Shock a Dugenta, donna sequestrata e violentata da due uomini

Shock a Dugenta, donna sequestrata e violentata da due uomini

CronacaProvincia

DUGENTA. Nel pomeriggio di ieri, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, militari della Stazione Carabinieri di Dugenta e della Compagnia di Montesarchio hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un 61enne, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di sequestro di persona e violenza sessuale, e della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 57enne raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di violenza sessuale in concorso con il primo.

L’attività di indagine, immediatamente iniziata a seguito della denuncia-querela presentata da una donna di 47 anni presso la Stazione Carabinieri di Dugenta nel mese di settembre 2021, con attivazione del “codice rosso”, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, attraverso l’assunzione di sommarie informazioni da persone informate sui fatti e il riconoscimento fotografico dei prevenuti. Secondo la ricostruzione della denunciante, il 61enne, dopo il rifiuto da parte della donna di trascorrere del tempo in sua compagnia, aveva costretto con violenza la stessa a salire a bordo del proprio veicolo per poi condurla presso la sua abitazione, privandola della libertà personale, chiudendo la porta d’ingresso dall’interno e non permettendole di uscire e di chiedere aiuto. Poi aveva costretto la stessa, con violenza, a subire atti sessuali contro il suo consenso. Successivamente, era sopraggiunto il 57enne, che era entrato nella camera da letto dove si trovava la donna e aveva costretto la predetta con violenza a subire un rapporto sessuale senza il suo consenso. Solo a tarda serata la donna era stata riaccompagnata dai due indagati da un conoscente della stessa.

La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Abusa sessualmente di una minore mentre la riaccompagna a casa: 38enne agli arresti domiciliari

Abusa sessualmente di una minore mentre la riaccompagna a casa: 38enne agli arresti domiciliari

CronacaRegione

A seguito di una mirata ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura delle Repubblica di Benevento, personale del Commissariato di PS di Ariano Irpino (AV) nella mattinata odierna ha dato esecuzione all’ordinanza  di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 38enne di Taurasi (AV), attinto da gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di violenza sessuale  aggravata nei confronti di una minorenne.

Le indagini venivano avviate a seguito della denuncia-querela sporta dalla giovane, la quale riferiva di essere stata costretta a subire atti sessuali senza il suo consenso, in orario notturno, nel fare rientro presso la propria abitazione, dopo aver partecipato ad una festa di compleanno di un’amica. La violenza si sarebbe consumata nell’autovettura condotta dall’indagato, noleggiata dalla minore e da una sua amica per recarsi presso il locale in cui si svolgeva l’evento. Secondo la prospettazione della denunciante, l’indagato, approfittando di essere rimasto da solo in auto con lei per riaccompagnarla a casa, dopo averla condotta in una strada isolata di campagna nel comune di Paternopoli (AV), usando violenza, la costringeva a subire atti sessuali nonostante l’esplicito rifiuto opposto dalla vittima. La minore, nell’immediatezza del fatto, raccontava telefonicamente l’accaduto ad un’amica e il giorno successivo decideva di sporgere querela, con attivazione immediata del “codice-rosso”.

L’attività di indagine permetteva di raccogliere celermente gravi indizi di colpevolezza a carico del 38enne ed il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenuta proporzionata, poiché nel caso di specie sono state ritenute sussistenti anche le esigenze cautelari.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Airola, violenta e riempie di botte una connazionale: ivoriano agli arresti domiciliari

Airola, violenta e riempie di botte una connazionale: ivoriano agli arresti domiciliari

CronacaProvincia
La pretesa sessuale avanzata durante tutto il tragitto veniva giustificata quale compenso per aver accompagnato la connazionale in macchina fino a Napoli.

Nella mattinata odierna, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la Stazione CC di Airola ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un trentunenne, residente a Benevento, originario della Costa d’Avorio, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei delitti di violenza sessuale e lesioni aggravate in danno di una sua connazionale.

In particolare, l’attività investigativa svolta traeva origine dalla denuncia sporta dalla donna nell’immediatezza dei fatti, dopo essere stata soccorsa lungo la strada statale nei pressi di Airola da una passante, che l’aveva notata camminare sul ciglio della strada, a piedi nudi ed in evidente stato di agitazione. Non appena giunta presso gli uffici di polizia giudiziaria, la persona offesa riceveva i primi soccorsi dal personale del 118 contattato dalla p.g. operante, che accertava la presenza sul volto e sul collo della donna di alcune ferite da graffio, nonché la tumefazione dell’occhio e dello zigomo destro. La vittima riferiva che la violenza sessuale era stata perpetrata in suo danno dall’odierno arrestato mentre si trovavano in macchina di rientro da Napoli. La pretesa sessuale avanzata durante tutto il tragitto veniva giustificata quale compenso per aver accompagnato la connazionale in macchina fino a Napoli e, a fronte del fermo diniego opposto dalla vittima, l’indagato con violenza la costringeva a subire atti sessuali contro la sua volontà, impedendole altresì di gridare e richiedere aiuto, finché la stessa riusciva a sfuggire alla presa dell’aggressore e ad uscire dal veicolo, dandosi alla fuga.

