Violenza sessuale su figlia minorenne della compagna, divieto di avvicinamento per 53enne

Violenza sessuale su figlia minorenne della compagna, divieto di avvicinamento per 53enne

CronacaProvincia

A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento ed avviate dalla Stazione CC di Sant’Agata de’ Goti e poi proseguite con l’ausilio della Compagnia dei Carabinieri di Montesarchio,  i Carabinieri della Stazione CC di Sant’Agata de’ Goti, nella serata di ieri, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di dimora in Campania con divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione di braccialetto elettronico, emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 53enne originario di San Benedetto del Tronto, gravemente indiziato del delitto di violenza sessuale aggravata e continuata in danno della figlia minorenne della compagna.

L’attività di indagine veniva avviata dai militari dell’Arma di Sant’Agata De’ Goti (BN) nel mese di Aprile del 2023, a seguito della denuncia sporta dal padre della minore che raccontava le confidenze ricevute dalla stessa, classe 2014, in ordine ai ripetuti toccamenti in parti intime subiti ad opera del nuovo compagno della madre.

L’attività di indagine, meticolosa e dettagliata,  consistita nell’escussione delle persone informate sui fatti, nell’acquisizione di documenti rilevanti, nell’effettuazione di consulenza psicodiagnostica e di attività tecnica e culminate nell’effettuazione di incidente probatorio ha consentito di raccogliere gravi indizi di reato a carico dell’autore delle condotte denunziate e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, ha emesso il provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di dimora in Campania con divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione di braccialetto elettronico, essendo stato ritenuto ricorrente il concreto ed attuale pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie ovvero delle condotte contestate e non risultando idoneo domicilio per esecuzione degli arresti domiciliari.

Imprenditore irpino condannato a 3 anni e 6 mesi per violenza sessuale su 13enne

Imprenditore irpino condannato a 3 anni e 6 mesi per violenza sessuale su 13enne

CronacaRegione

Nella giornata di oggi il Tribunale di Nola, presieduto dalla Dott.ssa Daniela Critelli, dopo una lunga camera di consiglio conclusasi nel tardo pomeriggio ha emesso una sentenza di condanna ad anni 3 e mesi 6 di reclusione  per P.B., classe 1969, noto imprenditore irpino, accusato di violenza sessuale nei confronti di una tredicenne.

Il Pubblico Ministero presente in aula aveva chiesto una condanna notevolmente superiore.

I fatti risalgono al mese di Novembre / Dicembre 2021 allorquando P.B. conosceva mediante un sito di incontri per adulti una giovane originaria della provincia di Napoli, classe 2008.

Dopo qualche giorno trascorso a chattare i due iniziavano ad inviarsi reciprocamente anche immagini e video dal contenuto sessualmente esplicito, fino a quando decidevano di incontrarsi dal vivo.

L’appuntamento avveniva nel Nolano allorquando i due, poco prima di Natale, decidevano di trascorrere un pomeriggio assieme.

Il cinquantatreenne conduceva allora la giovane in un Hotel di Nola dove appunto si consumava un rapporto sessuale completo.

Gli improvvisi mutamenti della ragazzina insospettivano i genitori, in modo particolare il padre il quale, accortosi dei cambiamenti della figlia tredicenne, la esortava a confidarsi tanto da venire a sapere, nel giro di pochi giorni, quanto accaduto.

Il padre sporgeva quindi immediatamente denuncia querela nei confronti dell’insospettabile imprenditore, persona conosciuta ed assai stimata.

Dopo le prime indagini il cinquantatreenne veniva tratto in arresto e condotto nel Carcere di Vallo della Lucania.

Nella giornata di oggi l’uomo, difeso dall’Avvocato avellinese Rolando Iorio, si è visto comminare una condanna assai lieve e nettamente inferiore a quanto richiesto dalla Pubblica Accusa.

Fondamentali le argomentazioni del difensore, accolte in pieno dal Tribunale di Nola, che con una serrata arringa ha chiesto ed ottenuto per il proprio assistito il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche le quali hanno inciso in maniera rilevante sull’ammontare della pena.

P.B. infatti rischiava una condanna da 6 a 12 anni.