San Giorgio del Sannio, furto di energia elettrica: assolto 57enne

San Giorgio del Sannio, furto di energia elettrica: assolto 57enne

CronacaProvincia

Il Giudice del Tribunale di Benevento, dott.ssa Rotili, ha assolto Pompeo Masone, di 57 anni, di S. Giorgio del Sannio, imputato di furto aggravato di energia elettrica, accogliendo la tesi degli Avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio.

In particolare al Masone veniva contestato di essersi impossessato di 8430 kwh di proprietà dell’ENEL, mediante l’applicazione di un cavo elettrico bipolare  sul contatore principale in uso al condominio fino al contatore in uso all’imputato, energizzando così abusivamente il suo immobile.

I fatti contestati si sarebbero verificati in S. Giorgio del Sannio nel marzo del 2020. All’esito del dibattimento, il Giudice ha assolto Masone Pompeo. 

Benevento| Accusato di minaccia, lesioni e porto abusivo di coltello: assolto 23enne

Benevento| Accusato di minaccia, lesioni e porto abusivo di coltello: assolto 23enne

BeneventoCronaca

Era accusato di minaccia aggravata, lesioni e porto abusivo di coltello a serramanico, il sannita Angelo Mandato.

Il 23enne, per questo tratto a giudizio, in seguito alla discussione è stato assolto dalla Dr.ssa Fallarino.

Il giovane sannita è difeso dall’avvocato Antonio Leone.

Restituita al Museo del Sannio Caudino una scultura raffigurante l’erma della dea Atena

Restituita al Museo del Sannio Caudino una scultura raffigurante l’erma della dea Atena

Cronaca
La consegna ufficiale della scultura, rinvenuta dai Carabinieri presso un’abitazione privata, avverrà venerdì 16 giugno alle ore 11.

Il 16 giugno 2023 alle 11.00 in Montesarchio (BN), presso il Museo del Sannio Caudino, il Comandante del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, alla presenza dei vertici della locale Procura della Repubblica, restituirà all’istituzione museale, rappresentata dal direttore Dott. Vincenzo Zuccaroun’importante scultura in marmo databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., raffigurante l’erma della dea Atena.  

L’importante reperto archeologico, recuperato a Sant’Agata dè Goti presso l’abitazione di un privato che lo deteneva illegalmente, è frutto di un’attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, finalizzata al contrasto del traffico illecito di reperti archeologici.

La scultura, in marmo bianco è parzialmente conservata in quanto mutilata in alcune porzioni. La presenza del copricapo liscio, riconducibile ad un elmo di tipo corinzio, permette di indentificare il soggetto con la dea Atena.

La restituzione avverrà in occasione della celebrazione delle Giornate Mondiali dell’Archeologia promosse dall’Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia (Institut national de recherches archéologiques préventives). Saranno presenti all’evento le autorità locali.

La consegna dell’opera testimonia l’importanza della collaborazione fra l’Arma dei Carabinieri, la Soprintendenza e le istituzioni museali, e si manifesta nell’ambito di un territorio fortemente interessato dal fenomeno degli scavi archeologici clandestini.

“La verità illumina la giustizia” Benevento ricorda le vittime della strage di Capaci

“La verità illumina la giustizia” Benevento ricorda le vittime della strage di Capaci

AttualitàBenevento Città

Nel giorno del trentunesimo anniversario della strage di Capaci, il coordinamento di Libera Benevento, insieme alla presidenza del Tribunale di Benevento e alla Procura della Repubblica, ha voluto ricordare Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta vittime dell’atroce attentato di stampo mafioso del 23 maggio del 1992.

Il piazzale del Tribunale cittadino ha fatto da scenario all’iniziativa, dal titolo “La verità illumina la giustizia”, cui hanno preso parte diverse rappresentanze degli istituti scolastici del capoluogo e della provincia. Agli studenti del Liceo musicale “Guacci” il compito di dare il proprio contributo canoro.

Di seguito, ai microfoni di BeneventoNews24.It, Michele Martino di Libera Benevento, e il Procuratore della Repubblica di Benevento, dott. Aldo Policastro, nell’intervista realizzata dal direttore, Gerardo De Ioanni.

Strage di Capaci, Martedì 23 maggio presso il Tribunale di Benevento il ricordo delle vittime

Strage di Capaci, Martedì 23 maggio presso il Tribunale di Benevento il ricordo delle vittime

Eventi

Il prossimo 23 maggio ricorrerà il trentunesimo triste anniversario dalla strage di Capaci, attentato di stampo mafioso in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Il Coordinamento di Libera a Benevento intende fare memoria di quanto accadde, organizzando un momento, in collaborazione con la Presidenza del Tribunale e con la Procura della Repubblica, proprio martedì 23 maggio alle ore 17:30 presso il Piazzale del Tribunale di Benevento.

Il momento di memoria si articolerà sul tema “La Verità illumina la Giustizia” e vedrà il coinvolgimento di diverse rappresentanze di Istituti scolastici cittadini e della provincia. L’iniziativa prevede anche il contributo, in forma canora degli alunni del Liceo Musicale “G. Guacci” – Presidio scolastico di Libera “Don Peppe Diana”. Le rappresentanze studentesche presenteranno lavori che coniugano la bellezza del “saldare il sapere al fare”.