Le attività di indagine, coordinate dalla Procura e avviate tempestivamente dal personale della Stazione CC di Airola a seguito della denuncia della persona offesa, hanno consentito di raggiungere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, in relazione al predetto episodio di violenza sessuale e di lesioni. In particolare, dopo aver sentito la vittima, si procedeva a raccogliere gli elementi necessari per l’identificazione dell’indagato e ad acquisire riscontri in merito al transito della autovettura sulla quale viaggiavano lo stesso e la persona offesa in luoghi ed orari compatibili con quanto riferito dalla vittima, previa analisi dei fotogrammi del sistema di videosorveglianza della Valle Caudina. Secondo l’ipotesi di accusa, condivisa dal gip in punto di gravità indiziaria, quanto denunciato trova puntuale conferma nelle fonti di prova dichiarative, documentali e nel referto di pronto soccorso, raccolte dalla p.g. operante all’esito di meticolose e tempestive indagini. La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Richiesta archiviazione per violenza sessuale: fissata la camera di consiglio

Richiesta archiviazione per violenza sessuale: fissata la camera di consiglio

BeneventoCronaca

Riceviamo e pubblichiamo. Scrive il Procuratore della Repubblica, Aldo Policastro: “In riferimento alla nota richiesta di archiviazione adottata da un magistrato di questo ufficio in un procedimento per maltrattamenti e violenza sessuale, mi corre l’obbligo, atteso l’interesse pubblico connesso, di informare che, dopo l’inoltro del procedimento da parte di questo ufficio, il giudice per le indagini preliminari ha fissato la prevista camera di consiglio, conseguente all’opposizione presentata dalla persona offesa.
In tale sede, deputata al contraddittorio tra le parti, questo ufficio presenterà le proprie ulteriori determinazioni, rimettendosi, ovviamente, alle decisioni finali che saranno assunte dal giudice
“.

Violenza sessuale ed estorsione: nei guai 26enne

Violenza sessuale ed estorsione: nei guai 26enne

CronacaProvincia
La vittima, un 25enne, sarebbe stata prima costretta a compiere atti sessuali e ad essere ripresa, poi a pagare 100euro per evitare la diffusione del video.

MONTESARCHIO. A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio, questa mattina, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere a carico di un 26enne della provincia di Avellino, gravemente indiziato dei reati di violenza privata aggravata, violenza sessuale, estorsione e porto di armi od oggetti atti ad offendere commessi ai danni di un 25enne. 

Le indagini prendevano avvio dalla denuncia sporta dalla persona offesa: il giovane 25enne ha riferito di essere stato, nel mese di giugno 2021,  dapprima costretto, dopo inseguimento e dietro minaccia di un coltello, a seguire l’indagato all’interno di un immobile abbandonato di Montesarchio per poi, sempre sotto la minaccia dell’arma, essere costretto a compiere atti sessuali che sono stati ripresi con il telefono cellulare dall’aggressore.

Successivamente, con la minaccia di diffondere il video, il 26enne irpino lo avrebbe costretto a farsi consegnare la somma di 100 euro. 

L’attività posta in essere dai militari, consistente in acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di video-sorveglianza, perquisizione a carico del ragazzo con rinvenimento del coltello a serramanico utilizzato per minacciare la vittima e l’individuazione fotografica, hanno permesso di raccogliere i gravi indizi a carico.

Benevento, obbliga ragazza a compiere atti sessuali: nei guai 19enne

Benevento, obbliga ragazza a compiere atti sessuali: nei guai 19enne

CronacaProvincia

Nella mattinata di ieri, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, personale della 2ª Sezione della locale Squadra Mobile, competente in materia di reati sessuali, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente dalla stessa frequentati, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un diciannovenne della provincia di Benevento, ritenuto gravemente indiziato del delitto di violenza sessuale nei confronti di una coetanea.

Le indagini, avviate tempestivamente dalla Polizia di Stato a seguito della denuncia della parte offesa, hanno consentito di raggiungere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’odierno indagato, che, dopo aver raggiunto un luogo isolato ed aver atteso che la giovane consumasse un rapporto sessuale consenziente con altro coetaneo, la raggiungeva e nonostante la ragazza manifestasse il proprio dissenso, anche cercando di allontanarlo con le mani, la obbligava a compiere e subire atti sessuali contro il suo consenso.

Il tutto è stato, altresì, confermato in sede di incidente probatorio tenutosi nella sala per le audizioni protette della Questura di Benevento, chiesto dal P.M. titolare delle indagini, nel corso del quale le dichiarazioni della giovane sono state ritenute dal G.I.P. coerenti ed univoche.