora, alla fine questa è la cosa più importante per un allenatore. Da quando sono arrivato a quando sono andato via comunque ho visto cose positive“.

In Italia ci sono dinamiche che sono un po’ più complicate rispetto ad altre parti. Se hai la fortuna di poter lavorare in un settore giovanile poi magari passi, come stanno facendo bravi allenatori come Palladino e Gilardino. Penso che una volta che uno ha la possibilità di avere l’opportunità la deve sfruttare: vedi Daniele De Rossi. Penso che De Rossi sia l’esempio che si avvicina più al mio, è andato a Ferrara e forse ha fatto anche peggio ma poi ha avuto la possibilità di poter allenare una grande squadra con grandissimi giocatori come la Roma”, ha proseguito l’ex allenatore della Strega.

Io in Cina ho vinto due campionati, in Serie B e nella Serie A nostra. Da nessuna parte è facile vincere, devi trovare le condizioni che ti permettono di poter lavorare bene. De Rossi, come me a Benevento, non era nelle migliori situazioni da poter gestire. Quando capiti in una società che ha stima nel tuo lavoro, quello forse è la cosa più importante. Ho voglia di allenare, guardo anche l’estero e non solo l’Italia“, ha concluso il Campione del Mondo 2006.

Foto: Screen Profilo YouTube Serie A

Caso scommesse, 900mila euro su conto di un prestanome: i dettagli riferiti da “Il Mattino”

Caso scommesse, 900mila euro su conto di un prestanome: i dettagli riferiti da “Il Mattino”

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Come noto, ieri la Gazzetta dello Sport ha lanciato la notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura Federale in merito al “caso calcioscommesse” emerso qualche mese fa.

L’avviso è stato notificato a due attuali calciatori del Benevento, i difensori Pastina e Letizia (quest’ultimo in prestito alla Feralpisalò) e agli ex attaccanti giallorossi Forte (in forza al Cosenza) e Brignola (che inizialmente non figurava nell’ordinanza della Procura di Benevento, oggi al Catanzaro). Nel caso di un altro ex invece, Coda, non sono stati disposti ulteriori accertamenti.

Quest’oggi, sulle colonne de Il Mattino, il collega Luigi Trusio ha sviscerato i dettagli del caso. I quattro calciatori sopra citati rischiano 3 anni di squalifica nel caso venissero appurate responsabilità: qualora i giocatori negassero gli addebiti, scatterebbe il deferimento e conseguentemente il giudizio davanti al Tribunale Federale Nazionale per illecito sportivo. Ulteriori strategie difensive, da definire nei prossimi 15 giorni, sarebbero il patteggiamento, ammettendo in tal caso la responsabilità con conseguente condanna più lieve (6 mesi, plausibilmente), o la collaborazione con la Procura fornendo nuovi elementi e nomi che non siano già emersi dalle indagini.

Forte avrebbe già reso dichiarazioni volontarie alla magistratura ordinarie e a breve si presenterà anche di fronte a quella sportiva. Stesso destino dovrebbe toccare anche a Pastina, che ha sempre negato di aver scommesso sul calcio ammettendo però di aver giocato solo alle slot-machine e affermando che il suo conto era in uso anche dall’ex Letizia. Stanno proseguendo, contestualmente, anche le indagini della Procura di Benevento: tra gli elementi acquisiti a carico degli indagati sarebbe avvenuto il sequestro di 30mila euro in contanti presso l’abitazione di uno dei prestanome che effettuavano materialmente le giocate, sul cui conto corrente sarebbero transitati circa 900mila euro (riporta sempre Il Mattino).

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