Falsificava firme “clienti”, sospeso avvocato sannita

Falsificava firme “clienti”, sospeso avvocato sannita

BeneventoCronaca

Nella mattinata odierna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare la professione forense, per la durata di un anno, emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli su appello proposto dalla Procura della Repubblica di Benevento, confermata anche dalla Corte di Cassazione a seguito del rigetto del ricorso promosso dall’interessata, nei confronti di un avvocato civilista del Foro di Benevento, gravemente indiziata di aver commesso numerosi reati di falso.

Nello specifico, il provvedimento trae origine da un’indagine svolta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Montesarchio dal 2019 al 2020, coordinata dalla Procura di Benevento, a seguito delle querele presentate da due gestori di servizi di telefonia nei confronti dell’indagata, con le quali segnalavano gravi anomalie in centinaia di ricorsi seriali presentati dalla stessa di fronte al Giudice di Pace per conto di vari clienti, tutti finalizzati ad ottenere l’esibizione e la consegna agli utenti dei contratti telefonici da parte dei predetti operatori.

I ricorsi si basavano proprio sulla mancata consegna dei contratti telefonici agli utenti, nonostante le richieste avanzate, e, a seguito dell’emissione da parte del Giudice di Pace competente per territorio dei relativi decreti ingiuntivi, gli operatori telefonici venivano condannati, altresì, al pagamento delle spese di lite in favore dell’indagata, quale procuratore antistatario, pari a circa euro 246,50 per ogni contratto telefonico non esibito, in quanto provvisoriamente esecutivi e muniti di atto di precetto.

Tuttavia, le richieste presentate dall’indagata agli operatori telefonici per ottenere la consegna dei contratti telefonici erano del tutto irrituali, in quanto prive di una formale delega e del documento di identità del cliente.

All’esito di un’articolata attività investigativa, consistita nell’acquisire copia conforme dei ricorsi presentati dalla professionista, delle procure speciali apparentemente rilasciate alla stessa dagli utenti e dei decreti ingiuntivi emessi dal Giudice di Pace competente per territorio, nonché nell’assumere sommarie informazioni dai clienti dei gestori dei servizi di telefonia, si appurava che nessun utente aveva mai conferito alcun incarico alla professionista, in quanto gli asseriti clienti disconoscevano le sottoscrizioni apposte sulle procure alle liti.

Peraltro, in molti casi gli stessi negavano di avere mai avuto la disponibilità delle utenze telefoniche indicate nei ricorsi.

Pertanto, i ricorsi per decreto ingiuntivo presentati dalla professionista si basavano su procure alle lite del tutto false, in quanto mai sottoscritte dai clienti.

In tal modo emergevano gravi indizi di colpevolezza a carico della professionista, la quale, con il modus operandi sopra descritto, aveva indotto in errore il Giudice di Pace sulla propria legittimazione processuale e sulla fondatezza della pretesa asseritamente vantata dai propri clienti nei ricorsi, così da ottenere la condanna delle compagnie telefoniche al pagamento delle spese di lite.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Benevento, scoperta banda di furti: sei arresti

Benevento, scoperta banda di furti: sei arresti

BeneventoCronaca

All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione nelle province di Caserta ed Alessandria ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone (2 cittadini romeni e 4 cittadini albanesi), raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per numerosi furti aggravati commessi tra il 2020 e il 2021 in varie località delle province di Benevento, Caserta, Isernia, Salerno, Potenza e Matera.

Tre misure sono stati eseguite mentre tre indagati risultano irreperibili.

L’adozione del provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura di Benevento e condotta dalla Stazione Carabinieri di Grazzanise tra il mese di novembre 2020 ed il mese di gennaio 2021, attraverso intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati telefonici, analisi di filmati registrati da sistemi di videosorveglianza e servizi di osservazione e pedinamento, che ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine:

  • all’esistenza di un gruppo di cittadini rumeni ed albanesi dediti alla commissione di furti, perpetrati nella fascia oraria notturna nelle province di Benevento, Caserta, Isernia, Salerno, Potenza e Matera, principalmente ai danni di stabilimenti industriali, attività commerciali ed impianti di produzione di energia elettrica, previa forzatura degli accessi;
  • alle responsabilità, a vario titolo, degli indagati nei confronti dei quali sono stati contestati n. 9 furti, e alle dinamiche di consegna del materiale di provenienza delittuosa (prodotti commerciali, attrezzatura ad uso industriale, veicoli, supporti elettronici ed informatici, ingenti quantitativi di rame) a soggetti originari della provincia di Caserta, pur essi indagati, che provvedevano alla ricettazione.
  • Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato indagati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Maltrattamenti in famiglia, nei guai 44enne

Maltrattamenti in famiglia, nei guai 44enne

CronacaRegione

Nella giornata di ieri, 14 aprile 2023, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della stazione Carabinieri di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un 44enne residente nel comune di Grottaminarda, gravemente indiziato in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, con una pluralità di azioni violente, vessatorie, morali, fisiche e psicologiche reiterate nel tempo, maltrattava la convivente.

