Truffe acquisti online, nove indagati: falsi annunci per trattori, pellet e carriola motorizzata

Truffe acquisti online, nove indagati: falsi annunci per trattori, pellet e carriola motorizzata

CronacaProvincia

I Carabinieri della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, all’esito di diverse indagini avviate in seguito a numerose denunce di alcuni cittadini della Val Fortore, hanno deferito in stato di libertà, all’Autorità giudiziaria beneventana, nove persone, che utilizzando note piattaforme internet specializzate nell’e-commerce hanno truffato ignari acquirenti, riscontrando in uncaso,anche una condotta estorsiva.

Le operazioni hanno interessato i Comuni di San Marco dei Cavoti, San Bartolomeo in Galdo e Baselice.

In particolare, i militari della Stazione di San Marco dei Cavoti hanno denunciato in stato di libertà, in concorso, una 67enne calabrese ed un 41enne del napoletano che, mediante un finto annuncio di vendita di un trattore a prezzo vantaggioso, pubblicato su una nota piattaforma web, hanno truffato un uomo, che convinto della genuinità della compravendita ha versato l’importo pattuito, pari a 1.500 euro su una carta di credito riconducibile ai predetti. Alle successive contestazioni dell’ignaro acquirente circa i motivi della mancata consegna del veicolo, la coppia incurante di ciò ha “rilanciato la condotta criminale”, minacciando l’uomo di usare illecitamente le copie dei documenti d’identità che il malcapitato aveva inviato per definire gli atti di compravendita.

Sempre a San Marco dei Cavoti i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito all’Autorità Giudiziaria beneventana, un 47enne del napoletano, il quale, tramite un finto annuncio di vendita di una carriola motorizzata a prezzo vantaggioso, pubblicato su un noto sito internet, aveva indotto l’acquirente a ricaricare di seicento euro la sua carta di credito, rendendosi poi irreperibile.

Ancora a San Marco dei Cavoti, sempre i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà altri tre cittadini del napoletano, che erano riusciti a carpire le credenziali d’accesso al conto corrente bancario di un cittadino locale, effettuando prelievi di denaro per oltre ventiduemila euro per poi accreditarli su conti correnti a quest’ultimi intestati.

Altra operazione contro le truffe on line è stata condotta dai  militari della Stazione di San Bartolomeo in Galdo, che hanno denunciato in stato di libertà un 61enne della provincia di Brescia, il quale, servendosi di un finto annuncio di vendita di pellet per riscaldamento a prezzo molto vantaggioso, pubblicato su un noto sito di aste on-line, aveva indotto l’inconsapevole  acquirente ad effettuare un bonifico di circa cinquecento euro su un conto corrente bancario   intestato del truffatore, resosi successivamente irrintracciabile.

Evidentemente, considerata l’impennata dei costi energetici un’altra  falsa vendita di sacchi di pellet ha interessato anche il Comune di Baselice, infatti i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito, in concorso, all’Autorità giudiziaria beneventana un 48enne del casertano ed un 32enne del napoletano, che attraverso un finto annuncio di vendita di sacchi di pellet a prezzo particolarmente vantaggioso, pubblicato su un sito e-commerce, hanno truffato un cittadino che ha corrisposto un importo pari a duecento euro direttamente sulla carta di credito risultata intestata ad uno dei truffatori..

Le persone denunciate sono persone sottoposte alle indagini e – pertanto – presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Il Comando Provinciale Carabinieri di Benevento raccomanda di diffidare dagli annunci di vendita molto economici che possono trovarsi in rete e di conservare, registrandole, le credenziali d’accesso ai conti bancari on-line, segnalando immediatamente ogni situazione sospetta al numero di pronto intervento “112” o alle Stazioni presenti sul territorio.                  

Truffe online, denunciate quattro persone

Truffe online, denunciate quattro persone

CronacaProvincia

SAN BARTOLOMEO IN GALDO. Prosegue l’attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo e delle dipendenti Stazioni per identificare autori di truffa che con tantissime modalità fraudolentemente ottengono del denaro in danno delle vittime.

Nel primo episodio, le indagini erano state avviate nell’ottobre scorso, in seguito alla denuncia di una casalinga che aveva ricevuto sul suo telefonino un sms contenente un link ad un sito internet, che si presentava molto simile a quello dell’istituto bancario di cui era cliente. Il messaggio le prospettava delle problematiche sul suo conto corrente e pertanto, nella convinzione di aver ricevuto una comunicazione genuina, per comprendere il problema indicato, la donna cliccava sul link ricevuto ed inseriva le proprie credenziali. Qualche giorno dopo, però riscontrava che sul suo conto corrente, in conseguenza dell’accesso telematico eseguito, vi era un ammanco di circa quattrocento euro. Le conseguenti indagini dei militari individuavano che dopo avere acquisito la username e la password della donna, la somma di denaro era stata accreditata su una carta di credito intestata ad un 25 enne napoletano, già noto alle Forze dell’Ordine, che veniva quindi deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento, per la truffa commessa con il metodo del “phishing”.

Nel secondo caso, le indagini erano state avviate nel gennaio scorso a seguito della denuncia di un imprenditore edile locale che aveva provato ad acquistare un mini escavatore su internet, venendo invece truffato. I militari raccoglievano elementi indiziari a carico di tre uomini calabresi, già noti alle forze dell’ordine per truffa, i quali utilizzando un falso annuncio di vendita on-line del mezzo d’opera ad un prezzo estremamente vantaggioso, pubblicato a nome di una società inesistente su un sito specializzato in compravendita di macchine da lavoro, erano riusciti a persuadere il denunciante, nel corso di contatti telefonici intrattenuti con lui mediante utenze telefoniche di due di loro, a versare un acconto di circa cinquecento euro sul conto corrente bancario intestato al terzo complice, per poi rendersi irreperibili senza mai consegnare il mezzo che il malcapitato credeva di aver acquistato.

Le persone coinvolte sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi innocenti fino a sentenza definitiva.