Le indagini hanno preso avvio da una denuncia da parte della vittima, ormai stanca di subire condotte delittuose da parte dell’odierno indagato e l’attività investigativa immediatamente avviata dai Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica di Benevento, permetteva di acquisire gravi indizi in ordine ad una condotta vessatoria e reiterata nel tempo tale da rendere necessaria l’emissione della misura cautelare.

Il provvedimento oggi eseguito – avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è stato disposto in fase di indagini preliminari e il destinatario dello stesso provvedimento è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Benevento, usa garage come punto di vendita: arrestato per spaccio 45enne

Benevento, usa garage come punto di vendita: arrestato per spaccio 45enne

BeneventoCronaca

Nella mattinata odierna, all’esito di intensa e complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 45enne di Benevento ritenuto gravemente indiziato di spaccio e detenzione ai fini di cessione ovvero di numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina.

In particolare, l’attività d’indagine traeva origine da un servizio di osservazione e pedinamento eseguito, nel settembre 2021, da militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Benevento che avevano individuato un garage, in questo centro, nella disponibilità del 45enne come luogo di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività in parola permetteva di procedere al controllo di una coppia che era appena uscita dal garage e si stava allontanando a bordo di un’autovettura nel corso del quale venivano rinvenuta alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo eroina.

Le conseguenti indagini svolte dai militari compiute anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di OCP, perquisizioni e sequestri dello stupefacente, acquisizione di tabulati telefonici, acquisizione e analisi di telecamere opportunamente installate nei pressi di tale luogo nonché l’escussione dei testimoni consentivano di acquisire gravi indizi in ordine ad una frenetica attività di cessione posta in essere dall’uomo che evidenziava una certa scaltrezza nell’utilizzare servizi di messaggistica istantanea e solo in pochi casi il mezzo del telefono.

Nel corso delle attività venivano captati all’interno dell’autovettura in uso all’indagato i contatti con la clientela e ricostruito il modus operandi di diversi episodi di cessione a diversi acquirenti.

Sulla scorta degli elementi raccolti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo in parte la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa di misura cautelare, evidenziando la negativa personalità e la non comune capacità a delinquere dell’indagato.

Benevento, picchia e violenta l’ex fidanzata minorenne: 20enne agli arresti domiciliari

Benevento, picchia e violenta l’ex fidanzata minorenne: 20enne agli arresti domiciliari

BeneventoCronaca

All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura, nel primo pomeriggio odierno, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un ventenne residente in provincia di Benevento, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale aggravata nei confronti di minore, atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate.

Tali delitti risultano aggravati dalle circostanze di esser stati commessi nei confronti di persona minore di età, con cui aveva avuto una relazione affettiva, e di aver profittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la difesa della vittima in quanto realizzava le condotte nei confronti di una minore di anni 18, sua ex fidanzata e a lui fortemente legata dal punto di vista psicologico ed emotivo al momento dei fatti.

Le indagini venivano avviate a seguito della denuncia sporta nel settembre 2022 proprio dalla minore che, negli Uffici della Squadra Mobile, denunciava gravissimi reati subiti negli ultimi due anni e in particolare, una violenza sessuale subita il giorno prima.

La ragazzina nel corso della verbalizzazione dichiarava che dal 2020 veniva continuamente minacciata e molestata da un giovane maggiorenne con il quale aveva intrapreso una relazione sentimentale e che l’aveva fatta sprofondare in uno stato di soggezione psicologica, tale da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerandole un fondato timore per l’incolumità propria e per quella degli altri componenti della famiglia, nonché costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita.

Dichiarava che, nel corso del tempo la induceva finanche a compiere atti di autolesionismo mentre si riprendeva con il cellulare in diretta e le usava violenza per controllarne i movimenti e per controllare le chat delle applicazioni e la galleria immagini esistenti sul suo cellulare.

Le condotte dell’uomo, per le quali si ritengono sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, si verificavano nel corso di un arco di tempo apprezzabile, a partire dall’anno 2020 e si declinavano in un logorante sistema di pressione fisica e psicologica realizzato ai danni della minore e sfociato talvolta in aggressioni fisiche.

In particolare, in una circostanza l’indagato aveva dapprima aggredito fisicamente la minore colpendola con schiaffi e pugni al volto per sottrarle il cellulare e poi l’aveva costretta con forza a consumare plurimi rapporti sessuali.

L’indagine, sorta, come si è detto, dalla denuncia presentata dalla minore, si è articolata, attivando anche il “percorso rosa”, nell’audizione della minore stessa, in presenza di ausiliari esperti in psicologia; nella acquisizione di files audio e immagini presenti sul suo telefono; nella acquisizione dei referti medici relativi alle lesioni patite e al suo stato di pressione psicologica; nonché nell’acquisizione di informazioni dalle persone a lei vicine.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è allo stato persona sottoposta ad indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.